Vista  di una meravigliosa baia dell'sola di Tubuai

Le Australi sono le isole Polinesiane situate più a sud , sotto il Tropico del Capricorno. L'arcipelago delle australi offre un meraviglioso panorama caratterizzato dalla presenza di splendidi villaggi formati da abitazioni in pietra corallina. Le sei isole che compongono l'arcipelago si trovano più a sud rispetto le altre, quindi godono di un clima leggermente più fresco. Le attività principali sull'isola sono pesca e agricoltura, in quanto il terreno di queste isole risulta essere il più fertile della Polinesia.  Le isole australi sono molto famose per l'artigianato grazie alla produzione di oggetti realizzati con fibre vegetali come cocco, pandano e aeho.  Con questi materiali naturali vengono infatti realizzati dalle donne delle isole australi cappelli, sacche, e altri oggetti che poi vengono venduti ai mercati locali.
Una fervente attività religiosa scandisce le giornate degli abitanti, in massima parte di credo protestante: infatti il sentimento religioso è molto forte  tra questa popolazione ed essi continuano a tramandarsi di generazione in generazione gli antichi riti accompagnati da canti polifonici " himene tuhaa pae ". ; ma la profonda spiritualità odierna non deve far dimenticare l'importanza di antiche culture: alcuni siti archeologici di grande interesse testimoniano di presenze umane sull'isola di Rurutu già attorno al 900 d.C.
L'arcipelago, come detto sopra, è formato da sei isole: Rimatara, Rurutu, Tubuai, Rapa, Raivavae e Marotiri
 

RIMATARA


Matua Ura Bay, Isola Rimatara

E' per superficie l'isola più piccola dell'arcipelago delle Australi: infatti essa si estende su poco più di 8 km quadrati. E' circondata da una barriera corallina che rende difficile l'attracco alle imbarcazioni. Queste infatti non possono attraccare sulle sue coste disseminate di coralli e alcuni villaggi sono raggiungibili solo a piedi, dopo aver percorso piccoli sentieri immersi nella vegetazione, fino a raggiungere luoghi dove il tempo sembra essersi fermato.
Amaru è il villaggio più grande dove sono situati gli uffici pubblici. Altri piccoli e graziosi villaggi sono Anapoto e Mutuaura che sono però raggiungibili solo percorrendo a piedi sentieri tortuosi. L'atmosfera che si respira sull'isola è quasi fuori dal tempo.

 

RURUTU

Il nome antico di quest'isola era "Eteroa".
Rurutu fu "scoperta" nel 1769 da James Cook e la popolazione a quel tempo era di circa 3000 persone. Dopo la cristianizzazione dell'isola, le guerre tribali, e la migrazione di una parte della popolazione nel XX secolo la popolazione è arrivata a contare solo 2103 persone. Il protettorato francese è stato introdotto sull'isola nel 1889, e nel 1900 l'isola è stata annessa.


Una suggestiva spiaggia nell' Isola Rurutu

Rurutu si estende su una superficie di 32 chilometri quadrati e si trova a 572 chilometri da Tahiti.
La sua struttura geologica è unica : sul suo territorio sono infatti presenti una moltitudine di grotte calcaree con stalattiti e stalagmiti modellate dall'erosione.
Proprio per questa sua peculiarità geomorfologica l'isola è chiamata "Troglodyte island".
Il nome non ha alcuna caratteristica spregiativa, ma vuole solo sottolineare uno degli aspetti più interessanti e conosciuti. Le visite a queste caverne calcaree sono molto apprezzate dai turisti , le più suggestive si possono trovare a Anaaeo e Vitaria , anche se l'accesso presso il monte Rairiri è piuttosto difficoltoso.
In gennaio vengono celebrate sull'isola molte manifestazioni rituali e religiose : gli abitanti durante il "Tere" (un rituale locale) effettuano un pellegrinaggio intorno all'isola. Le cerimonie e i festeggiamenti terminano con una gara che affonda le sue origini nelle leggenda, di sollevamento di massi, pesanti anche 150 chili, a cui partecipano atleti femmine e maschi.
La popolazione è principalmente distribuita in tre villaggi: Moerai, Avera e Hauti.
Moerai è il centro principale ed è situato sulla costa nord dell'isola: è presente una scuola, un ufficio postale, un posto di polizia e un infermeria.
La principale attività economica degli abitanti dell'isola è la produzione di oggetti creati al telaio con fibre ricavate dalla natura, e l'agricoltura con la coltivazione di caffè di vaniglia di taro e di banane che sfrutta la grande fertilità del terreno dell'isola.

 

TUBUAI


Vista aerea di Tubuai

Tubuai è il centro amministrativo ed economico dell'arcipelago delle Australi. L'isola si estende per 42 chilometri quadrati ed ospita 2049 abitanti.

L'isola fu " scoperta " nel 1777 da capitano Cook, il primo europeo a mettere piede sull'isola. Dodici anni più tardi Fletcher Christian e i marinai ammutinati del Bounty trovarono rifugio proprio sull'isola, dove sulla costa settentrionale costruirono Fort George . In seguito essi furono costretti dagli abitanti a lasciare l'isola. Tubuai fu poi convertita al protestantesimo nel 1822, e fu annessa alla Francia nel 1881.
Ha forma ovale, origine vulcanica e ha la particolarità di avere due crateri vulcanici alla sommità del monte Taita( 422 metri sopra il livello del mare).
L'isola offre un meraviglioso paesaggio essendo circondata da una laguna larga 3 chilometri, e una serie di isolotti separa questa dall'Oceano.
Sull'isola vengono coltivati soprattutto vegetali quali patate e frutta che vengono al mercato di Papeete. La città più grande dell'isola è Mataura situata nella parte settentrionale. Sull'isola è possibile percorre interessanti sentieri sia all'interno, attraversando da costa a costa l'isola partendo da Mataura per arrivare a Mahu, ( da effettuare a piedi, in bicicletta o in fuoristrada) che lungo la costa, dove sarà possibile ammirare il cerchio quasi perfetto formato dagli isolotti e il meraviglioso spettacolo della laguna.

RAIVAVAE


Isola Raivavae

L'isola di Raivavae conta 1049 abitanti. La popolazione è divisa in cinque centri abitati dove la vita scorre tranquilla e pacifica : Rairua, Mahanatoa, Anatonu, Vaiuru e Marotea. Tipiche di questa isola sono le abitazioni dai colori pastello.
Per gli abitanti locali l'unica via di comunicazione con le altre isole è una nave che da Tahiti, fa sosta tra le isole Polinesiane e attracca a Raivavae ogni due o tre settimane.

 

 

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