Il 28 dicembre 1890 quattro squadroni di cavalleria raggiungono gli Indiani in marcia nella neve. Subito il capo fa issare una bandiera bianca sul carro sul quale è trasportato, per via di una grave polmonite. Il maggiore Samuel Whitside, comandante delle truppe del Settimo Cavalleria, comunica a Piede Grosso,il capo, di aver ricevuto l’ordine di condurre lui e la sua gente in un accampamento di cavalleria sul torrente Wonded Knee. Piede Grosso risponde che stava giusto andando in quella direzione con 120 uomini e

Il colonnello James Forsyth

 230 tra donne e bambini, che ripartono sotto la stretta sorveglianza dei soldati. E’ sera quando viene raggiunto l’accampamento sul Wonded Knee, ed è notte quando arriva il colonnello James Forsyth, comandante dell’ex reggimento del colonnello Custer, con i suoi uomini. La mattina successiva gli Indiani vengono radunati nello spiazzo al centro

Il cadavere congelato di Piede Grosso

dell’accampamento e si ordina loro di consegnare le armi. Quando ormai si erano già accatastati tutti i fucili, perquisiti tutti i tepee, parte un colpo dal fucile che un indiano stava consegnando. Sembra che i soldati non stiano aspettando altro: inizia un’ assordante sparatoria che finisce con il bombardamento coi cannoni. Il massacro si conclude lasciando sul terreno 153 Indiani morti, ma altri fuggono feriti e moriranno in seguito: è stato stimato che dei 350 Indiani presenti a Wonded Knee 300 sono stati uccisi.

25 sono i soldati caduti, una buona parte colpiti dalla loro stessa artiglieria. E

come riconoscimento al Settimo Cavalleria vengono date ben 23 medaglie d’onore, la più alta onorificenza americana. Gli Indiani uccisi ( fra loro si trova anche Piede Grosso) sono lasciati sul terreno ghiacciato per 3 giorni e poi vengono seppelliti in una fossa comune.