La distribuzione delle terre in Honduras è caratterizzata sia dal latifondo (grande proprietà) che dal minifondo (piccola proprietà) con la concentrazione delle risorse produttive nelle mani di piccoli gruppi di produttori ed un'alta percentuale di minifondisti (piccoli proprietari) e di braccianti agricoli senza terra. Il modello di struttura fondiaria è sia privato che pubblico: il primo tipo di modello è rappresentato dalla proprietà privata della terra nelle mani di individui, di collettività, comunità e società multinazionali; il secondo modello è costituito da terreni pubblici che il governo distribuiva alle amministrazioni comunali, sotto forma di diritti di usufrutto su appezzamenti di terra adiacenti (i cosiddetti ejidos) a condizione che non più di 25 ettari venissero assegnati a un individuo. Un sistema così equo, tuttavia, non è stato realizzato e gli ejidos sono stati gradualmente trasformati in vaste unità agricole e latifondi. Pertanto, le condizioni di vita delle persone che vivono nelle zone rurali in Honduras rimangono misere e abiette.

Nel 1961, i paesi dell'America Latina e dei Caraibi hanno stilato una Carta/Statuto per la realizzazione di riforme agrarie, amministrative e fiscali. L'Honduras ha promulgato la sua prima legge agraria l'anno successivo.

I fattori interni che portano alla riforma agraria nella regione dell'America Latina erano collegati ai modelli di struttura fondiaria e al sistema di distribuzione delle terre con la concentrazione delle terre e delle risorse nelle mani di pochi individui. Ciò ha comportato un aumento del numero dei contadini senza terra e ha ridotto drasticamente i mezzi per praticare l'agricoltura di sussistenza.

Il modello di sviluppo adottato in Honduras, che si basa sulla sostituzione delle importazioni e la crescita orientata verso l'esportazione, ha privilegiato solo un piccolo gruppo di agricoltori commercianti ed ha escluso quasi completamente i piccoli proprietari terrieri da qualsiasi tipo di processo di modernizzazione. Gli agricoltori assistiti dal Governo erano già in grado di accrescere la produzione per i mercati internazionali e di guadagnare la valuta straniera necessaria, contribuendo in tal modo ad ampliare il distacco tra l'agricoltura modernizzata emergente e quella di stampo tradizionale.

Per la presenza di società transnazionali nella regione, il processo di modernizzazione è divenuto sempre più complesso poiché queste ultime possedevano adeguate risorse finanziarie per la ricerca, l'adozione e la realizzazione di tecnologie innovative; occupavano i terreni più produttivi e accessibili e rappresentavano una forza emergente nella vita politica ed economica del paese. Attualmente le società transnazionali operanti nel settore continuano a svolgere un ruolo significativo nell'economia del paese sebbene la loro influenza sia in qualche modo diminuita.

Fra gli altri fattori che hanno portato alle riforme agrarie, un elemento importante è rappresentato dall'opposizione di produttori con interessi acquisiti a qualsiasi cambiamento in seno alle strutture fondiarie e lo sfratto dei contadini avvenuto durante il processo di modernizzazione o prima che si intraprendessero le misure proprie delle riforme agrarie.

Il principale istituto responsabile per la realizzazione delle leggi sulle riforme agrarie in Honduras è l'INA (Istituto Nazionale Agrario) creato nel 1961. Le tre azioni fondamentali intraprese dall'INA per realizzare le riforme agrarie sono state: la promulgazione di una legge agraria nel 1962; la promulgazione del decreto N. 8 che mirava a risolvere i problemi concernenti gli affittuari, i mezzadri, gli abusivi e che comprendeva provvedimenti per gli ordinamenti obbligatori relativi ai locatari e concessioni di crediti ai beneficiari; e la legge sulla riforma agraria che promulgata nel 1974 è entrata in vigore l'anno successivo.

