Rafael Videla, dittatore Argentino

Jorge Rafael Videla fu un generale argentino che impose la sua dittatura tra il 1976 e il 1981. Prese il potere con un colpo di stato il 24 marzo del 1976 rovesciando il governo democratico di Isabelita Peron.
La sua dittatura fu caratterizzata dalla continua violazione dei diritti umani e
e da contrasti frontalieri con il Cile che per poco non sfociarono in un conflitto.
I suoi più stretti collaboratori furono il generale Leopoldo Galtieri, l'ammiraglio Emilio Eduardo Massela e e il generale Orlando Ramon Agosti. Il 29 Marzo si nominò presidente a vita e attuò una repressione senza precedenti nei confronti della sinistra,  decine di migliaia di persone furono arrestate,torturate e uccise in modo barbarico.
Il termine viene usato in particolare con riferimento alla repressione attuata dai dittatori argentini Jorge Rafael Videla, Roberto Eduardo Viola, Leopoldo Galtieri e, in misura minore, Reynaldo Bignone. Durante questo periodo che va dal 1976 al 1983 tra le 10.000 e le 30.000 persone vennero uccise o "scomparvero" (desaparecidos) e molte altre migliaia vennero imprigionate e torturate.
Le torture più comuni erano:


Come è comprensibile, la maggior parte delle persone che subivano questo trattamento, morivano. Veniva applicata anche la tortura psicologica, ovvero il far stare le vittime bendate per parecchi mesi senza far sapere nulla della loro sorte. Infine c'è da dire che 3.000 persone vennero narcotizzate e buttate vive nell'oceano Atlantico.

Esistevano diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani che controllavano che che non ci fossero abusi di persona. In molti sapevano della repressione nel Cile di Pinochet perché era stata trasparente; infatti tale regime subiva un'amplissima critica. La Giunta Militare invece nascondere  i soprusi e voleva apparire all'estero come non repressiva per mantenere stabile il potere. Ad esempio di notte giravano camionette blindate che rapivano dalle loro case le vittime che venivano portate in luoghi segreti che solo i militari conoscevano. Quando le persone chiedevano degli scomparsi i poliziotti, probabilmente corrotti ma anche sotto minaccia , fingevano di non sapere, in questo modo la Giunta poté uccidere pure gli stranieri, come la diciassettenne svedese Daghmar Hagelin. Le donne delle famiglie delle vittime, dopo aver capito che le scomparse erano causate dal governo, si riunivano a Plaza de Mayo, chiedendo notizie sui parenti scomparsi. Queste manifestazioni preoccuparono il governo che le represse.

Durante tutta la presidenza di Videla Josè Martinez guidò l'economia. Sebbene poi cercherà di dissociarsi dagli aspetti repressivi del regime, questi furono necessari per evitare ogni possibile resistenza alle sue misure economiche basate sull'apertura al mercato e sullo smantellamento della previgente legislazione in materia di lavoro. Uno dei risultati di tale politica  fu che il valore nominale del debito estero aumentò di quattro volte.

Ci furono diverse denunce da parte di gruppi di oppositori esiliati e alcuni governi riguardo la situazione argentina alle quali il governo rispose con slogan e attribuendo le critiche ad un "campagna antiargentina". Durante il campionato mondiale di calcio la dittatura tentò di guadagnare l'appoggio popolare. La vittoria della nazionale argentina permise a Videla di ricevere l'applauso della folla radunata allo stadio di River Plate. Tra il 6 e il 20 settembre 1979, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani visitò il paese e ricevette denunce dai parenti degli scomparsi e dalle vittime di altri abusi ed ebbe colloqui con membri del governo e dell'opposizione.Nel 1980, il dirigente dell'organizzazione SERPAJ (Servicio Paz y Justicia) Adolfo Pérez Esquivel ricevette il Premio Nobel per la pace, denunciando con forza ancora maggiore le violazioni dei diritti umani in Argentina.

La fine della dittatura:

Il 29 marzo 1981 Videla venne sostituito con Roberto Eduardo Viola che fece uccidere 5.000 prigionieri in un campo di concentramento. Viola venne cacciato nel 1981 e prese il suo posto Leopoldo Galtieri il quale represse cinque manifestazioni. La popolarità della Giunta militare diminuì e aumentò l'inflazione; quindi Gualtieri organizzò l'invasione del Falkland, possedimento inglese. I militari mandarono i soldati nelle discoteche e costrinsero i ragazzi lì dentro ad andare in guerra; quelli che si opposero vennero giustiziati. La guerra si concluse nel 1982 con la sconfitta dell'argentina con un bilancio di 632 morti tra gli argentini e 255 tra gli inglesi e il 18 giugno Galtieri dette le dimissioni e fu sostituito da Reinaldo Bygnone che il 10 dicembre 1983 fu costretto a permettere libere elezioni.

Back