La cultura Inuit è profondamente
radicata nella terra da loro abitata. Essi per migliaia di anni hanno sempre
osservato e interpretato il clima, la terra e il mondo in cui abitavano per
riuscire a sfruttare al meglio ciò che la terra offriva loro. Gli Inuit hanno
sempre trattato esseri umani, territorio, animali e piante con lo stesso
rispetto e ancor oggi mantengono inalterata questo armonioso rapporto
(convivenza). C'è il continuo sforzo di usare saggiamente le risorse di terra e
di mare al fine di preservarle per le future generazioni. Per mantenere
quest'equilibrio gli Inuit impongono severe leggi anche sulla caccia, in
Labrador ad esempio è vietata la caccia di qualsiasi animale nel periodo
dell'accoppiamento.
Fino agli anni '40 e '50, quando si vennero a creare i primi agglomerati urbani,
gli Inuit erano soliti spostarsi a seconda delle stagioni, costruivano campi
estivi e invernali, e questa organizzazione permetteva loro di sfruttare le
risorse che mare e terra offrivano nella stagione in cui erano più abbondanti. La condivisione e la cooperazione sono i principi basilari della cultura Inuit,
ognuno aiuta chi ha bisogno. Questa cultura è stata però fortemente esposta alle
culture esterne nel corso del secolo scorso ma non è stata dalle influenze di
queste modificata e gli Inuit sono rimasti fedeli ai loro
valori e alla loro cultura.
I contatti con lo stile di
vita e la cultura del resto del mondo si ebbero la prima volta verso le fine del
'700 quando i balenieri si spostarono nell' Artico. Verso la fine dell'800
l'industria baleniera fu rimpiazzata con quella del commercio di pelli.
Baleniera del '700
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