L'Islanda è un'isola ed uno stato
dell'Europa settentrionale, nell'Oceano Atlantico settentrionale, situata tra la
Groenlandia (200km) e la Gran Bretagna, a nordovest delle Isole Fær Øer.
Geografia generale dell'Islanda
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La capitale islandese è Reykjavík.
L'Islanda è situata sulla frattura geologica del medio atlantico. Vi si trovano
parecchi vulcani attivi, sopratutto l'Hekla e circa il 10% della superficie
islandese è ricoperta da ghiacciai. L'isola ha parecchi geyser (che è una parola
islandese) e un'ampia disponibilità di energia geotermale fa sì che buona parte
della popolazione abbia acqua calda e a volte il riscaldamento a basso costo.
Alcuni litorali dell'isola sono formati da fiordi. È sempre sui litorali che si
trovano la maggiorparte delle località abitate. Le principali città sono la
capitale Reykjavik, Keflavik (ove si trova l'aeroporto) e Akureyri. L'isola di
Grímsey situata sul circolo artico è la località abitata più settentrionale
d'Islanda.
Contrariamente alla Groenlandia, l'Islanda è considerata normalmente facente
parte dell'Europa e non dell'America settentrionale. È la diciottesima isola più
grande al mondo e la seconda d'Europa dopo la Gran Bretagna e prima
dell'Irlanda.
È interessante notare come l'Islanda, intesa come isola e non come Stato, è
tutta situata, anche se di pochissimo, a sud del Circolo Polare. Nel punto a
nord est, il capo di Rifstangi, il Circolo Polare dista appena tre chilometri.
Nessun punto della superficie dell'isola supera questo famoso parallelo, che
delimita da sud la Calotta Polare artica. Solo l'isolotto di Grimsey, e nella
parte nord (perciò per pochi chilometri) viene tagliato dal parallelo del
Circolo. Dal Circolo Polare in poi, andando a nord, - oppure rimanendo sotto il
circolo polare, ma recandosi su una collina sufficientemente elevata (anche di
cento metri) - si può ammirare lo spettacolo del sole di mezzanotte. Proprio sul
Circolo, solo un giorno all'anno, quello del solstizio d'estate, il 21 giugno;
mentre man mano che si sale verso nord il periodo aumenta. Settimane, mesi, con
il massimo di sei mesi proprio sull'esatto Polo Nord.
Un vero e proprio "divieto", sembrerebbe, impedisce che questa grande isola
ospiti il Circolo Polare. Se si guarda una cartina dell'Islanda, si nota questa
stranezza: il famoso parallelo sfiora in due punti, ma di più a oriente, le
frastagliate coste settentrionali islandesi.
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L’Islanda, la terra dei geyser per
antonomasia, di origine vulcanica e
geologicamente è un paese molto giovane ancora in via di formazione: questo
spiega perché nell'isola l'attività vulcanica e geotermale sia
particolarmente intensa. Il paesaggio è molto vario: vulcani, sorgenti di acqua
calda (dove spesso è possibile fare il bagno), geyser, strutture rocciose dalle
forme particolari, cascate, deserti, fiordi, distese di muschio, laghi e
pochissimi boschi. Una cosa che salta all’occhio in Islanda è la quasi totale
assenza di alberi.
Le regioni dell'Islanda centrale, influenzate dalla corrente fredda proveniente
dalla Groenlandia, hanno un clima rigoroso e sono totalmente disabitate e prive
di qualsiasi forma di vita sia vegetale che animale.
I geyser sono manifestazioni vulcaniche secondarie: si tratta
di sorgenti in grado di alzare colonne d'acqua calda a intervalli regolari; il
più grande geyser d'Islanda, Geysir, è anche il più famoso del mondo e
ha dato il nome a tutte le sorgenti termali del mondo; situato a 150 chilometri
a nord di Reykjavik, è vecchio di ottomila anni spara la sua fontana fino a
sessanta metri in altezza. Vicino a Geysir c'è Strokkur, che pare sia
nato durante un terremoto nel 1294: molto più piccolo ma più attivo, questo
geyser lancia un getto di 18-20 metri ogni cinque minuti.
