La corrente ricerca atmosferica dell'Artide concentra il suo raggio d'interesse principalmente su due fenomeni: la foschia artica e l'aurora boreale.
-STUDI SULLE AURORE-
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Gli studi delle aurore hanno a che fare con le proprietà elettromagnetiche
del vento solare e la sua interazione con l'atmosfera terrestre, specialmente ai
poli. Gli scienziati stanno cercando di prevedere i disturbi provocati dalle
aurore nell'atmosfera superiore polare basandosi sulla loro relazione con
l'attività del sistema solare. Ciò è necessario in quanto le aurore possono
interferire con la comunicazione d'alta latitudine, con l'orbitare dei satelliti
e altri numerosi sistemi di difesa. In un progetto in Alaska, alcuni ricercatori
stanno studiando gli effetti artificiali di una piccola regione della ionosfera
causati dalle trasmissioni radio di potenza elevata. A Tromso, in Norvegia, dei
radar speciali permettono osservazioni ottiche dell'aurora boreale, al fine di
capire meglio la sua composizione.
-LA FOSCHIA ARTICA-
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Negli anni 50, l'areonautica militare osservò che la visibilità nella zona
artica era diminuita. Alcune ricerche hanno dimostrato che le consistenti
emissioni di fuliggine, polveri, e solfati dalla combustione dei fossili causate
dagli insediamenti umani, erano ora trasportate dalla regione artica verso
l'Europa e l'Asia. La monitorazione e la ricerca della "foschia" ha rivelato che
venti stagionali fanno sì che le polveri, i solfati e la fuliggine rimangano
sospesi nell'aria per oltre 30 giorni. Le correnti d'aria fredda delle
latitudini più alte, spingono le particelle trasformando l'aria in inquinata
fino a portarla nell'atmosfera più bassa. Qui cadono sottoforma di piogge acide,
danneggiando l'ecosistema artico.