Superficie | 143 264 Km² |
Capitale | Dusanbe |
Abitanti | 6.579.000 |
Densità | 46 ab/Km² |
Lingua | Tagiko (ufficiale), Russo |
Forma di governo | Repubblica presidenziale |
Religioni | Musulmana sunnita 80%, Musulmana sciita 5% |
Moneta | Somoni Tagiko |
Gruppi etnici | Tagiki 55%, Uzbechi 23%, Russi 13% |
GENERALELa Repubblica del Tagikistan (Тоҷикистон),
in precedenza nota come Repubblica Socialista Sovietica del Tagikistan, è
una nazione dell'Asia centrale. Confina con Afghanistan, Cina, Kirghizistan,
e Uzbekistan. Si tratta di una repubblica presidenziale. Il presidente è il
leader democratico Emomali Rahmonov. Elegge lui il presidente del consiglio.
Ogni legislatura dura 5 anni e la costituzione è stata varata nel 1994.
TERRITORIO
È un territorio prevalentemente montuoso,
caratterizzato sostanzialmente da due catene montuose: la catena del
Trans-Alay nel nord, e il Pamir nel sud, divise da uno stretto lembo
pianeggiante Su queste catene si trovano le cime più alte dell'Asia
centrale, fra cui il Picco di Lenin (Pik Lenina) alto 7.134 metri e il Picco
del Comunismo (Pik Kommunizma) di 7.495 metri.
STORIA
nel XIV secolo il Tagikistan fu conquistato
dall'Impero russo, che mirava, attraverso il suo territorio, ad aprire nuovi
mercati verso l'India. Il Tagikistan divenne una provincia dell'impero e,
successivamente nel 1917, in seguito alla rivoluzione russa, una delle
repubbliche socialiste sovietiche, anche se dura fu la resistenza opposta
dai guerriglieri islamici, infatti solo nel '29 lo stato venne formalmente
riconosciuto. Mantenne comunque sempre una vocazione islamica, tant'è che
negli anni '70 venne riformato clandestinamente il Partito Islamico di
Rinascita, che per tutti gli anni a venire provocò disordini e ribellione
contro il regime sovietico, fino alla caduta di esso nel 1991 e
all'indipendenza. Tuttavia questo traguardo coincise con lo scoppio di una
guerra civile, dovuta all'aspra opposizione fra il partito islamico e quello
democratico, scivolato in una pulizia etnica che causò decine di migliaia di
morti, e costrinse a un milione di tagiki a espatriare. Nel 1997 furono
firmati dei trattati di pace fra il presidente democratico Rakhmonov e i
capi dell'opposizione islamica, con i ribelli che furono confinati in
Afghanistan, e che continuano tuttavia ad alimentare conflitti e ribellioni,
tant'è che il Tagikistan ha chiesto l'aiuto dell'esercito russo per
contenere le incursioni.