Prevedere la nascita di un uragano è praticamente impossibile. Una volta individuata una depressione o una tempesta tropicale, è però possibile seguirne il percorso e l'evoluzione, in particolare per verificare se essa può evolvere in un uragano e quali possono essere i suoi successivi spostamenti. La posizione precisa di un uragano non è facile da identificare con le sole misure di pressione atmosferica e di velocità del vento; tali misure sono infatti eseguite in punti situati ad intervalli piuttosto irregolari sulla terraferma e molto distanziati tra loro sull'oceano. Fortunatamente oggi i servizi meteorologici utilizzano molti 

Il National Hurricane Center

strumenti, quali i satelliti artificiali, dalle cui foto, applicando particolari metodologie di analisi, è possibile stimare l'intensità degli uragani. Il National Hurricane Center possiede anche aeroplani attrezzati per eseguire speciali misure sulle tempeste tropicali. Essi localizzano l'uragano e gli girano intorno e, se le condizioni di volo lo permettono, penetrano nell'occhio e ne determinano la posizione esatta. Avvicinandosi alle coste, l'uragano può essere seguito con dei Radar Doppler anche quando sono distanti 150 Km ed oltre. Allo stato attuale le probabilità che un uragano colpisca di sorpresa sono praticamente nulle, ma il grosso problema che il meteorologo deve affrontare è la previsione dei suoi futuri spostamenti, affinché le aree minacciate possano ricevere adeguate segnalazioni di pericolo. I meteorologi usano vari schemi per prevedere il futuro percorso di un uragano, generalmente adattati ai diversi luoghi in cui si possono avere tali fenomeni. Gli uragani seguono frequentemente un percorso regolare, per cui una stima delle possibili posizioni future può essere fatta estrapolando dalle posizioni precedenti. Tal sistema può essere attendibile soltanto per un periodo di qualche ora, diventa inaffidabile sui lunghi periodi di tempo e non dice nulla sui cambiamenti di direzione irregolari. Per eseguire previsioni con due o tre giorni di anticipo è necessario prendere in esame la circolazione dell'aria sopra la maggior parte dell'Emisfero in cui si trova l'uragano. I venti in quota a circa 6.000 m (in corrispondenza della superficie isobarica di 500 hPa) sono in generale dei buoni indicatori della circolazione generale nella troposfera: questo livello è spesso chiamato livello guida (steering level) in quanto si può considerare che il flusso del vento a questa quota sia quello che "guida" l'uragano.

 Un Radar Doppler

In tutti i paesi che sono regolarmente colpiti da uragani le autorità si preoccupano di creare un'efficiente rete di prevenzione, fornendo utili informazioni e suggerimenti alla popolazione: nell’america centrale si trova il National Hurricane Center, che ha il compito d’informare le popolazioni su cosa accade e si deve fare; inoltre, dal 15 maggio al 30 novembre, effettua controlli continui sui cicloni tropicali in Atlantico, Caraibi, Golfo del Messico e Pacifico. A una altitudine di circa 22 mila miglia sopra l’equatore, un satellite fornisce notte e giorno informazioni e immagini indispensabili per la previsione di uragani.
Naturalmente, esiste anche una fornita gamma di i bollettini nautici per i naviganti, che, in occasione di tempeste tropicali o di uragani, aprono con aggiornamenti di sei ore in sei ore per i successivi tre giorni. Dell’uragano vengono specificati: coordinate del centro dell’ occhio e sua ampiezza, direzione, velocità di spostamento, valore della pressione atmosferica, forza del vento e velocità massima delle raffiche, altezza del mare e coordinate dei quadranti del sistema.

 

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