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LA STORIA DEGLI ABORIGENI

Due aborigeni australiani intenti  ad intagliare pezzi di legno.


Gli Aborigeni australiani vivono in Australia da oltre 40.000,provenienti dall'Asia Sud-Orientale. La loro esistenza è stata sconvolta dall'arrivo degli europei e dalla loro penetrazione nel continente. Avevano prima delle invasioni compiute nel 1788 un forte senso di parentela e compivano molti raduni cerimoniali. L'invasione a partire dal diciottesimo secolo ebbe conseguenze disastrose;gli aborigeni sono stati privati delle loro terre sin dai primi anni della colonizzazione britannica. Il principio giuridico che regolava la questione indigena nella legislazione inglese e, pertanto, anche in quella australiana, era quello della "terra nullius": un principio che definiva la terra australiana prima dell’arrivo dei Britannici come una terra di nessuno che, pertanto, poteva essere legittimamente occupata dai coloni. Il principio è rimasto legalmente in vigore fino al 1992 e, oggi, gli Aborigeni stanno ancora aspettando la restituzione della maggior parte delle loro terre. Nell’arco di un solo secolo dall’arrivo dei colonizzatori, la popolazione aborigena si ridusse da un numero presunto di almeno un milione di persone a soli 60.000 individui. Nel corso del ventesimo secolo, allo sterminio diretto si è sostituita una politica brutale, volta a togliere i bambini aborigeni ai loro genitori, per affidarli alle famiglie dei bianchi o ai collegi dei missionari, con l’obiettivo di sradicare ogni traccia della loro cultura e della loro lingua. La "generazione rubata", così come gli Aborigeni stessi la definiscono, rimane una ferita aperta nel cuore di tutto il loro popolo. Essi sono ancora oggi oggetto di razzismo e violenze, e molti di loro vivono in condizioni disumane. Di conseguenza, soffrono un tasso di suicidi e mortalità infantile molto superiori a quelli del resto della popolazione, e hanno un’aspettativa di vita molto più bassa; inoltre, il numero degli Aborigeni in carcere è altissimo. Nonostante l’abolizione del principio razzista della "terra nullius" avvenuta nel 1992, il governo australiano continua a fare di tutto per ostacolare le rivendicazioni territoriali degli Aborigeni. Ciò nonostante, alcune tribù specifiche come quella dei Martu dell’Australia occidentale, sono finalmente riuscite a farsi riconoscere i diritti di proprietà sulle loro terre.

VITA E SITUAZIONE DEGLI ABORIGENI

Oggi quegli indigeni australiani che non hanno accettato di vivere a fianco dell'uomo bianco si sono ritirati negli aridi territori centrali, nella penisola di York e lungo le coste nord-occidentali, hanno forti legami con il passato, che influenza la vita quotidiana, e la terra, che è determinante in ogni azione. Sono raggruppati in piccole unità(in totale circa 500 in tutta l'Australia), la cui economia è basata sulla caccia e sulla raccolta e che sono quindi costrette al nomadismo. Non conoscono l' agricoltura. Si basano perciò sulla raccolta delle frutta e delle radici e la cattura di piccoli animali,(serpenti, insetti, larve, ecc.)compiti delle donne e dei bambini;gli uomini invece si occupano della caccia, aiutati dai loro dinghi, gli unici animali domestici che conoscono. Le loro armi sono per la maggior parte di legno perché la pietra viene usata solo per la fabbricazione delle accette e degli utensili da lavoro. Lance, bastoni, mazze da getto sono le armi più comuni, oltre che, naturalmente, il boomerang, che è l'arma tipica degli indigeni australiani, conosciuta in tutto il continente fuorché in certe zone del Territorio del Nord e del Queensland. Un'altra arma molto usata è il woomora, un bastone di un metro circa che serve da propulsore per la lancia comune.

problemi tra gli aborigeni e i colonizzatori

 

Espropriazione delle terre

 

Le confische operate dall'impero britannico in Australia furono eseguite sotto l'ala delle leggi britanniche.

Già a quel tempo, il sistema legale inglese aveva sviluppato norme di contrattazioni eque con le popolazioni locali delle nuove colonie.

