Nel 2004 il Venezuela aveva una popolazione di 25.017.387 abitanti, con una densità media di 28 unità per km². La maggior parte degli insediamenti si trova sugli altipiani settentrionali e nelle regioni costiere, mentre solo il 4% della popolazione abita la vasta regione a sud dell'Orinoco, corrispondente al 50% dell'intera superficie territoriale. Elevato il tasso di urbanizzazione, che raggiunge l’87% (2002). Un forte incremento numerico si è verificato dopo l'immigrazione europea, successiva alla seconda guerra mondiale, quando il paese fu raggiunto da numerosi spagnoli, italiani e portoghesi. Oggi la popolazione è composta per il 67% circa da meticci e per il 21% circa da bianchi. |
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Popolazione meticcia |
La lingua ufficiale è lo spagnolo e la religione di gran lunga predominante è il cattolicesimo.
L'istruzione è gratuita e obbligatoria dai 7 ai 14 anni. Il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta, nel 2004, era pari al 93,7%.
Tra gli istituti universitari principali vi sono: l'Università centrale del Venezuela (1721) e l'Università cattolica Andrés Bello (1953) a Caracas; l'Università delle Ande (1785) a Mérida; l'Università di Zulia (1891) a Maracaibo e il Politecnico (1962) a Barquisimeto. La cultura del paese riflette la profonda influenza dei conquistatori spagnoli e, dopo il conseguimento dell'indipendenza, delle correnti culturali europee. Essendo al tempo una delle colonie meno redditizie della Spagna, il Venezuela è pressoché privo delle ricche testimonianze architettoniche presenti in altre regioni sudamericane. La rapida espansione delle città, seguita alla scoperta dei pozzi petroliferi, ha tuttavia contribuito allo sviluppo dell'architettura moderna che trova espressione nell'opera di stimati professionisti tra i quali Oscar Niemeyer. In ambito letterario si ebbe una particolare fioritura nel XVIII secolo, un periodo di grande sviluppo durante il quale nacquero Francisco de Miranda e Simón Bolívar. Una lunga tradizione ha la musica popolare: la danza nazionale, il bropo, è accompagnata da strumenti tipici quali il maraco, un'arpa di ridotte dimensioni, e il cuarto, una piccola chitarra, di norma associati alla figura del llanero, una sorta di cowboy. |
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Maracaibo |
Oscar Niemeyer |
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Il Venezuela è suddiviso in 23 stati (Amazonas, Anzoátegui, Apure, Aragua, Barinas, Bolívar, Carabobo, Cojedes, Delta Amacuro, Falcón, Guárico, Lara, Mérida, Miranda, Monagas, Nueva Esparta, Portuguesa, Sucre, Táchira, Trujillo, Vargas, Yaracuy, Zulia), una Dipendenza Federale (che include le 72 isole caraibiche che sono dipendenza del paese) e il Distretto Federale della capitale. Caracas è la capitale e il maggiore centro del paese; la vicina cittadina di La Guaira funge da scalo marittimo. Altri centri di rilievo sono Maracaibo, seconda città del paese per importanza, situata sulle sponde del lago omonimo e centro dell'industria petrolifera; Valencia, noto centro manifatturiero; Barquisimeto, importante mercato per i prodotti agricoli della fertile regione circostante; Ciudad Guayana, rilevante centro industriale. |
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Caracas |
Dalla fine degli anni Ottanta del Novecento il Venezuela gode del più alto standard di vita del Sud America; nel 2002 il prodotto interno lordo ammontava a 94.340 milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di 3.760 dollari. L'economia si basa essenzialmente sullo sfruttamento dei grandi giacimenti petroliferi. Il problema centrale che si pone al paese è quindi quello di diversificare la propria base economica. Il governo controlla i prezzi di taluni prodotti e ha stabilito una serie di incentivi e programmi per sviluppare l'apparato economico in specifici settori.
Il governo venezuelano varò la legge per la riforma agraria nel 1960, volta all'espansione e alla diversificazione della produzione agricola. Nel 2002 il settore primario occupava l’10% della forza lavoro e concorreva per il 2,6% alla formazione del PIL. Le colture destinate al mercato interno sono soprattutto mais, riso, patate, manioca e banane. Tra le colture di piantagione, destinate a essere esportate, prevale il caffè, oltre alla canna da zucchero e al cacao. Nella zona costiero-andina si trovano piantagioni di tabacco, mentre nelle aree meno piovose della costa è diffuso il cotone. Rilevanti sono le colture di alberi da frutta. Il patrimonio zootecnico è piuttosto ricco, particolarmente per quanto riguarda i bovini, tradizionalmente allevati nella zona dei llanos. |
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Un Ilanos attraversa il fiume con la mandria |
Ingenti sono le risorse forestali, anche se l'industria del legname è ancora assai arretrata e il suo sviluppo è spesso ostacolato dall'impossibilità di accedere alle ricche essenze pregiate a causa della fitta vegetazione. Rilevante è anche il prodotto della pesca (tonni, gamberi e sardine) e delle colture perlifere praticate intorno all'isola di Margarita.
