Con il termine favela (in portoghese al plurale: favelas) si indicano le baraccopoli, costruite generalmente alla periferia delle maggiori città. Le abitazioni sono costruite con diversi materiali, da semplici mattoni a scarti recuperati dall'immondizia. Problematiche comuni in questi quartieri sono il degrado, la criminalità diffusa e gravi problemi di igiene dovuti alla mancanza di idonei sistemi di fognatura e acqua potabile
Sebbene le più famose fra esse siano localizzate nei sobborghi di Rio de Janeiro, vi sono favelas in tutte le principali città del paese.
Il nome favela deriva da un fatto storico: rifugiati ed ex soldati reduci della sanguinosa guerra di Canudos 1895-1896), nello stato di Bahia, occuparono un terreno collinare libero presso Rio de Janeiro, poiché il governo che alla fine della guerra aveva smesso di pagarli, non diede loro delle abitazioni in cui vivere. Questa collina, chiamata in precedenza Morro da Providência, fu da loro denominata Morro da Favela come il luogo sede del principale accampamento militare nella guerra di Canudos (essi crearono in questo modo il loro accampamento nei pressi dell'allora capitale). La favela o faveleria (cnidoscolus quercifolius) è una pianta che cresce prosperosa nel semi-arido ''sertao'' brasiliano dove ebbero luogo le battaglie contro i ribelli di Antonio Chonseliero.
Nel corso degli anni la maggior parte della popolazione povera, costituita per lo più da ex schiavi liberati in seguito alla legge aurea del 1888, si trasferì lì rimpiazzando gli originali rifugiati e divenendo il gruppo etnico maggioritario ivi residente. Tuttavia, molto prima che il primo insediamento chiamato "favela" diventasse una realtà, i neri liberati venivano allontanati dal centro della città verso i sobborghi. Le Favelas erano abitativamente vantaggiose per loro poiché gli permettevano di essere vicini al lavoro, e nello stesso tempo di tenersi lontani da luoghi nei quali non erano benvenuti.
La maggior parte degli abitanti di una favela (chiamati dispregiativamente favelados) sono poveri e vivono con meno di 100 dollari al mese. Le
abitazioni sviluppate in maniera irregolare e con materiali di bassa qualità
sono spesso costruite sui fianchi delle colline (in portoghese morros) su un
terreno franabile in precedenza ricoperto da vegetazione. Le piogge torrenziali
tipiche di queste zone causano numerosi crolli e
anche un elevato numero di
vittime. Il degrado sociale e la povertà favoriscono anche il sorgere di
attività criminali. Nelle recenti decadi, le favelas sono state disturbate dai
crimini legati alla Droga e alla guerra tra gang. Secondo alcuni un codice
sociale comune proibisce ai residenti delle favelas di essere coinvolti in
attività criminali all'interno della loro stessa favela e l'ordine viene
mantenuto dalle organizzazioni criminali che si sostituiscono al potere dello
Stato. Le Favelas sono spesso considerate una disgrazia ed una vergogna dai
brasiliani ma possono essere viste come una conseguenza della distribuzione
ineguale della ricchezza nel paese e alla mancanza di politiche a sostegno della
popolazione più povera.
Foto di una Favelas Brasiliana |
La maggior parte delle attuali favelas Carioca crebbero negli anni settanta, quando il boom dell'edilizia dei quartieri più ricchi spinse un gran numero di lavoratori ad una sorta di esodo dagli stati più poveri del Brasile verso Rio de Janeiro in cerca di fortuna. Vasti allagamenti nelle aree povere a bassa quota di Rio contribuirono inoltre a far muovere la gente verso le favelas, le quali si trovano sui versanti collinosi della città.
La situazione dell'infanzia nelle favelas è a livelli disumani
a causa della povertà. infatti i bambini spinti dalla fame si danno alla
criminalità e allo spaccio di droga ma anche alla prostituzione.
Prostitute nelle Favelas |
Una delle gang in una Favelas
Il problema della diffusione della droga nelle favelas è
molto persistente. Una droga molto diffusa e comune è detto 'paco'. Il
Paco è un sassolino bianco che si scioglie in un tubicino di metallo, composto
dal residuo della cocaina e dal vetro macinato delle lampade alogene. Ha un
effetto 10 volte più potente e immediato della cocaina, una scarica elettrica,
una morsa di pochi secondi. Ma, poi, non c'è scampo per chi lo fuma, in pochi
mesi si muore, o si resta paralizzati. In Argentina il Paco è arrivato nel 2001,
figlio della crisi del Paese. Una dose costava un pesos, ora arriva fino a
cinque ( poco meno di un $ ). E' stata un'invenzione, un'arma di guerra con cui
gli spacciatori hanno fatto breccia tra quelli che non avevano più soldi neppure
per mangiare. A fumarlo sono gli adolescenti, a volte bambini sotto gli undici
anni. Dati ufficiali sul numero delle vittime non ce né sono. Di certo si sa
solo che, nato dalle favelas, è diventato una droga comune che sta uccidendo
migliaia di ragazzi. Pian piano ha raggiunto i quartieri più poveri, poi la
piccola e media borghesia argentina e ora si fa strada in Uruguay e in alcune
zone del Cile e Brasile. A Lomas de Zamora, nella periferia a sud di Buenos
Aires, a vendere il Paco sono mamme dei ragazzi che lo consumano. Strade
polverose e senza luce, baracche di cemento e terra, uomini e animali che vivono
insieme: qui una mamma inizia a incartare le dosi di Paco appena il sole
tramonta. Arrivano i primi ragazzi, scheletrici, la pelle grigia, comprano una
dose, la sciolgono nel tubicino e aspirano forte. Pochi secondi e, come robot,
ne chiedono un'altra.
Uno spinello |