Queste normative non furono applicate sul suolo australiano. L'invasione ed il palese furto dei coloni furono giustificati dall'incredibile finzione giuridica della "Terra di Nessuno" - l'opinione cioè che l'Australia fosse assolutamente disabitata prima della colonizzazione britannica.

La mancanza negli aborigeni di un sistema di gestione della proprietà (nell'ottica europea di possesso della terra privata) fu utilizzata per dare credibilità all'idea della Terra di Nessuno. L'idea base era che non fosse possibile derubare la popolazione aborigena di qualcosa di cui non fossero proprietari.

Per oltre due secoli, il continente fu progressivamente rubato al popolo aborigeno. I coloni avanzarono e si appropriarono della stragrande maggioranza dell'Australia, sia per usi privati che in nome della Corona Inglese.

Persino dopo che l' Australia fu dichiarata indipendente nel 1901, gli aborigeni furono continuamente emarginati dalla nuova nazione e gli fu impedito di diventare cittadini dalla costituzione australiana stipulata nel 1902. La cittadinanza fu concessa agli aborigeni solo nel 1967, grazie ad un referendum nazionale.

Sembra il manifesto di un film, ma non lo è: questa è una foto risalente agli anni '70 che mostra lo stato di degradazione sociale nel contesto australiano.

 

 Razzismo legalizzato

 

Gli atteggiamenti razzisti nei confronti della popolazione degli indigeni australiani si svilupparono attraverso diverse fasi. In alcuni luoghi ed in alcune occasioni, i coloni si comportarono in modo quasi civile. In altre, cominciarono ad attuare veri e propri genocidi. Nel mezzo ci furono anche politiche d’assimilazione e di protettorato. Molte di queste iniziative aggravarono profondamente le condizioni e la cultura del popolo aborigeno.

Nei recenti anni '50 molti bambini (fino ad un decimo) furono strappati dai loro genitori naturali e dati in affido a famiglie di bianchi, nella speranza che ciò portasse benefici per tutti.

Questa recente operazione condotta con la forza ed in grande scala - conosciuta come 'Generazione Rubata' - giunse all'attenzione internazionale solo nei tardi anni '90.

L'attuale governo australiano si è rifiutato di presentare le proprie scuse formali per la 'Generazione Rubata' (in contrasto con le scuse del presidente Clinton per la schiavitù dei neri e le richieste da parte del governo australiano al Giappone per ottenere le scuse per i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale).

 

I PROBLEMI SONO ANCORA PRESENTI TRA LE DUE ETNIE

 

Il titolo dice tutto, o quasi : omette infatti il fatto che a rimetterci sono quasi esclusivamente i neri. Questo articolo è emblematico. Spiega infatti che la coesistenza tra l'etnia aborigena e quella europea, facendo trasparire anche qualche critica.

 "La tranquillità dell'Australia bianca è di nuovo turbata da quelli che un tempo erano i padroni del paese e che ora ci vivono come degli esiliati. Il 15 febbraio decine di giovani aborigeni hanno incendiato una stazione ferroviaria e si sono scontrati con un gruppo di poliziotti antisommossa in un'area degradata nota come The Block, nel quartiere Redfern di Sydney.In un caldo sabato mattina Thomas "TJ" Hickey, 17 anni, è morto infilzato su un'inferriata in circostanze che la polizia, i politici e i giornalisti definiscono "da chiarire". Ma per la gente di The Block c'è ben poco da chiarire. TJ era inseguito dalla polizia, o comunque correva con la sua bici per sfuggire a un'auto della polizia, che lo inseguiva a tutta velocità. Ogni giovane aborigeno della zona, come di ogni città e metropoli australiana, può aspettarsi di essere preso di mira dalla polizia. Nella regione centrosettentrionale del paese gli aborigeni – che costituiscono appena il 2 per cento della popolazione australiana – sono l'89 per cento delle persone messe in carcere ogni giorno. Una volta dentro, molti si suicidano e altri vengono picchiati a morte. Gli australiani bianchi lo sanno. Sanno, o dovrebbero sapere, che la speranza di vita della popolazione aborigena è una delle più basse del pianeta. Una malattia che di solito si può prevenire, il tracoma, sconfitta in molti paesi del terzo mondo, rende ancora ciechi gli australiani neri come conseguenza di cataratte non curate e condizioni di vita spaventose. La causa? Povertà ed espropriazione."











 
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