Eolo è un personaggio della mitologia greca indicato come il re del vento, è infatti Eolo a donare a Ulisse un otre in cuoio che conteneva il vento che lo avrebbe ricondotto alla sua isola natale Itaca. Per tale motivo si definisce eolica quell'energia che sfrutta l'intensità del vento. L'energia cinetica del vento viene utilizzata per ruotare eliche o ruote, la cui energia meccanica è poi trasformabile in energia elettrica. Il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso, è attuato tramite macchine eoliche divisibili in due gruppi ben distinti in funzione del tipo di modulo base adoperato definito generatore eolico:


E' il comparto meglio individuato all'interno del
Piano energetico regionale e in Europa sta
crescendo a ritmi molto sostenuti. In questa
immagine vi sono dei generatori eolici in
Danimarca.

Lo sfruttamento dell'energia cinetica del vento è antichissimo: la navigazione a vela e i mulini a vento ne costituiscono gli esempi più significativi. I primi mulini a vento europei pompavano acqua o muovevano le macine per triturare i cereali. In Olanda erano usati per pompare l'acqua dei polder migliorando notevolmente il drenaggio dopo la costruzione delle dighe. I mulini olandesi erano i più grandi del tempo,infatti divennero e rimasero simbolo del paese.


Un tipico mulino a vento olandese circondato da tulipani. In passato i mulini venivano impiegati nella macina del grano.

Questi mulini erano formati da telai in legno sui quali era fissata la tela che formava,così,delle vele spinte in rotazione del vento. Nel corso del XIX secolo entrano in funzione migliaia di mulini,sia in Europa che in America, soprattutto per scopi di irrigazione. In seguito,con l'invenzione delle macchine a vapore,vennero abbandonati per il costo del carbone,allora a buon mercato. Negli anni settanta  l'aumento dei costi energetici ha ridestato l'interesse per le macchine che utilizzano la forza del vento. Così molte nazioni hanno aumentato i fondi per la ricerca e lo sviluppo per l'energia eolica. Come fonte energetica,tuttavia,il vento presenta gravi difetti,che ne limitano molto lo sfruttamento:l'instabilità di intensità e di direzione e la necessità di grandi masse d'aria


Struttura dei vecchi mulini olandesi, formati da telai
in legno e fissati da una tela.
 per ricavare potenze anche piccole.

 

 

 

 

 

PAESI CHE SFRUTTANO L'ENERGIA EOLICA

Molti paesi del nord Europa sfruttano i forti venti per generare energia. Nell'immaginario collettivo è facile che venga in mente l'olanda e i suoi storici mulini a vento,in realtà il paese a più largo consumo di energia eolica è invece la Danimarca,seguita da Germania Olanda e Spagna. E' fondamentale ed importante per gli impianti eolici che il vento oltre ad essere forte sia anche costante,caratteristiche tipiche del Mar del Nord e motivo principale per il quale la Danimarca detiene il primario per lo sfruttamento di tale energia. L'utilizzazione industriale dell' energia eolica si è sviluppata soprattutto negli anni '80 grazie alla diffusione delle wind-farms in Danimarca e USA,mentre nella prima metà degli anni '90 sono stati la Germania e l'India i paesi che hanno registrato i maggiori trend di crescita. Negli ultimi anni anche in Spagna vi è stato un forte incremento dell'energia installata. I progressi compiuti negli ultimi anni nelle massa a punto delle tecnologie,hanno ormai consolidato la convinzione che questa fonte possa fornire un contributo non trascurabile alla produzione di elettricità.

