Il Pinguino di Adélie deve il suo nome
al capitano francese Jules Dumont
d’Urville che intitolò questa specie
alla moglie, morta in giovane età.
 E’, fra le specie di uccelli antartici,
una delle più diffuse e abbondanti.
La popolazione
nell’intera regione secondo recenti
stime annovera circa 2,5milioni di
coppie nidificanti
 ed un numero elevato, ma difficile
 da stimare con precisione, di
individui non sessualmente maturi

Quando, con l’avanzare della primavera australe, la corona di ghiaccio incomincia a liberare la superficie del mare, ritirandosi verso Sud, i mari e le terre antartiche si popolano di nuova vita. Solo pochissime delle oltre cinquanta specie di uccelli che concorrono a costituire la fauna antartica, infatti, possono trascorrere il loro intero ciclo vitale a quelle inospitali latitudini, mentre la maggior parte raggiunge aree più miti per superare l’inverno. Fra gli uccelli, i pinguini sono forse l’elemento emblematico della fauna antartica, anche se in realtà delle 19 specie che compongono l’ordine degli Sfenisciformi, cui tutte le specie di pinguini appartengono, solo il Pinguino imperatore, completa l’intero ciclo vitale in Antartide. Altre specie, come il
Pinguino di Adélie o il Pinguino antartico si spingono in Antartide per la riproduzione ma svernano in aree periantartiche, altre ancora vivono stabilmente a settentrione fino alle equatoriali isole Galapagos.
Quello dei pinguini è un ordine ben differenziato dagli altri della classe degli Uccelli. Da quando hanno iniziato la loro divergenza da uccelli, i pinguini hanno evoluto caratteri che li rendono un caso particolare di
adattamento a condizioni ecologiche estremamente selettive.
Le penne e le piume, ad esempio, hanno morfologia tale da rendere molto efficace la loro funzione di mantenere il calore corporeo ed evitare la penetrazione dell’acqua. Le ali, profondamente modificate, non consentono più il volo ma garantiscono estrema efficienza nel nuoto subacqueo.


I Pinguini imperatore.

I Pinguini imperatore sono fra le specie più note della fauna antartica ed hanno adattamenti morfologici, fisiologici e comportamentali che consentono loro di sopravvivere in condizioni ambientali estreme.
Contrariamente a quanto accade a molti uccelli ‘volatori’, le ossa lunghe mancano quasi totalmente di pneumatizzazione e questo conferisce ai pinguini un peso specifico solo di poco inferiore a quello dell’acqua riducendo quindi lo sforzo muscolare per l’immersione.
Alcune specie si nutrono in prevalenza di crostacei, altre includono nella dieta anche cefalopodi e pesci. Anche nel comportamento predatorio i pinguini hanno raggiunto abilità non eguagliata da altri uccelli. Il Pinguino imperatore, per catturare cefalopodi, può immergersi fino a 400 metri di profondità e sostenere apnee di alcune decine di minuti.
Il periodo della riproduzione è l’unico durante il quale tutti gli uccelli antartici non possono eludere il loro legame con il continente. La nidificazione di molte specie avviene in colonie, aggregazioni di migliaia o addirittura centinaia di migliaia di coppie di Pinguini di Adélie, pinguini antartici o pinguini reali che si riuniscono in luoghi tradizionali dove generazioni di individui hanno deposto le uova e allevato i pulcini.
La colonialità può garantire numerosi vantaggi, ad esempio nella difesa dai predatori. Nel caso dei pinguini imperatore, i maschi, sui quali incombe il compito di incubare le uova durante i rigori dell’inverno antartico, si riuniscono in assembramenti così densi da ridurre la dispersione del calore dai loro corpi; ciò nonostante durante i 105-135 giorni di digiuno che i compiti parentali impongono loro possono perdere fino al 40% del loro peso cioè circa 40 chilogrammi.

 

Galleria immagini pinguini

 

 

Torna a flora&fauna Torna a indice poli Torna a indice generale