Augusto Pinochet

Augusto Pinochet fu il generale dell'esercito cileno; a seguito di un colpo di stato governò il paese da dittatore dall' 11 settembre 1973 all' 11 marzo 1990. Subito ci furono dei radicali cambiamenti sociali. Il nuovo regime si avviò a schiacciare le istituzioni rappresentative che avevano permesso al Cile di diventare la prima nazione al mondo controllata da un capo di stato marxista eletto democraticamente nelle elezioni presidenziali del 1970). Il governo di Pinochet fu caratterizzato dalla soppressione sistematica di tutta l'opposizione di sinistra. Le violenze peggiori occorsero nei primi giorni successivi al colpo di stato, con il numero di militanti di sinistra uccisi o "scomparsi" che raggiunse presto le migliaia. Successivamente alla sconfitta di Pinochet nel plebiscito del 1989, si scoprì che circa 3.000 persone erano state uccise o fatte sparire dal regime, con diverse altre migliaia che furono imprigionate e/o torturate. Mentre alcuni gruppi più radicali, come il "Movimento della Sinistra Rivoluzionaria", erano strenui sostenitori della rivoluzione marxista violenta, viene universalmente accettato che la giunta bersagliò deliberatamente anche gli oppositori politici non violenti.

Pinochet formulò la sua politica economica , caratterizzata da privazione, taglio della spesa pubblica e politiche anti-sindacali che flagellarono la classe lavoratrice cilena mentre beneficiarono altri strati della società. Sotto i primi anni del governo Pinochet l'economia cilena mise in campo un massiccio recupero. Alcuni economisti lo chiamarono il Miracolo del Cile ma altri dichiararono che poca parte di quei soldi venne investita nella produzione. Dal maggio 1983, l'opposizione e il movimento sindacale organizzarono scioperi contro il regime , provocando le forze di sicurezza; inoltre molte piccole imprese dichiararono bancarotta mente l'economia finì per essere dominata da monopoli e imprese straniere.

La fine della dittatura:

Nel 1986 fallì un attentato alla vita di Pinochet organizzato dal Fronte Patriottico Manuel Rodriguez  che si pensava fosse connesso al fuorilegge Partito Comunista.  Si tenne un referendum nell'ottobre del 1988 per votare un nuovo mandato presidenziale di otto anni . Sorprendentemente nel plebiscito vinsero i sostenitori del "no" con il 58% dei voti . Pinochet lasciò la presidenza l'11 marzo del 1990.

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