Inoltre, l'INA ha assuto diverse responsabilità in termini di accesso al credito da parte dei contadini, pianificazione e realizzazione delle politiche relative all'assistenza tecnica, alle questioni delle donne sviluppando un atteggiamento paternalistico e centralizzato nei confronti dei beneficiari delle riforme agrarie. La riorganizzazione dell'Istituto è attualmente reclamata per consentire la decentralizzazione e promuovere la partecipazione delle comunità rurali e dei beneficiari. A livello nazionale, il governo ha deciso che il Ministero delle Risorse Naturali (Agricoltura) sarà responsabile del settore agricolo ed ha cercato di creare un meccanismo di coordinamento.

Un altro importante elemento verso la realizzazione delle riforme agrarie nella regione è rappresentato dalle Organizzazioni di Contadini che hanno ottenuto una maggiore assistenza dal governo e sono state particolarmente attive nel processo di riforme agrarie. La prima legge di riforma agraria ha sostenuto le cooperative di produzione (destinate alla produzione di alimenti sia a livello nazionale che internazionale) considerandole come organizzazioni sociali che si occupavano dell'accesso delle persone alla terra e come parte della struttura di produzione. Con la seconda legge agraria, vennero create altre forme di imprese associate, stabilendo come primo obiettivo il lavoro di tipo cooperativo e l'eliminazione dei braccianti. Queste imprese avevano lo scopo di migliorare le tecniche di produzione, la trasformazione degli alimenti e la capacità di commercializzazione per rendere migliori le condizioni sociali e di vita dei membri che le costituivano.

Le Organizzazioni Contadine partecipano alla vita politica del paese come membri dei consigli municipali e del Congresso Nazionale ed esercitano una certa pressione sul governo affinché vengano prese e rispettate importanti decisioni. Nonostante il loro attivismo e il fatto che siano progredite, le Organizzazioni Contadine sono ancora sprovviste di risorse economiche e umane e dell'assistenza nella formazione sufficienti per riuscire a migliorare le capacità e abilità amministrative e di gestione. La loro frammentarietà e proliferazione sfortunatamente sono dannose per una efficace negoziazione col Governo. L'unità monetaria è il lempira, suddiviso in 100 centavos. La banca di emissione è il Banco Central de Honduras. La Banca Municipale e la Banca nazionale per lo sviluppo agricolo, controllate dallo stato, concedono crediti per progetti di sviluppo. Banane e caffè sono i principali prodotti di scambio con l'estero. In misura minore vengono esportati legno, argento, piombo e zinco. Negli ultimi anni il volume degli scambi, sia nel settore di esportazione (962 milioni di $ USA nel 2002) sia in quello di importazione (3.105 milioni di $ USA), ha registrato un sensibile aumento; ciononostante, il saldo della bilancia commerciale rimane passivo. Principali partner commerciali sono gli Stati Uniti, seguiti da Giappone, Germania, Venezuela, Italia, Belgio e Messico.

Composta in prevalenza da meticci (90% circa), la popolazione dell'Honduras è formata inoltre da minoranze di neri, di indios e di bianchi. Dei 6.823.568 abitanti del paese (2004) circa il 45% (2002) è stanziato nelle zone rurali; la densità media è di 61 abitanti per km².
La lingua ufficiale è lo spagnolo, anche se nel nord si parla correntemente l'inglese, mentre assai diffusi sono i dialetti locali; la religione prevalente è quella cattolica, con una piccola minoranza di protestanti.
L'istruzione in Honduras è gratuita e obbligatoria dai 7 ai 12 anni. Il governo ha stanziato fondi per aumentare il tasso di alfabetizzazione, che si attesta al 76,7% (2004).
L'Università dell'Honduras (1847), nella capitale, è il principale istituto di istruzione superiore.
 A eccezione di alcuni insediamenti isolati di indios, in cui si sono preservate le antiche tradizioni, l'Honduras odierno risente totalmente della cultura spagnola. L'attività artistica, la musica e le danze native vengono preservate nell'Accademia di Comayagua, la vecchia capitale. Nella parte occidentale del paese si trova Copán, luogo cerimoniale dell'antico impero Maya e sito archeologico di grande interesse.

banconota da 1 lempira

 

 

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