Nel dopoguerra l'estromissione dei comunisti dal governo e l'approvazione della cosiddetta legge per la difesa della democrazia (1948), che portò in carcere centinaia di comunisti, causò disordini popolari culminati nel 1951 in una serie di scioperi che coinvolsero tutti i settori dell'apparato economico.
Nel 1958 Jorge Alessandri Rodríguez, sostenuto da una coalizione di liberal-conservatori, venne eletto presidente. In risposta all'opposizione del Partito comunista (da poco rilegalizzato) e del neonato Partito cristiano democratico, propose un piano decennale che includeva la riforma fiscale, progetti nel campo dell'edilizia e una riforma agraria.
Le elezioni presidenziali del 1964 furono vinte da Eduardo Frei del Partito cristiano democratico di centro, ma le sue riforme di stampo populista, come la parziale nazionalizzazione dell'industria del rame, scatenarono l'opposizione sia di destra sia di sinistra; nel 1970 venne eletto presidente Salvador Allende, che promuoveva una politica socialista e un ardito programma di rinnovamento.