Il Nicaragua è il paese più grande dell’America Centrale. Fin dalla sua
indipendenza nel 1821, è stato una repubblica governata da un presidente, un
vice-presidente ed un consiglio dei ministri. L’Assemblea Nazionale è formata da
92 membri, eletti direttamente, come il presidente, per un periodo di 6 anni.
Chiunque sia maggiore di 16 anni ha titolo per votare. I fondamenti della
costituzione formulata nel 1987 e l’ultima revisione del 2000 garantiscono la
libertà dell’individuo, il diritto all’istruzione ed all’abitazione e parità di
diritti per le donne.
Il Nicaragua
dipende in larga misura dall’aiuto estero. Secondo uno studio internazionale
pubblicato nel Luglio 1997, il Nicaragua è di gran lunga il paese più povero
dell’America Centrale. L’uragano Mitch nel 1998 ha peggiorato questa situazione.
Circa il 50% (1999) della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
L’agricoltura è il più importante settore dell’economia e sta crescendo
d’importanza. Tuttavia, ciò sta aumentando l’impatto ambientale. Il Nicaragua è
uno dei paesi guida nella produzione di carne bovina in America Centrale. Le
esportazioni principali sono caffè, zucchero, frutti di mare e crostacei,
banane, carne e cotone, soprattutto negli Stati Uniti ed in Germania. Nel
compartimento industriale il settore produttivo è il più rilevante (bevande,
derrate alimentari, tabacco, cemento, prodotti chimici, prodotti petroliferi).
Ci sono anche importanti depositi minerari d’oro.
Più dell’80% dei Nicaraguegni è Cattolico, il 20% è membro di comunità
più piccole di Protestanti od altre religioni. Non c’è religione di stato e la
costituzione del Nicaragua garantisce la libertà di culto.
L’85% della popolazione è bianca e mestizos, il 10% Creola, il 5% di gruppi
indigeni (Sumu, Miskito, Ramaquie).
In Nicaragua la famiglia allargata riveste un ruolo maggiore sulla vita
dell’individuo ed
influenza molte decisioni personali. Frequentemente una
famiglia vive con genitori, zie, zii e cugini sotto lo stesso tetto.
C’è la scuola obbligatoria e vengono forniti 6 anni di istruzione gratuita.
Quasi tutti i bambini frequentano la scuola elementare, ma solo metà di essi
prosegue per finire la scuola con qualche qualifica.
Il Nicaragua è una repubblica unicamerale, il cui Parlamento è formato da
93 membri. La maggioranza è costituita dalla Liberal alliancia, un insieme di
vari partiti. Le ultime elezioni si sono svolte nel novembre del 2002 e le
prossime avranno corso del 2006.
L’attuale presidente della repubblica è Enrique Bolanos Geyer. Bolanos non
riesce però ad avere una maggioranza stabile e risente ancora dell’influenza
dell’ex presidente Arnoldo Aleman, del Partito Liberal Costituzionalista (PLC),
questo benché Aleman sia stato più volte accusato di frode e di aver procurato
al proprio partito dei finanziamenti illeciti. Recentemente è stato tradotto in
una cella della prigione federale dagli arresti domiciliari in cui si trovava.
Bolanos cercherà nel 2004 di rafforzare il più possibile il suo potere politico
con la ratifica del Central American Free-Trade Agreement (CAFTA) tra Nicaragua,
Guatemala, Honduras, El Salvador e Stati Uniti con la revisione della legge in
materia di sicurezza sociale e delle leggi riguardanti la carriera giudiziaria.
Il Nicaragua è il secondo paese più povero dell’america Centrale. La
distribuzione del reddito pro capite è una delle più diseguali nel mondo. Il
paese è progredito per quanto riguarda la stabilità macroeconomica rispetto al
passato, ma l’economia del Nicaragua continua a dipendere dagli aiuti
internazionali e dalle iniziative dell’HIPC (Heavily Indebted Poor Countries).
Recentemente la banca centrale americana per l’integrazione economica (CABEI) ha
accordato al Nicaragua una riduzione del suo debito di 195 milioni di dollari.
Dal 1997 a oggi sono 439 i milioni di dollari che la CABEI ha cancellato al
Nicaragua
Inoltre forti investimenti americani nel Nicaragua sono un’ulteriore spinta
all’economia del Paese.
Per quanto riguarda le esportazioni, un inaspettato rialzo dei prezzi del caffè
in Brasile ha procurato al Nicaragua una forte richiesta di questo prodotto.
Il ribasso del prezzo dell’olio faciliterà inoltre il traffico col Messico
tenendo conto anche dei sussidi di cui il Nicaragua beneficia.
La promozione
del turismo è una delle maggiori priorità del governo, ma il
Nicaragua soffre ancora della mancanza di infrastrutture adeguate.
L’economia del Nicaragua ha conosciuto nel 2003 una crescita del 2,3%. Si
prevede una crescita maggiore nel 2004, soprattutto per quanto riguarda il
settore agricolo e le esportazioni di caffé, fermo restando che queste
previsioni sono legate alle condizioni atmosferiche.
Nel gennaio 2003 l’inflazione era salita all’1.59% a causa dell’influenza che i
fattori atmosferici avevano avuto sulla produzione agricola con i conseguenti
aumenti del prezzo del cibo e dell’olio.
Si prevede inoltre un aumento degli investimenti pubblici e degli investimenti
del CAFTA soprattutto nel settore delle esportazioni.