Un pozzo petrolifero in mezzo al mare. |
Il petrolio è un liquido denso e oleoso, ti colore variabile dal nero al giallo bruno con peso specifico inferiore a quello dell'acqua (sulla quale galleggia). Il petrolio è un miscuglio di idrocarburi, sostanze formate in prevalenza da idrogeno (9-15 %) e carbonio ( 80-90 %), con percentuali minori di ossigeno, azoto e zolfo. Dal petrolio si ricavano combustibili e carburanti come benzina, gasolio e kerosene.
Il petrolio deriva da cumuli di sostanze organiche, che hanno
subito una decomposizione e si sono trasformate in sostanze oleose ricche di
energia. La formazione è iniziata milioni di anni fa e ha richiesto tre fasi
principali:
-accumulo di masse di plancton e trasformazione in petrolio;
-nascita di trappole di roccia, per esempio strati a forma di cupola;
-riempimento dei giacimenti, cioè accumulo del petrolio dentro le
trappole.
L' individualizzazione delle trappole del petrolio avviene attraverso la tecnica "sismica a riflessione": vengono inviate onde nel sottosuolo che si riflettono sugli strati rocciosi e il computer disegna direttamente il profilo degli strati. Una volta
Struttura di un derrick. |
piattaforma petrolifera situata nel mare del nord, in acque norvegesi. |
IL PETROLIO IN ITALIA
la presenza e lo sfruttamento del petrolio in Italia risalgono almeno
al tempo dei Romani; le manifestazioni petrolifere naturali nell'Appennino
infatti erano sfruttate come combustibile ed impermeabilizzate. L'estrazione del
greggio inizia proprio qui nel 1860 ma non ebbe un grande successo perché la
stratigrafia e la geologia di questo territorio non erano ancora stati studiati,
e si presentavano numerose problematiche. Ci furono però modesti incrementi
della produttività dovuti soprattutto al miglioramento della tecnica estrattiva.
Si registra infatti un incremento nelle tonnellate di greggio estratte (1000 t.
nel 1891, 20000 t. nel 1931). Solo nel 1940 fu inventato il rilevamento
sismico a riflessione che portò alla scoperta, nel '44 del giacimento di Caviaga
nei pressi di Lodi, dove si possono contare 46 pozzi petroliferi. Dal '44 all'87
con questa nuova tecnica che sfrutta le onde di compressione, in Italia sono
stati individuati circa 300 pozzi soprattutto nella Pianura Padana, sulla quale
l'AGIP ha ottenuto l'esclusiva per l'estrazione nel 1953 insieme a quella
Veneta.
Il petrolio e il gas padano possono avere diverse origini:
BIOGENETICA: i pozzi sono caratterizzati dall'alternanza di livelli argillosi e sabbiosi contenenti una sostanza organica prevalentemente vegetale che ha quindi una rapida formazione di gas nei livelli argillosi ed il drenaggio del gas in quelli sabbiosi; pozzi con questa caratteristica sono ad esempio quelli di Ravenna e Serigano.
proveniente dal KEROGENE: massa amorfa organizzato dall'accumulo di resti di organismi viventi in condizione di scarsa ossigenazione con l'aumento della profondità della temperatura avviene una rottura dei legami molecolari del kerogene dando origine agli idrocarburi. Nei giacimenti di Malossa e di Villafortuna possiamo trovare elevato contenuto di idrocarburi.
La ricerca petrolifera sta procedendo ancora oggi e l'Italia produce circa 130.000 barili al giorno e 2 milioni di metri cubi giornalieri di gas.