Il 93% della popolazione messicana è di fede cattolica

Lo sbarco di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo, il 12 ottobre 1492, ebbe tra le tante conseguenze   anche quella di aver segnato l'inizio dell'evangelizzazione dei popoli indigeni del continente americano: gli indios .

Strettamente legato a ciò è  l'apparizione della Madonna all'indio Juan Diego Cuauhtlatóhuac nel dicembre del 1531 (appena dieci anni dopo la conquista), nel luogo dove oggi sorge il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe.

Il culto della Madonna di Guadalupe si diffuse subito in tutto il Messico, ma incontrò anche l’opposizione di quei religiosi che temevano una sopravvivenza dei culti pagani sotto una maschera di devozione cristiana. Infatti la collina del Tepeyac era stata, in epoca precolombiana, sede del tempio di Tonantzín, una dea azteca il cui nome significa "nostra venerata madre", distrutto durante la conquista. Dopo le apparizioni della Madonna di Guadalupe e l'edificazione dell'ermita,

L'ermita di Tepeyac

il luogo fu definitivamente consacrato al culto cristiano della Vergine Maria, ma gli indios lo chiamano ancora Tonantzín; nome che però i domenicani giudicarono perfettamente compatibile con la fede cristiana.

Questa strenue resistenza tuttavia non ostacolò minimamente il diffondersi della devozione, peraltro incoraggiata dalla Chiesa messicana. Così, nel 1557, il nuovo arcivescovo, padre Alonso de Montúfar, fece costruire un'ermita più grande, e il 10 settembre 1600 iniziarono i lavori del santuario, la "iglesia de los indios", consacrato nel novembre del 1622.

 Il rapido diffondersi di questa fede avvenne anche fuori dell'America Latina, come dimostra la presenza di una copia dell'immagine del Tepeyac nella cabina dell'ammiraglio Gian Andrea Doria; una delle più antiche ancora esistenti conservata oggi nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano d'Aveto, in provincia di Genova .

Tuttavia rimase prevalentemente un culto locale, privo dell’ "ufficialità" che poteva venirgli solo dalla Santa Sede. Così, a questo scopo, fra il 1662 e il 1666 venero raccolte ufficialmente le testimonianze sull'apparizione, fu fatta esaminare l'immagine da medici e pittori, e ai verbali fu aggiunto un documento scritto da don Luis Becerra Tanco, studioso delle lingue e delle culture indigene del Messico. In seguito, nel 1667, Papa Clemente IX emanò una bolla nella quale il 12 dicembre veniva dichiarato festa della Madonna di Guadalupe; mentre il 25 maggio 1754 Papa Benedetto XIV nominò la Madonna di Guadalupe patrona principale e protettrice della Nuova Spagna.

Agustin de Iturbide

 

 

Se la fede deve permeare di sé la vita e la cultura di un popolo, la devozione alla Madonna di Guadalupe ha fatto anche di più: ha creato la nazione messicana sulle rovine di un impero tirannico e sanguinario, perennemente in guerra con i suoi vicini al solo scopo di procurarsi vittime per i sacrifici umani. Così quando, nei primi anni del secolo scorso, iniziarono i moti per l'indipendenza del Messico, i vari libertadores non mancarono mai di proclamare la propria devozione alla Madonna di Guadalupe, sia per fede che per nazionalismo. Il 12 ottobre 1821 il libertador Agustín de Iturbide affidò la neo nazione messicana alla protezione di Nostra Signora di Guadalupe e l'anno seguente, proclamatosi imperatore, fondò il suo Ordine Cavalleresco .

 

Perfino nei turbolenti anni successivi questo nome segnò momenti significativi nella vita civile e politica messicana:

Il 16 giugno 1867, con la fucilazione di Massimiliano a Querétaro e il ritorno di Benito Juárez alla presidenza, iniziò per il

Benito Juarez

 Messico un periodo di politica anticlericale che arriverà, nel nostro secolo, alla persecuzione religiosa aperta; specialmente dopo il 1917, quando venne imposta da un'assemblea costituente autonominatasi una Costituzione socialista ferocemente anticattolica.

Così quando, nel 1921, l'immagine della Madonna di Guadalupe sfuggì prodigiosamente a un attentato il comportamento delle autorità fu decisamente scandaloso: non solo l'attentatore, difeso dallo stesso presidente municipale, venne assolto, ma il procuratore generale della nazione, di fronte alle numerose ma pacifiche proteste e alle folle che accorsero al santuario, non esitò a insinuare che la bomba fosse stata fatta esplodere dai cattolici per screditare i socialisti e per sfruttare economicamente i pellegrinaggi.

Elias Calles

Negli anni seguenti la politica ecclesiastica dei governi messicani divenne sempre più oppressiva finché, nel 1926, quando il presidente Plutarco Elías Calles impose l'applicazione integrale della Costituzione del 1917 imputando pesanti sanzioni penali ai "trasgressori", il Messico cattolico insorse in nome di Cristo Re e della Vergine di Guadalupe: tenendo testa per tre anni a un esercito modernamente equipaggiato e appoggiato dalla potenza economica e militare degli Stati Uniti; rivolta che finì soltanto quando, alla vigilia del successo degli insorti, la Santa Sede e i vescovi del Messico si lasciarono convincere a sottoscrivere con il governo messicano un accordo, che concedeva alla Chiesa niente più che una semplice sopravvivenza fisica.

 

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