I maori sono una popolazione polinesiana, giunta in Nuova Zelanda intorno al 700

 Guerriero Maori durante una "peruperu", tipica danza di guerra.

 d.C.  Sono stanziati principalmente nella parte settentrionale della Nuova Zelanda, dove vivono in case di legno (whare), spesso artisticamente decorate con intagli policromi, e riunite in villaggi per lo più fortificati. Divisi in caste, le continue rivalità impedirono la formazione di uno stato e i Maori furono facilmente sottomessi dai bianchi e decimati. Solo negli ultimi anni il governo neozelandese ha promosso un programma di protezione e di integrazione razziale dei Maori.

La leggenda narra che il primo ad arrivare fu il navigatore Kupe, con una piccola vela, proveniente dall'isola Hawaiki, in Polinesia. Seguiti, qualche secolo dopo, da gran parte della popolazione dell'isola polinesiana, in fuga da una grande carestia. Grazie all'attività bellica e alla loro organizzazione militare, i maori riuscirono a conquistare gran parte dell'arcipelago neozelandese, costruendovi veri e propri villaggi fortificati. La caccia, la pesca, l'agricoltura e la tessitura erano le basi dell'economia. Senza trascurare le arti; scultura del legno, delle ossa e della pietra, e tatuaggi. Oggi, i maori rivendicano le proprie origini proprio a partire dalla loro pratica, segno distintivo della loro cultura e dei loro valori. La storia dei maori non si tramandava attraverso testi scritti ma con racconti cantati. Il capo rappresenta la memoria vivente del gruppo ed ha l'obbligo di ricordare tutta la storia della sua stirpe.
 

Oggigiorno la popolazione maori sta crescendo numericamente e la sua lingua è insegnata ufficialmente nelle scuole neozelandesi: la storia della Nuova Zelanda infatti, è costituita proprio dal canto, dalle danze, dalle tradizioni e dalla lingua maori: dalla cultura maori (maoritanga), quindi.

 

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