Espressione che evidenzia
il "Lasya"

Il Bharatanatyam è un'arte composita avente come elementi che la costituiscono la danza, l'arte drammatica, la musica, la rima e il ritmo costruiti su principi formulati nel libro Natya Sastra di Bharata Muni (santo venerato nel sistema di pensiero indiano), da cui deriva il termine Bharatanatyam. Il Bharatanatyam è un'arte di espressione spirituale.

La sua patria è il sud dell'India, esattamente lo stato di Tamil Nadu, con capitale Madras. Quest'arte è fiorita particolarmente nel distretto di Tanjore, dove fu abbastanza fortunata da guadagnarsi il mecenatismo della corte reale nel XVII secolo.

 

 

DANZA & RELIGIONE
 


Danzatrice e musicisti

La tradizione tramanda che la danza Bharatanatyam è intimamente connessa con la religione. Viene persino affermato che il ritmo fondamentale, implicato nella creazione cosmica, fu usato come base per questa forma di danza. Nel cercare l'origine di questa danza, infatti, si finisce per risalire a storie intessute di leggenda e mitologia.

In accordo con le scritture, il divino Shiva danza ogni giorno con il figlio Ganesh sul picco del monte Kailasha. Shiva, il ballerino per eccellenza, il più esperto nell'arte della danza originò dapprima Tandava, nella quale l'elemento dominante, nella sua lotta per sconfiggere il male, è Vira Rasa. Parvati, la consorte del dio Shiva, danzò un ruolo complementare, nel quale gli elementi complementari, sono Lasya, ossia la grazia e Sringara Rasa o sentimento erotico.

Tutti gli stili di danza sono quindi caratterizzati da uno di questi due tipi fondamentali: Tandava e Lasya. Generalmente la danza Tandava è eseguita da uomini, poiché essi sono più adatti a metterne in evidenza i tratti caratteristici, e la danza Lasya da donne, la cui grazia e delicatezza fisica le pone in una speciale posizione di vantaggio in questa particolare situazione. Nel sud dell'India, la danza intesa come arte è tenuta così tanto in considerazione, che i suoi movimenti sono usate come motivi di decorazione nei templi. I bellissimi dipinti, fregi e figure, sia all'interno che all'esterno della maggior parte dei templi dell'India del sud ci mostrano quanto quest'arte fosse rispettata nei tempi antichi. Nelle grandi torri dei giganteschi templi a Cidambaram, ci sono 108 pose che si dice rappresentino le 108 karana del Natya Sastra. Sempre in accordo alle scritture, la posizione di Shiva come Nataraja (danzante) rivela un significato particolare. Qui le braccia e le gambe di Nataraja, nel balletto universale, marcano il ritmo tanto della creazione come della distruzione. La mano destra assicura la protezione ai devoti, la sinistra, posta di traverso al corpo significa rifugio, il piede sinistro rappresenta benedizione, il piede destro significa vittoria sul male e le braccia superiori, che portano un tamburo e il fuoco, rappresentano rispettivamente l'impulso creativo e la distruzione.

L'arte fu lasciata in consegna ai tradizionali nattuvanar, i tradizionali maestri, e alle devadasi, le ballerine professioniste dei templi. Così si è preservata la continuità della tradizione

I NATTUVANAR

La parola nattuvanar significa maestro di danza, capo della troupe di ballerini. La tecnica Bharatanatyam, fu sviluppata grazie agli sforzi congiunti di quattro fratelli nattuvanar della corte di Tanjore: Cinnaiah, Ponnaiah, Shivanandam e Vadivelu. Altri grandi esponenti di quest'arte furono Kumarasasvamy e Arunacialam. Melathur Natesh Iyer è l'altro artista veterano, specializzato in Sadirnatyam e Bhagavat Mela, due delle forme primitive di Bharatanatyam

LE DEVADASI


Devadasi che danza davanti ad una
parete di un tempio

Furono comunque le devadasi le principali responsabili della preservazione di quest'arte, che altrimenti si sarebbe del tutto estinta, lasciando le statue nei templi come uniche reliquie per ricordarci della tecnica di quest'arte. Le devadasi sono le serve del Dio desiderose di dedicare la loro vita, come danzatrici, al servizio delle divinità. Le devadasi possono essere classificate in tre gruppi: devadasi, rajadasi, sivadasi. Le rajadasi sono quelle che danzano davanti ai dipastambham (i paletti delle insegne dei templi), le devadasi dentro i templi e le sivadasi solo in speciali occasioni. Con il passare del tempo l'usanza di danzare nei templi andò in declino a causa della mancanza di appropriato patrocinio, supporto da parte del pubblico e anche a causa della colonizzazione inglese. Privata della sicurezza e del patronato del tempio la danza degenerò in una professione discutibile. Avendo perduto il senso di santità religiosa, le devadasi si trasformarono in mantenute di qualche ricco o peggio in prostitute. La reputazione ne soffrì tanto, che si parlò persino di abolire l'istituzione delle devadasi. Grazie, comunque, al nuovo spirito generato dagli elementi progressisti della società indiana, la manovra trovò forti resistenze. La famosa Rukmini Devi giocò un ruolo guida nel risollevare la condizione sociale di quest'arte e nel farla rivivere in vari altri modi. L'apertura di due scuole per l'addestramento di allieve ebbe un ruolo importante nella rinascita del Bharatanatyam. Si tratta della Kalakshetram a Adayar, e dell'Istituto Indiano di Belle Arti e Egmore, situate entrambe a Madras. Non passò molto tempo prima che la danza Bharatanatyam venisse riconosciuta in tutto il mondo come la più ricca e migliore forma di danza classica dell'India

CHE COS'E' IL BHARATANATYAM?


