Simbolo Maya |
ORIGINI
La civiltà Maya ha origini antichissime: i primi insediamenti si possono attribuire al 1500 a.C. ,ma è solo nel 300 a.C. che si cominceranno a sviluppare le prime vere e proprie città.
Durante la grande epoca classica, e soprattutto verso la fine, i Maya avevano perso l’abitudine di innalzare sulla grande piazza cerimoniale delle loro città, una stele scolpita commemorativa, la cui erezione probabilmente avveniva con grande concorso di folla, ed era l’occasione per cerimonie e feste. In più di cento città sono state ritrovate circa mille stele.
Di pianta quadrata, esse superano raramente i tre metri; a Quiriguà, una di esse, risalente al 771, è eccezionalmente lunga (undici metri) e pesa 65 tonnellate. Spesso un altare basso, pure monolitico, veniva loro associato; la sua forma era spesso quella di un semplice tamburo, ma spesso rappresentava animali assai complessi, o favolosi animali mitologici. Questo accoppiamento, di stele – altare, pare originario della città di Tikal. Quasi tutte le stele sono scolpite su tutte e quattro le facciate e rappresentano generalmente, in alto rilievo, un personaggio in piedi, con ricchi ornamenti, che tiene le braccia piegate e la barra cerimoniale appesa al petto. Si tratta senza dubbio di un sacerdote astronomo, con indosso un costume lussuoso, carico di gioielli estremamente complessi; nel campo rimasto libero si allineano colonne di glifi non decifrati. Ignorando il significato di questi testi, non si sa come spiegare il motivo profondo che spinse a costruire a scadenze regolari quei monoliti che continuano a rimanere per noi inspiegabili. Un tempo decorate con colori vivaci, queste stele sono ricoperte ora da una patina monocroma.
Durante sei secoli – 292 e 909 sono le due date estreme reperite – esse vennero erette nel cuore delle città, e le più belle, le ultime, risalgono all’800 per Copan, una città che ne conta ben 38 scolpite nell’andesite, all’810 per Quiriguà, all’869 per Tikal, all’889 per Uaxactun, e infine al 909 per la Muneca; stranamente, nel grande centro di Palenque ne è stata ritrovata solo una.
Comunque, sebbene al momento dell’arrivo degli spagnoli gli abitanti avessero completamente dimenticato il loro significato e il loro ruolo preciso, esse testimoniano tuttavia l’importanza costante e dominante del cosmo e dello scorrere del tempo nella vita dei loro antenati. Si suppone che i codici abbiano assunto le funzioni delle stele, nell’epoca della rinascita, perché, ricordiamolo, proprio intorno all’850 – 900 ebbe luogo lo strano collasso che scosse il mondo Maya.
Geroglifici Maya |
Incisione in una pietra Maya |
I Maya raffigurano un alieno nella sua mavicella |