Il 23 agosto 1989, l'Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l'Austria e nel settembre 1989 più di 13.000 tedeschi dell'Est scapparono attraverso l'Ungheria. Le dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est iniziarono nell'autunno del 1989. Il leader della DDR Erich Honecker si dimise il 18 ottobre, e venne sostituito pochi giorni dopo da Egon Krenz. Honecker aveva predetto nel Gennaio dello stesso anno che l’esistenza del muro sarebbe stata assicurata per più di cento anni, si sbagliò di 99 anni.

Il nuovo governo di Krenz decise di approvare ai cittadini dell’Est permessi per viaggiare nella Germania dell’Ovest. Gunter Schabowski, il ministro della propaganda della DDR, ebbe il compito di dare la notizia; però egli si trovava in vacanza prima che venisse presa questa decisione e non venne a conoscenza dei dettagli.

Il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa gli fu recapitata la notizia che tutti i berlinesi dell’Est avrebbero potuto attraversare il confine con un appropriato permesso, ma non gli furono date informazioni su come trasmettere la notizia. Dato che il provvedimento era stato preso poche ore prima della conferenza, esso avrebbe dovuto entrare in vigore nei giorni successivi, dando così il tempo di dare la notizia alle guardie di confine. Considerato che nessuno aveva informato Schabowski, quando alla fine della conferenza gli fu chiesto da quando il decreto sarebbe entrato in vigore egli rispose “Per quanto ne so, immediatamente”.

Decine di migliaia di Berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio di Schabowski in diretta alla televisione, si precipitarono, inondando i checkpoints e chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Le sorprese e sopraffatte guardie di confine iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni.

Furono allora costrette ad aprire i checkpoints e, visto il gran numero di berlinesi, nessun controllo sull’identità fu eseguito. Gli estasiati berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, spontaneamente i bar vicini al muro iniziarono a dare birra gratis per tutti. Il 9 Novembre è quindi considerata la data della caduta del Muro.

Nei giorni e settimane successive molte persone accorsero al muro per abbatterlo e staccare souvenirs: queste persone furono chiamate “Mauerspechte”. Il 18 marzo 1990 furono tenute le prime e uniche libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca; esse produssero un governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello stato che rappresentavano.

La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990 (questa è la data designata per il "Giorno della riunificazione"), quando i cinque stati federali (Brandeburgo, Meclenburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia), già esistenti nella Repubblica Democratica Tedesca ma aboliti e trasformati in Province, si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica Federale di Germania (Germania Ovest). Dal momento in cui i nuovi cinque Länder entrarono nella Repubblica Federale, in conformità all'articolo 23 attivo in quegli anni, l'area di applicazione del Grundgesetz (Legge fondamentale, l'equivalente tedesco della Costituzione) fu semplicemente ampliata includendoli. L'alternativa sarebbe stata di aderire all'unione formalmente, in vista della scrittura di una nuova costituzione per le Germania unificata. Delle due scelte quella adottata fu obiettivamente la più semplice, ma fu causa del diffuso sentimento, da parte dei tedeschi dell'est, di essere stati "occupati" o "annessi" alla vecchia repubblica federale.