Grazie alla Corrente del Golfo,
l'Islanda gode di un clima favorevole, fresco in estate e mite
in inverno, nonostante le sue penisole settentrionali sfiorino il Circolo polare
Artico. In Islanda non è mai particolarmente freddo, ma la
particolarità del clima è la sua estrema variabilità: anche in
piena estate, nell’arco di una sola ora, il tempo può cambiare più volte,
passando dalla nebbia alla pioggia al sole al vento gelido.
La temperatura massima in estate varia da 15°C a 25°C, e da 3°C a 6°C la minima.
D’inverno le medie diurne sono intorno a -2/3°C.
Storia dell'Islanda
L'Islanda è stata abitata inizialmente da monaci eremiti irlandesi celti (scozzesi o irlandesi) a partire dal secolo IX, sebbene ci siano delle ipotesi, supportate solo dalla debole prova del ritrovamento di tre monete trinummus nella parte orientale dell'isola, che l'Islanda fosse già stata raggiunta dai Romani in epoca precedente.
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L'Islanda fu in seguito
colonizzata da Vichinghi norvegesi e da coloni di altri paesi
scandinavi. L'Íslendingabók, scritto da Ari Þorgilson,
narra la storia antica dell'isola. Il libro indica con Naddoddur
colui che sbarcò per primo, sulla costa orientale, verso l'850,
e battezzò quella costa come Snaeland (Terra delle Neve).
Il secondo visitatore fu Gardar Svavarsson, che giunse in
Islanda basandosi sulla descrizione di Naddoddur. Svavarsson
circumnavigò l'isola e dimorò per l'inverno a Húsavík. Ripartì
in primavera, lasciando alcuni membri dell'equipaggio, che
diventarono i primi abitanti dell'Islanda. Nell'860 Flóki
Vilgerdarson si trasferì in Islanda con la sua famiglia. Fu lui
a dare il nome all'isola, Ísland, "Terra del Ghiaccio".
Rimase deluso del luogo e ritornò in Norvegia. Sembra che si sia
ricreduto col passare del tempo e che sia ritornato in Islanda,
nel distretto di Skagafjörður. Il libro tratta anche il primo
insediamento pianificato, legato al norvegese Ingólfur Arnarson,
che si stabilì nella località che chiamò Reykjavík (Baia
Fumosa). Altri seguirono e la parte sud-occidentale dell'Islanda
fu colonizzata.
All'inizio del X
secolo fu fondata la prima assemblea
distrettuale da Þorsteinn Ingólfsson. Nel 920,
Úlfljótur andò in Norvegia, per preparare un
codice di leggi da utilizzare in Islanda.
Intanto Grímur Geitskör fu incaricato di trovare
un luogo adatto per l'assemblea parlamentare
nazionale, l'Alþing, che, insieme al Løgting
delle Isole Fær Øer, è la più antica assemblea
parlamentare d'Europa.
Il luogo adatto fu trovato a Þingvellir. Nel 930
si tenne la prima Alþing. A Úlfljótur, insieme a
48 capitani, fu affidato il potere legislativo.
Il potere giudiziario fu suddiviso in quattro
corti, mentre la Corte d'Appello si riuniva una
sola volta l'anno durante l'AlÞing.
I rappresentanti della popolazione dirimevano le
dispute, emendavano le leggi e designavano le
giurie che avrebbero giudicato i processi. Le
leggi non venivano scritte, bensì mandate a
memoria da un lögsögumaður (oratore della
legge). È importante rimarcare che nell'Alþing
non esisteva un vero e proprio potere esecutivo
centralizzato, ma le leggi erano applicate dal
popolo. Queste circostanze portavano spesso a
vere e proprie faide familiari, fornendo
amplissimo materiale agli autori delle saghe
nordiche.
Gli abitanti dell'Islanda erano in prevalenza
pagani e adoravano, fra gli altri, Thor, Odino e
Freyja.
