Massacro di una foca sulla costa
antartica.

La Convenzione sulla Conservazione delle Foche Antartiche è stata firmata a Londra il 9 giugno 1972 ed è entrata in vigore l’11 marzo 1978. La Convenzione costituisce il primo importante tentativo di regolamentazione dell’utilizzo delle risorse marine viventi dell’Antartide, attraverso la creazione di un sistema di controlli ed autorizzazioni. Nel complesso la Convenzione di Londra riprende i principi generali contenuti nel Trattato di Washington.





Obiettivi:
La Convenzione, che istituisce uno specifico regime di protezione per tutte le specie di foche presenti nei mari a sud di 60° di latitudine sud, si propone di:


Due scienziati francesi compiono indagini
scientifiche su cuccioli di foca.

- vietare la caccia per alcune specie di foche minacciate di estinzione;
- fissare dei limiti di cattura
- stabilire tre riserve naturali all’interno delle quali le foche non possono essere né uccise né catturate.

Oltre alla protezione delle foche, la Convenzione si pone come obiettivo lo studio scientifico delle varie specie, ma soprattutto persegue il fine di armonizzare il principio della conservazione delle risorse naturali antartiche con l’esigenza di uno sfruttamento razionale delle stesse.

 

 

 

Membri:
La Convenzione è stata ratificata dai seguenti Paesi:

Stato Membro Data della Firma Data della Ratifica
Argentina 9 Giugno 1972 7 Marzo 1978
Australia 5 Ottobre 1972 1 Luglio 1987
Belgio 9 Giugno 1972 9 Febbraio 1978
Brasile - 11 Febbraio 1991
Canada - 4 Ottobre 1991
Cile 28 Dicembre 1972 7 Febbraio 1980
Francia 19 Dicembre 1972 19 Febbraio 1975
Germania - 30 Settembre 1987
Giappone 28 Dicembre 1972  28 Agosto 1980
Italia - 2 Aprile 1992
Norvegia  9 Giugno 1972 10 Dicembre 1973
Nuova Zelanda

9 Giugno 1972

Non Ratificata

Polonia - 15 Agosto 1980
Regno Unito 9 Giugno 1972 10 Settembre 1974
Russia 9 Giugno 1972 8 Febbraio 1978
Sud Africa  9 Giugno 1972 15 Agosto 1972
U.S.A 28 Giugno 1972 28 Dicembre 1976


Organi:

Il modello giuridico introdotto dalla Convenzione non prescrive la creazione di organi permanenti, ma istituisce un sistema di scambio di informazioni, basato su rapporti annuali da parte degli Stati contraenti e su ispezioni periodiche, condotte da osservatori del Comitato Scientifico sulla Ricerca in Antartide (SCAR). A ciò si aggiunge un meccanismo di notifica ai Paesi membri, nei casi in cui vengano riscontrate violazioni delle norme della Convenzione.
 

 

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