La Melanesia è una delle regioni in cui viene tradizionalmente divisa l'Oceania.
Nonostante che anche le Nazioni Unite utilizzino questa ripartizione per dividere il mondo in macroregioni, i ricercatori tuttora preferiscono usare la suddivisione in due regioni: l'Oceania vicina e l'Oceania lontana di cui la Melanesia fa parte ad eccezione delle isole Salomone, di cui parleremo più avanti, e della Nuova Guinea. Il nome della Melanesia è stato coniato dall'esploratore francese Jules Dumont d'Urville intorno al 1830 (insieme a quelli della Polinesia, della Malesia e della Micronesia) e deriva dal greco antico
μέλας (nero) e νησος (isola), cioè isole dei neri.

ISOLE SALOMONE


Laguna dell'isola di Marovo

Le Isole Salomone sono  un arcipelago di isole montuose e di bassi atolli corallini, nel Mar dei Coralli, a sud-est di Papua. Note sin dal XVI secolo, queste isole sono diventate famose in tempi più recenti, quando l’isola di Guadalcanal fu teatro della storica battaglia tra giapponesi e americani, durante la II guerra mondiale. Vari relitti e residuati bellici testimoniano i fatti di quel periodo, ma non turbano più di tanto i Salomoniani, che rimangono pigri e sereni, nel loro splendido isolamento. Il 96% della popolazione professa il cristianesimo (anglicani 45%, cattolici romani 18%, Chiesa Unita della Papua Nuova Guinea e di Salomone 12%, battisti 10%, avventisti 7%, altri 4%). Il restante 4% dei salomoniani pratica culti tradizionali. Le Isole Salomone, insieme a tutta la Melanesia insulare, furono colonizzate dall'uomo durante il II e I millennio a.C. I primi abitatori dell'arcipelago furono dei gruppi di navigatori-mercanti provenienti dalle Isole Figi , che vi introdussero piante ed animali addomesticati. Nella regione i commercianti diffusero un tipo di ceramiche di tradizione "lapita" forse originaria delle Isole Molucche, questa cultura tramontò solo nel 300 d.C. Le popolazioni locali vissero nell'ambito di società tribali simili in tutto il Pacifico fino all'arrivo dei conquistatori inglesi durante le ultime esplorazioni avvenute alla fine del XIX secolo. Nel 1893 divenne Protettorato britannico e vi rimase fino al 7 luglio 1978 quando fu proclamata l'indipendenza e fu adottato il nuovo stendardo nazionale in accordo con la Regina d'Inghilterra Elisabetta II.

VANUATU


Vulcano Lopevi

Uno degli Stati più giovani del mondo: esiste soltanto dal 1980, e raggruppa una ottantina di isole, le Nuove Ebridi. L’ambiente è quanto mai avventuroso e primitivo, addolcito dal clima tropicale e dal carattere allegro della gente dei Mari del Sud. Le coste sono ora dolci con spiagge di sabbia bianca, e ora frastagliate, con sabbia nera: lagune coralline con acqua trasparente e sempre tranquilla. E' situata a sud dell'Oceano Pacifico L'arcipelago si trova circa a 1,750 km ad est dell'Australia, 500 km a nord est della Nuova Caledonia, ad ovest delle Figi ed a sud delle Isole Salomone.
 

NUOVA CALEDONIA


Isola dei Pini

E' un territorio francese d’oltremare. E’ un paese ricco di risorse naturali, di un’antica cultura e ambizioso di indipendenza. L’influenza francese è notevole. La capitale è Noumea, piccola Parigi del Pacifico, sull’isola di Grande Terre. La costa orientale è orlata di spiagge candide e morbide come borotalco, lagune blu e una barriera corallina fra le più grandi del mondo. Nel cuore del Sud Pacifico, c’è un arcipelago lambito da un’immensa laguna verde smeraldo e una vegetazione inimmaginabile. Non siete in paradiso: solo in Nuova Caledonia. La Nuova Caledonia si può senza dubbio descrivere in superlativo: la più grande laguna del mondo, la più grande varietà di flora del Pacifico, una delle più ricche foreste tropicali al mondo... L’arcipelago comprende la Grande Terre, le isole Loyautè, l’Isola dei Pini (c’è chi dice che sia l’isola più bella del mondo), le isole Belep e le Chesterfields, oltre a un’altra miriade di altre isole e isolette. La Grande Terre è attraversata in tutta la sua lunghezza da una catena montuosa che caratterizza il clima delle due coste: la costa ovest, secca e la costa est, tropicale. In tutta l’isola crescono i pini a forma di colonne detti "colonnaires", i "kaoris", l’albero della gomma, i "niaoulis" e le palme da cocco. La popolazione è un mosaico di etnie melanesiane, polinesiane e asiatiche che hanno trovato qui un punto di coesione e fusione.

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