La corrente ricerca atmosferica dell'Artide concentra il suo raggio d'interesse principalmente su due fenomeni: la foschia artica e l'aurora boreale.

-STUDI SULLE AURORE-


Un'aurora boreale in Alaska, Luglio 2007.

Gli studi delle aurore hanno a che fare con le proprietà elettromagnetiche del vento solare e la sua interazione con l'atmosfera terrestre, specialmente ai poli. Gli scienziati stanno cercando di prevedere i disturbi provocati dalle aurore nell'atmosfera superiore polare basandosi sulla loro relazione con l'attività del sistema solare. Ciò è necessario in quanto le aurore possono interferire con la comunicazione d'alta latitudine, con l'orbitare dei satelliti e altri numerosi sistemi di difesa. In un progetto in Alaska, alcuni ricercatori stanno studiando gli effetti artificiali di una piccola regione della ionosfera causati dalle trasmissioni radio di potenza elevata. A Tromso, in Norvegia, dei radar speciali permettono osservazioni ottiche dell'aurora boreale, al fine di capire meglio la sua composizione.

 

 

-LA FOSCHIA ARTICA-


Come si nota dall'immagine, la foschia artica riduce la
visibilità.Scenario ripreso nelle vicinanze della stazione
scientifica di Mars.

Negli anni 50, l'areonautica militare osservò che la visibilità nella zona artica era diminuita. Alcune ricerche hanno dimostrato che le consistenti emissioni di fuliggine, polveri, e solfati dalla combustione dei fossili causate dagli insediamenti umani, erano ora trasportate dalla regione artica verso l'Europa e l'Asia. La monitorazione e la ricerca della "foschia" ha rivelato che venti stagionali fanno sì che le polveri, i solfati e la fuliggine rimangano sospesi nell'aria per oltre 30 giorni.  Le correnti d'aria fredda delle latitudini più alte, spingono le particelle trasformando l'aria in inquinata fino a portarla nell'atmosfera più bassa. Qui cadono sottoforma di piogge acide, danneggiando l'ecosistema artico.

 

 

 

 

 

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