     

ASPETTI POSITIVI DELL'ENERGIA EOLICA

 

 ENERGIA EOLICA IN DANIMARCA

Parchi eolici in Danimarca















Una piantina della Danimarca. I punti segnati in
rosso  indicano l'installazione di impianti eolici.
La Danimarca produce il 20 % dell’energia elettrica con l’eolico, con picchi del 40 % quando il vento tira molto forte. l’instabilità della produzione può turbare la rete elettrica danese, così la compagnia elettrica nazionale (la Dong Energy) pensa di utilizzare l’energia in eccesso per ricaricare auto elettriche. L'energia eolica è considerata una fonte energetica assai importante per la Danimarca basti pensare al nuovo progetto danese per migliorare la resistenza delle turbine. Prolungare la vita media delle pale eoliche:è questo infatti l'obbiettivo di un progetto messo in piedi dal  Risø National Laboratory for Sustainable Energy,in Danimarca.Le turbine,infatti si logorano,negli anni soprattutto a causa del carico che devono sopportare durante la rotazione. L'idea degli scienziati danesi è di ridurre notevolmente questo carico applicando alle pale un bordo d'uscita mobile simile ai flap impiegati dagli aerei per facilitare l'atterraggio e il decollo. I flap o ipersostentatori sono organi mobili connessi alle ali degli aeroplani e vengono usati soprattutto durante le fasi di decollo o di atterraggio per aumentare la portanza dell'ala a basse velocità. L'unico aspetto negativo,nel caso delle turbine,è che incrementerebbero la resistenza aerodinamica,ma non è il caso dell'innovazione danese. La differenza infatti con i flap degli aerei è che quelli applicati alle pale eoliche sono di un materiale elastico(fibra di vetro)che non si curva e non cambia forma al variare del carico. L'invenzione dell'università danese,approvata dal ministero della sicurezza,della tecnologia e dell'innovazione dovrà ora passare attraverso una serie di test che se confermeranno le previsioni dei ricercatori,renderanno possibili l'applicazione alle pale eoliche su scala industriale nel giro di pochi anni.

IMPIANTI EOLICI IN ITALIA

    In Italia, l'energia eolica è pensata tenendo presente sia una produzione centralizzata in impianti da porre in luoghi alti e ventilati, sia un eventuale decentramento energetico, per il quale ogni comune italiano ha impianti di piccola taglia, composti da un numero esiguo di pale (1-3 turbine da 3 o 4 megawatt) con le quali genera in loco l'energia consumata dai suoi abitanti. Il tempo di installazione di un impianto è molto breve; fatti i rilievi sul campo per misurare la velocità del vento e la potenza elettrica producibile, si tratta di trasportare le pale eoliche e fermarle nel terreno. Il tempo di progettazione e costruzione di altre centrali (idroelettriche, termoelettriche, ecc.) è superiore a 4 anni. Tuttavia, la mancanza di una legge quadro o di un testo unico sulle energie eoliche, diversamente dall'energia solare, è considerata una delle cause della lenta diffusione della tecnologia rispetto all'estero.

STRUTTURA CENTRALI EOLICHE E IMPATTO AMBIENTALE

L'energia eolica si può trasformare in energia elettrica attraverso gli aerogeneratori. Si tratta di macchinari


1.turbina                      4.tirante
2.palette mobili            5.anello rotante
3.attuatore pneumatico
 derivanti dai tradizionali mulini a vento costituiti da un rotore,formato da alcune pale fissate su un mozzo,che sottraggono al vento parte della sua energia meccanica. Il rotore,tramite un moltiplicatore di giri,aziona un albero veloce che ha il compito di alimentare un generatore eolico. Gli aerogeneratori sono alti 50m e hanno pale lunghe 20m. Per ottenere una potenza discreta ne occorrono molti,perciò gli effetti sul paesaggio sono simili a quelli delle centrali solari. Inoltre sono molto rumorosi. Le turbine sono macchine motrici che trasformano l'energia cinetica o termica posseduta da un fluido(acqua corrente o vapore)in energia meccanica, che viene a sua volta trasformata in energia elettrica da un potente generatore(alternatore),accoppiato all'asse rotante della turbina. Le turbine sono classificate in base al tipo di fluido che le mette in movimento:possono essere idrauliche o a vapore.  

 

 

 

 

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