Per "corsa all'oro" si intende il periodo che ha visto una grande migrazione di numerosi lavoratori, soprattutto dagli Stati Uniti (fenomeno che divenne caratteristico di questo stato),  verso aree in cui era stata scoperta una grossa quantità d'oro sfruttabile a livello commerciale.
I motivi che convinsero migliaia di lavoratori ad abbandonare il proprio paese e il proprio lavoro per raggiungere le numerose miniere d'oro sono i seguenti:
 

Come era prevedibile, moltissime persone rimasero deluse e furono poche quelle che fecero fortuna e che si arricchirono, tra queste diversi commercianti e un numero esiguo di cercatori.  Ciò, dal punto di vista demografico, provocò un imprevisto cambiamento nei piani d'insediamento dei coloni degli Stati Uniti, e produsse l' insediamento in nuove aree in precedenza scarsamente popolate e addirittura una diaspora Cantonese attraverso l'Oceano Pacifico.

LA FEBBRE DELL'ORO E LE SUE CONSEGUENZE

Intorno alla metà del XIX la febbre dell'oro contribuì al veloce sviluppo dei nuovi stati. La prima vera e propria febbre dell'oro fu suscitata nell'aprile del 1851 quando Edward Hargraves scoprì i primi giacimenti a Summer Hill Creek nel Nuovo Galles del Sud, che interessò lo stato di Victoria, il Nuovo Galles del Sud e il Queensland. Nel decennio seguente, la popolazione australiana venne triplicata rispetto al 1850, contando quasi 1,2 milioni di abitanti, e lo stato esportò oro per un valore superiore ai 124 milioni di sterline. La diminuzione della possibilità di ingresso nel pese, attuata nel 1856  nei confronti dei numerosi lavoratori cinesi dallo stato di Victoria, fu il primo passo  delle colonie verso l'adozione di una politica definita "dell'Australia Bianca", che permetteva l'immigrazione ai soli lavoratori europei bianchi; in seguito, e più precisamente nel 190, questa politica fu ripresa e rielaborata a livello nazionale dal nuovo governo federale. 

LA CONDIZIONE DEGLI ABORIGENI

In seguito all'insediamento del 1788, i primi contatti sviluppatisi tra gli Europei e gli Aborigeni furono relativamente pacifici. Tuttavia, dopo la colonizzazione della Terra di Van Diemen, numerose comunità aborigene cominciarono ad essere distrutte; nel continente, dove gli allevatori cercavano territori per i loro greggi, le comunità aborigene furono respinte nel più arido interno. Per tutto il XIX la politica dei coloni nei confronti dei nativi del luogo fu ufficialmente quella di garantire l'uguaglianza tra i due gruppi. Ma le cose andarono completamente in modo diverso e lo scontro più drammatico si ebbe all'epoca dell'espansione dei pascoli verso l'interno, nel momento in cui i coloni iniziarono ad adottare misure oppressive nei confronti degli Aborigeni. La totale indifferenza nei confronti della cultura aborigena portò spesso a pratiche segregazioniste, secondo le quali la popolazione indigena fu esclusa dalla vita coloniale e fu chiusa in riserve. Il governo cominciò a rivedere la sua politica soltanto negli anni cinquanta del novecento.

VERSO LA FEDERAZIONE

La prima idea di unificazione di tutte le colonie risaliva ad una proposta del 1847 del conte Gray, in quel periodo ministro britannico; tuttavia, a causa della rivalità presente tra le società coloniali, nessun progetto venne preso seriamente in considerazione. A spingere all'unificazione, attuata poi alla fine degli anni ottanta dell'ottocento, fu il timore di incursioni sul confine nord da parte di Europei non britannici e asiatici: la cosa si fece evidente nel momento in cui il Queensland fu costretto, nel 1883, a richiedere l'appoggio britannico per difendersi contro possibili rivendicazioni coloniali tedesche. Le colonie australiane crearono un Consiglio federale nel 1885, mancante però del potere esecutivo per la mancata adesione del Nuovo Galles del Sud. Nel 1889 Henry Parkes, il primo ministro del Nuovo Galles del Sud, si fece promotore di una forma di federalismo che avrebbe dovuto sostituire il Consiglio federale. Nel 1891 a Sydney furono gettate le basi per la convocazione di un'assemblea costituzionale che si sarebbe però tenuta soltanto tra il 1897 e il 1898. Il concetto di federazione fu poi approvato in ciascuna delle sei colonie con un referendum; il Commonwealth d'Australia fu approvato dal parlamento britannico nel 1900 ed entrò in funzione nel 1901.  

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