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Le risorse del sottosuolo costituiscono la voce più importante dell'economia venezuelana. L'attività estrattiva è basata sulla presenza di ingenti giacimenti di petrolio e di gas naturale, rinvenuti soprattutto nella parte settentrionale del lago Maracaibo, di cui il paese è uno dei massimi produttori mondiali (3,10 milioni di barili al giorno estratti nel 2001). Gran parte del greggio viene esportato nelle Antille Olandesi, dove viene raffinato. Il paese è un membro fondatore dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC). Il governo venezuelano nazionalizzò il settore nel 1976. La seconda risorsa mineraria del paese è rappresentata da giacimenti ferrosi. Meno rilevante è la presenza di altri minerali, quali bauxite, diamanti, oro, argento, platino, carbone, sale, stagno, rame, asbesto e titanio. Nell'isola di Margarita, al largo della costa settentrionale, sono presenti altresì notevoli giacimenti di magnesite.
Agli inizi degli anni Sessanta il governo venezuelano decise di incentivare lo sviluppo del settore manifatturiero, che oggi fornisce il 6,4% (2002) del PIL. Se si escludono le raffinerie di petrolio e gli impianti chimici, la produzione è limitata ai beni di consumo, e avviene soprattutto in piccole imprese a basso investimento di capitale. Il settore meccanico è limitato al montaggio di autoveicoli, mentre più fiorente è l'attività delle industrie tessili, degli zuccherifici, della manifattura del tabacco, dei cementifici e delle vetrerie. Il comparto industriale nel suo complesso contribuisce al PIL per il 43% (2002), occupando il 22% della forza lavoro. |
Petroliere sul lago Maracaibo |
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Voce principale delle esportazioni è il petrolio, che ne costituisce l’83%; altre voci dell’esportazione sono bauxite e alluminio, ferro, prodotti agricoli. Tra le merci importate si annoverano materie prime, macchinari, mezzi di trasporto, prodotti chimici, generi alimentari. Nel 2001 il valore totale delle esportazioni fu di 25.304 milioni di $ USA, a fronte di importazioni per 16.436 milioni di $ USA. I principali partner commerciali sono gli Stati Uniti, i Paesi Bassi (Antille Olandesi), il Giappone, l'Italia, la Germania e il Canada.
L'unità monetaria è il bolívar, suddiviso in 100 centímos. Il Banco Central de Venezuela, fondato nel 1940, è l'unica banca di emissione e funge da stanza di compensazione per tutte le banche commerciali. La principale Borsa Valori del paese si trova a Caracas.
Il fiume Orinoco |
Data l'esiguità della rete ferroviaria (336 km), che si sviluppa su un’unica linea da Puerto Cabello a Barquisimeto, i trasporti poggiano sulla rete stradale (oltre 96.155 km, di cui il 34%
asfaltato), il cui asse principale è un tratto dell’autostrada Panamericana che collega Caracas a San Cristobal e Bogotá.
I principali scali marittimi sono La Guaira, Puerto Cabello e Maracaibo.
Discreta importanza ha anche la navigazione fluviale lungo l'Orinoco. Attivi i collegamenti aerei, che fanno capo all'aeroporto internazionale di Caracas; la compagnia aerea nazionale è la Venezolana Internacional de Aviación (Viasa).
Il Venezuela è una repubblica federale governata in base a una Costituzione adottata nel 1961. Capo dell'esecutivo è un presidente eletto a suffragio universale diretto ogni cinque anni; non può rimanere in carica per due mandati consecutivi ed è assistito da un Consiglio dei ministri. L'esercizio del potere legislativo spetta al Congresso nazionale, composto da un Senato e da una Camera dei deputati. Il Senato comprende 49 membri eletti, oltre agli ex presidenti del paese; la Camera 165. Tutti i membri del Congresso rimangono in carica per un periodo di cinque anni.
Ciascuno dei 23 stati venezuelani, la dipendenza federale e il distretto federale sono affidati a un governatore nominato dal presidente del paese e da un organo legislativo eletto. Il tribunale di grado più elevato è la Suprema corte di giustizia, composta da 15 giudici eletti ogni nove anni dal Congresso. In ogni stato operano una corte e alcuni tribunali minori.