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Nel
X secolo ,tuttavia, cominciarono le pressioni
europee per la conversione al Cristianesimo e
come risultato alla fine del millennio molte
personalità islandesi avevano abbracciato la
nuova fede. Nell'anno 1000, per scongiurare una
guerra civile che pareva inevitabile, l'Alþing
decise che uno dei capi, Þorgeirr
Ljósvetningagoði, avrebbe deciso sul tema della
religione. Egli decise che l'Islanda si sarebbe
dovuta convertire interamente al Cristianesimo,
anche se i seguaci della religione pagana
vennero lasciati proseguire il loro culto in
segreto.
Il primo vescovo islandese, Ísleifr Gizurarson,
venne consacrato dal vescovo Adalberto da Brema
nel 1056.
All'inizio del secondo millennio l'Alþing decise di accettare, anche per convenienza, il cristianesimo. Molte furono le conversioni forzate e le vittime non si contarono tra chi non accettò supinamente di convertirsi. Con l'inizio del XII secolo viene a cessare il periodo di pace e prosperità. L'Islanda entrò nel periodo storico detto "epoca di Sturlung". Quest'epoca è stata narrata nella "Sturlunga Saga".
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L'Islanda fu
saccheggiata da eserciti stranieri. Queste
invasioni provocarono spaccature nel governo
dell'isola e le lotte di potere aumentarono il
disordine. Questa situazione diede l'occasione a
re Hákon di Norvegia di intervenire portando la
propria protezione.
Il popolo islandese dovette fare buon viso a
cattivo gioco. Il governo locale venne sciolto e
gli islandesi giurarono fedeltà al re norvegese.
Venne creata una specie di confederazione (1262)
e formulato un nuovo codice di leggi (1281),
detto Jónsbók, che sanciva l'annessione
dell'Islanda alla Norvegia.Nel secolo
successivo, tre eruzioni del vulcano Hekla
(1300, 1341 e 1389), portarono morte e
distruzione nell'Islanda meridionale. Anche le
malattie flagellarono il Paese e, quando la
peste colpì la Norvegia, cessarono i commerci e
rifornimenti dalla terraferma.
Dominio danese
Nel 1397
l'Unione di Kalmar (Norvegia, Svezia,
Danimarca), portò l'Islanda, quale provincia
norvegese, sotto il dominio danese. Tutti i beni
della chiesa furono requisiti dalla Stato danese
con la riforma del 1550.
La fine del XVI secolo vide una forte carestia,
provocata da quattro freddissimi inverni
consecutivi, che portò alla morte di oltre 9.000
persone.
Monopoli commerciali bloccarono a lungo lo
sviluppo dell'isola.
Nel 1552 la popolazione islandese dovette
seguire (su ordine del regno danese) la Riforma
protestante. Tutt'ora la maggioranza degli
islandesi è di confessione evangelica.
Il XVII e il XVIII secolo, portarono numerosi
disastri naturali. Nel 1636 il vulcano Hekla
eruttò per sette mesi consecutivi, eruzione che
si ripeté nel 1693. Ancora eruzioni nel 1660 e
nel 1755 da parte del Katla. Nel 1727 esplode l'Öræfi
e nel 1783 il Lakagígar eruttò per dieci mesi
consecutivi. A causa di ciò, si diffuse una nube
velenosa che distrusse pascoli e colture,
provocando una carestia che ridusse negli anni
successivi la popolazione del 20%.
La pace di Kiel nel 1814 confermò ulteriormente
la sovranità danese sull'Islanda.
Il 17 giugno 1944, nel corso della seconda
guerra mondiale, venne proclamata la Repubblica
d'Islanda.
L'Islanda è membro fondatore (4 aprile 1949)
della NATO, alla quale aderì a condizione di non
essere costretta a partecipare a conflitti
armati (anche perché, per sua scelta, l'Islanda
non ha una propria forza militare).
Fa parte del Consiglio Nordico,
dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA),
nonché, dal 25 marzo 2001, dello spazio di
Schengen.