Ovunque è passato ha annientato tutto quello che poteva distruggere: una catastrofe, quella provocata nel mese di ottobre '98 dall'Uragano Mitch, approdato sulle terre dell'America Centrale.

Migliaia di morti e di dispersi, milioni di esseri umani rimasti senza una casa e senza cibo; malattie quali il colera, la malaria, la polmonite che si espandono a macchia d'olio. Allevamenti di bestiame massacrati, produzione agricola completamente distrutta, inquinamento delle acque provocato dalle carcasse di animali morti e di corpi umani inerti. Questo il tragico risultato provocato dal passaggio devastante di uno fra i più forti uragani di questo secolo, che ha provocato venti da 295 chilometri all'ora, piogge incessanti e inondazioni di intere città. Tutto ciò ha portato disperazione, rovina e morte a uomini, donne bambini ed animali, impoverendo maggiormente popoli già duramente colpiti dalla miseria.

Nel novembre del 1998 l'uragano Mitch si è abbattuto sulla costa atlantica dell'America Centrale lasciandosi dietro una situazione catastrofica. L'uragano, che nel momento di maggior violenza ha raggiunto la classe 5, ha attraversato il Costa Rica, il Guatemala, El Salvador, l'Honduras, la Giamaica, il Messico, il Nicaragua e Panama causando valanghe di fango e inondazioni, trascinando con sé intere strade e distruggendo ponti in tutta la regione. In Nicaragua le intense piogge che hanno fatto seguito all'uragano hanno scatenato una valanga di fango che ha seppellito diversi villaggi sulle pendici del Volcán Casita. L'uragano, uno dei più violenti e devastanti del secolo, ha mietuto oltre 10 mila vittime. La tragedia ha spinto diverse nazioni a cancellare il debito del Nicaragua alla fine del 1999, e ora il paese sta lentamente cercando di risollevarsi.

A seguito dell'Uragano Mitch che ha colpito il Centro America, le acque del lago Managua si sono alzate di circa sei metri, portando notevoli danni umani e materiali. Nella zona di Mateare, situata tra la città di Managua e Leon, oltre ad essere andate distrutte varie strutture sia abitative che di pubblico servizio, sono stati sconvolti, più in generale, gli assetti economici della zona, sia per la perdita di raccolti agricoli, sia per l'impossibilità di praticare la pesca a causa dell'inquinamento organico del lago.

 

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