Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la ricerca svolta gli anni passati:1)(in particolare della foresta amazzonica)

La deforestazione è la riduzione delle aree verdi naturali della Terra causata dallo sfruttamento eccessivo delle foreste. E' uno dei principali problemi ambientali del mondo contemporaneo. La presenza delle foreste gioca un ruolo di grande importanza per il mantenimento degli equilibri dell'ecosistema. Tramite il processo della fotosintesi le piante sottraggono l'anidride carbonica nell'aria (effetto serra) rilasciando al suo posto l'ossigeno. Le foreste consentono di filtrare e trattenere le acque, riducendo i rischi idrogeologici del territorio, distruggere l'habitat per migliaia di specie animali e vegetali (biodiversità), aumentare l'umidità del clima, frenare l'erosione del suolo ecc. La deforestazione è il risultato di un'azione irrazionale dell'uomo. Quando il taglio degli alberi eccede il loro tasso di ricrescita, allora la popolazione di alberi si riduce (deforestazione). Col passare del tempo si ridurranno anche gli effetti positivi apportati dalle piante all'intero ecosistema.

Secondo quanto riportano i ricercarcatori delle Università del South Dakota e di Syracuse (New York), nella loro ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States (PNAS), l’ammontare della perdita di foreste, considerando solo gli anni che vanno dal 2000 al 2005 è impressionante: 1.011.000 km(corrispondente a 3 volte la superficie dell’Italia) quadrati di aree verdi perse, il 3,1% delle foreste mondiali.

Gli stati più colpiti dalla deforestazione sono il Brasile, con 165 mila km quadrati persi, quanto tutto il Sud Italia, e  il Canada con 160 mila km quadrati.C’è anche da considerare un punto importante, cioè che,a differenza di quanto si pensa, non è sempre colpa dell’uomo. Anzi, la maggior parte degli incendi, specie nelle aree del Nord come quelli nelle foreste boreali, sono dovuti ad incendi avvenuti in maniera naturale. E proprio queste foreste sono quelle che più si sono perse negli anni, le quali hanno mandato letteralmente in fumo il 4% del proprio patrimonio, seguite dalle zone temperate (3,5%), tropicali in zone aride (2,9%) e tropicali in zone umide (2,4%).Le operazioni di salvataggio delle foreste, specie nei Paesi scandinavi e del Nord Europa, hanno fortemente limitato le perdite nel Vecchio Continente, visto che, almeno per quanto riguarda le operazioni di taglio volontarie, altri boschi venivano piantati. Per questo motivo, nel bilancio complessivo, l’Europa ne esce piuttosto bene, e comunque meglio del Nord America che registra un -5,1% di foreste (quasi un terzo dell’intera perdita mondiale), seguito da Asia e Sudamerica.

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