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Il Protocollo sulla Sicurezza Ambientale, firmato a
Madrid il 4 ottobre 1991 ed entrato in vigore il 18 gennaio 1998, indica i
principi guida disposti dal Trattato di Washington. Con il Protocollo sono stati
recepiti i seguenti cinque annessi:
> Valutazione dell’impatto ambientale;
> Conservazione della fauna e della flora Antartica;
> Deposito e gestione dei rifiuti;
> Prevenzione dell’inquinamento marino;
> Gestione delle Aree protette.
La XXVIII riunione delle Parti Consultive, tenutasi a Stoccolma dal 6 al 17
giugno 2005, ha adottato il sesto annesso, relativo alla responsabilità per
danni ambientali.
Obiettivi:
Il Protocollo promuove il rispetto e la tutela dell’ambiente in Antartide,
attraverso l’adozione di misure concrete, accentuando la responsabilità delle
Parti Consultive nell’assicurare che ogni attività intrapresa sia conforme al
Trattato Antartico, e che venga svolta nell’interesse della comunità
internazionale. A tale scopo, il Protocollo dispone dell’espresso divieto di attività minerarie;
dello sviluppo di attività di cooperazione tra le Parti, attraverso l’introduzione
di una procedura di valutazione di impatto ambientale che si svolge attraverso
la duplice attività di scambio informativo e reciproca assistenza.
L’obiettivo delle norme richiamate è ridurre al minimo gli effetti di incidenti
verificatisi nella regione antartica e negli ecosistemi ad essa associati.
Membri:
Gli Stati parti consultive al Trattato di Washington sono gli Stati firmatari
del Protocollo, ai quali è attribuito un ruolo un Ruolo Consultivo nel regime di
quest’ultimo (alle altre parti è assegnato lo status di osservatori).
Organi:
Ponendosi come parte integrante del sistema del Trattato Antartico, il
Protocollo affida le funzioni deliberative e di controllo all’ATCM.
Il Protocollo istituisce, come unico organo permanente, un Comitato per la
Protezione Ambientale, con funzioni consultive, che non altera il meccanismo di
controllo e decisionale già esistente.
Il Comitato ha la funzione di:
> Formulare pareri e raccomandazioni in relazione all’attuazione del Protocollo e
dei suoi Annessi;
> Fornire pareri in merito alle misure prese in conformità alle disposizioni di
tutela ambientale;
> Pronunciarsi sull’opportunità di utilizzo di mezzi e di procedure, volte a
minimizzare l’impatto ambientale, e sulle modalità di intervento in situazioni
di emergenza;
> Svolgere tutte le ulteriori attività che gli vengano attribuite da parte dell’ATCM.
Il Comitato è composto dagli Stati firmatari del Protocollo, che nominano ognuno
un proprio rappresentante.