Ballerine che danzano alla presenza di un statuetta di Shiva

Le prime tre lettere dell'espressione Bharatanatyam sono già di per sé indicative di ciò che è l'arte. Bha, Ra, Ta dal rispettivo significato di: espressione, melodia e ritmo. Come tutte le altre danze, anche la danza Bharatanatyam è, principalmente, classificata in tre elementi: nritta, nritya e abhinaya.

Nritta, la danza astratta, ha due parti complementari: karana, la posizione e il movimento del corpo, e adavu la posizione dei piedi in riferimento al suolo. Adavu si suddivide a sua volta in due: jathi, i modelli ritmici iniziali e tirmana, i modelli ritmici conclusivi. Nritya e abhinaya sono danze che esprimono idee o sentimenti. Da qui le espressioni del viso e le mudra (gesti rituali) delle mani. Natya è la combinazione di ambedue, nritta e nritya.

 

 

 

 

NRITTA

In nritta la parte principale è karana, cioè la coordinazione dei movimenti di mani e piedi. L'azione inizia prima con uno scrollar di spalle e poi si muove in diversi direzioni, su, giù, in avanti e indietro, a destra e a sinistra.

ADAVU

Adavu è una parte inseparabile di karana. Si riferisce ai differenti tipi di azioni del piede e di contatti col pavimento nell'esecuzione dei modelli ritmici. Una serie di adavu fa alaripu. Adavu dà importanza alla posizione dei piedi, alla distanza tra i talloni, alla flessione delle gambe, alla posizione delle ginocchia, del corpo, delle braccia e della testa. Chi danza Bharatanatyam deve porre la massima attenzione in ogni singolo momento della sua esibizione. Adavu si può nel complesso classificare in 15 categorie che hanno le loro separate sillabe ritmiche. Generalmente per ogni adavu ci sono tre velocità: singola, doppia e quadrupla

NRITYA


Rilievo di una devadasi
danzante

Nritya è la danza espressiva. Ciò include l'espressione del corpo, del viso e le mudra delle mani. Gli asamyukta hasta sono le mudra eseguite con una sola mano e gli samyukta hasta quelle con due.

Per ciò che riguarda abhinaya (in questo caso movimenti) del viso, Bharatanatyam enumera nove tipi di movimenti del capo, nove movimenti delle pupille, otto differenti sguardi, otto movimenti delle ciglia, sette movimenti delle sopracciglia, sei movimenti del naso, sei tipi di mozioni delle guance, sei tipi di movimenti delle labbra, sette tipi di movimenti del mento, nove movimenti del collo, e persino quattro tipi di colorazione del viso.

CHE COS'E' UN PROGRAMMA BHARATANATYAM?

Un programma Bharatanatyam è un insieme di movimenti, di ritmi, di elaborate espressioni del volto, di gesti della mano, di movimenti del corpo e di differenti altri gesti. Tutto questo può essere raggruppato in sei voci: alaripu, jathisvaram, sabda, varna, padam, tillana accompagnata da sloka conclusivi.

ALARIPU

E' una danza di invocazione. Il suo nome in dialetto Telegu significa "fioritura", "fiorito". In questo contesto sta ad indicare "far fiorire il corpo", cioè prepararsi per il numero seguente

JATHISVARAM

Jathisvaram è il secondo numero del programma. Significa combinazione di"jhati" e "svara", cioè prima sono esibite le jhati o sillabe ritmiche e in accordo a questo si battono i ritmi dei tamburi. Nel Natya Sastra, il significato di questa danza è stato descritto come "semplice bellezza" perché è la danza più pura. La danza non è occasionata da nessuna necessità specifica, è venuta in uso poiché crea bellezza. Come danza è naturalmente amata da quasi tutta la gente, ed è elogiata come propizia. La si loda anche come la fonte di divertimento in occasione di matrimoni, nascite, ricevimenti di un genero, festeggiamenti in generale e ottenimento di prosperità."(Natya Sastra, traduzione dal sanscrito di Manmohan Ghose)

SABDAM

È la prima forma di danza ad introdurre allo spettatore l'espressione o abhinaya. È una danza interpretativa con sentimento religioso o erotico. È un gran sollievo per la danzatrice tenuta poi ad eseguire il prossimo lungo numero di varnam che deve essere eseguito senza alcun intervallo. Sabdam dà alla danzatrice abbastanza riposo ai piedi così come tempo per l'umore

VARNAM

È il numero più interessante e allo stesso tempo più difficile di un programma Bharatanatyam. Il suo nome, che significa "che si colora",  indica la sua funzione nella danza. È una felice combinazione di nritta e abhinaya. Per ogni linea della canzone le sequenze di danza sono eseguite attraverso alcuni movimenti e alla fine si raggiunge il culmine.

PADAM

Poi viene padam che contiene sei o sette pada per esibizione. Pada è una canzone di sei o sette linee il cui significato e interpretato per mezzo di abhinaya. Qui la danzatrice si occupa esclusivamente di gesti delle mani e dell' espressione del corpo.

TILLANA

È pura danza con complicati ritmi per i piedi. È una performance nella quale sono meglio mostrate le attrattive di una danzatrice. In questo numero si può vedere tutta la grazia della danza Bharatanatyam. Le sue caratteristiche fondamentali sono grazia ed erotismo.

SLOKA

È la parte finale di un programma Bharatanatyam. Si tratta della recitazione di un breve verso in sanscrito che di solito è preso dal Gita Govinda di Jayadeva. Qui la danzatrice sta tranquillamente in piedi. Non c'è né ritmo né musica, ci si limita ad illustrare con gli occhi e con le mani il significato del verso.

 

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