Il subcomandante Marcos è un
rivoluzionario che guida l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) in
Messico.
Esistono, secondo una stima approssimativa, 76 comandanti, ma un solo
subcomandante. Questo perchè i comandanti hanno un
mandato affidato loro dalle
assemblee popolari e in qualsiasi momento il loro titolo potrebbe essere
revocato; il subcomandante invece comanda l'esercito e per questo motivo si
trova un gradino più in basso.
Marcos compare pubblicamente soltanto con il volto coperto da un
passamontagna. Dietro il suo passamontagna, secondo il governo, si nasconde
Rafael Guillén, un insegnante universitario di Città del Messico. Marcos non ha
mai confermato questa ipotesi. Comunque chiaramente non è un indio e chi lo
critica spesso si appoggia a questo per mettere in dubbio i suoi obiettivi e le
sue motivazioni. E' riconosciuto da molti come un abile ed eloquente
comunicatore; i suoi comunicati scritti, colloquiali, ironici e colmi di
riferimenti a storie indigene sono stati pubblicati ampiamente dai media nei
primi anni. Tuttavia, dopo il 2001 vi è stato un lungo periodo di silenzio e le
sue relazioni con i media ne hanno risentito.
Nel 2002, la sua immagine ha sofferto del pubblico botta e risposta con il
giudice Baltazar Garzon. Nel 2004, la strategia comunicativa dell'EZLN non era
molto chiara. Eccetto per alcune lettere e comunicati sul clima politico,
naturalmente critici, l'esercito zapatista è rimasto in silenzio per quasi tre
anni e i media lo hanno di conseguenza trascurato. Oltre al passamontagna porta
generalmente un fazzoletto rosso legato al collo ed una pipa in bocca. È
identificabile rispetto agli altri comandanti zapatisti da questi due elementi.
Il bastone con il quale talvolta appare è il bastone del comando della milizia
dell'EZLN, affidatogli dai comandanti. Attualmente vive in clandestinità con la
milizia, sulle montagne del Chiapas. Un elemento non secondario della grande
capacità comunicativa di Marcos - capacità che costituisce forse la ragione
principale per cui il caso Chiapas è da oltre un decennio all'attenzione dei
media - è la sua scrittura. I suoi comunicati, le sue lettere sono di
pregevolissima fattura. Con lui il comunicato politico è uscito dall'angusto
ambito politico per entrare in quello letterario. Vanno ricordati soprattutto
due personaggi da lui creati: il vecchio Antonio e Don Durito della Lacandona.
Il primo rappresenta il lato indigeno della sua cultura, mentre il secondo è
espressione della cultura occidentale. Don Durito infatti è uno scarabeo che,
similmente a Don Chisciotte, pensa di essere un cavaliere errante e tratta lo
stesso Marcos come fosse il suo scudiero.