PROBLEMI E TUTELA DELL’AMBIENTE: La pressione demografica e un tenore di vita fra i più alti del mondo stanno intaccando le risorse naturali del paese. L'acqua dolce scarseggia negli aridi stati dell'Ovest, dove le risorse idriche vengono impiegate per l’irrigazione dei campi coltivati. La maggior parte dei corsi d'acqua è inquinata da composti chimici impiegati in agricoltura (sebbene negli ultimi anni i pesticidi siano stati gradualmente sostituiti nel controllo dei parassiti dall’applicazione di sistemi biologici di lotta integrata), oppure dagli scarichi industriali e civili (per quanto gli Stati Uniti siano all'avanguardia nell'uso di tecnologie per la depurazione delle acque). L’assetto idrografico è stato in passato alterato dall’uomo con la creazione di numerosi bacini artificiali, la modifica dei corsi naturali dei fiumi principali o lo sbarramento degli stessi con la costruzione di dighe. La diffusa consapevolezza che tali interventi siano spesso causa di alterazioni degli equilibri ambientali ha frenato un approccio aggressivo sull’irreggimentazione delle acque. I suoli sottoposti ad agricoltura intensiva sono soggetti a erosione e a un grave degrado. Lo sviluppo urbano continua a trasformare fertili campi e zone boschive in distese d'asfalto e il problema della deforestazione si fa sempre più pressante. Quasi tutte le foreste originarie sono state abbattute, tranne quelle situate nelle zone più remote e quelle incluse nelle aree protette. Il servizio forestale e alcune compagnie private gestiscono parte del patrimonio forestale e gli interventi relativi al taglio del legname. Le operazioni di trattamento dei minerali svolte nelle miniere di rame e carbone a cielo aperto hanno ricadute pesanti sull’ambiente. Con un’estensione che abbraccia molte latitudini, gli Stati Uniti ospitano diversi tipi di biomi ed ecosistemi. Molti degli habitat naturali sono stati significativamente alterati e alcuni, come la prateria, sono quasi scomparsi. Sono habitat a rischio anche alcuni deserti e zone umide, come gli estuari della baia di Chesapeake e gli acquitrini delle foreste nord-orientali. Il territorio protetto copre il 13,4% della superficie del paese (1997). Nel 1872 venne fondato il Parco nazionale di Yellowstone, il primo al mondo concepito per la tutela dell’ambiente. Oggi il governo gestisce, oltre a numerosi parchi nazionali, un sistema di monumenti naturali, aree ricreative e rifugi per animali selvatici. Tuttavia, anche le organizzazioni non governative hanno un ruolo importante nella salvaguardia del patrimonio naturale. Mammoth Cave, Great Smoky Mountains, Death Valley, Sequoia e Dry Tortugas sono alcuni tra i principali parchi nazionali. Molti parchi sono iscritti nelle liste dei World Heritage Sites, ad esempio il Grand Canyon, l’Hawaii Volcanoes, l’Everglades, lo Yosemite e il Redwood. Negli Stati Uniti vi sono 47 riserve della biosfera nel quadro del programma MAB (Man and the Biosphere, L'uomo e la biosfera) dell’UNESCO. Il paese coopera con il Canada a numerosi progetti per la conservazione del suolo; inoltre, è prevista la realizzazione di un parco transnazionale fra Stati Uniti d'America e Messico. Dalla metà degli anni Settanta il tema del risparmio energetico è particolarmente sentito sia dall’opinione pubblica sia dalle istituzioni governative. In quasi tutte le comunità sono stati adottati regolamenti edilizi particolarmente severi in tema energetico e la crescita della domanda di energia è calata significativamente. In California e nell’area sudorientale vengono sfruttate l’energia eolica e l’energia solare, anche se il loro contributo alla produzione totale di energia è minimo. Le centrali a carbone producono ancora più della metà dell'energia nel paese. Le centrali idroelettriche, situate in particolare nella zona del Pacific, e le centrali nucleari, dislocate soprattutto nell’area nord-orientale, sono altre fonti energetiche importanti. Ma l'industria del nucleare, di cui gli Stati Uniti furono fra i pionieri negli anni Cinquanta, è stata fortemente rallentata dall'opposizione pubblica, dagli alti costi di costruzione degli impianti e da incidenti a cui è stata data grande risonanza. In quanto maggiori consumatori mondiali di energia, gli Stati Uniti sono anche i principali responsabili delle emissioni gassose alla base dell'effetto serra. In ottemperanza al Protocollo di Montréal, il paese ha diminuito le proprie emissioni di CFC (clorofluorocarburi), che contribuiscono alla distruzione dello strato di ozono e al riscaldamento globale. Circa metà dell'inquinamento atmosferico proviene dall'industria e il resto dagli scarichi degli autoveicoli. L'inquinamento atmosferico urbano è regolato da un atto federale noto come Clean Air Act (Atto per l'aria pulita), tuttavia i singoli stati adottano spesso normative più severe, ma molte grandi città continuano a superare i livelli di guardia e nuove leggi sono state adottate per limitare i danni causati dalle piogge acide. Gli Stati Uniti hanno ratificato il Trattato Antartico, i Trattati per il legname tropicale del 1983 e del 1994 e numerosi altri accordi internazionali sull'ambiente in tema di inquinamento atmosferico, cambiamento climatico, specie in via d'estinzione, modificazioni ambientali, scarico dei rifiuti in mare, conservazione della vita marina, eliminazione dei test nucleari, protezione dell’ozonosfera, inquinamento navale, tutela delle zone umide e caccia alle balene.


Un cervo nel parco di Yellowstone.