di Marcella Paciulli
Supponiamo che Odisseo e Polifemo siano Paolo e Mario, che vivano nel nostro stesso secolo, ma che si frequentino poco perché hanno opinioni differenti su qualsiasi argomento e quindi trovino difficilmente punti di incontro nelle diverse discussioni.
Immaginiamoci che Paolo e Mario si incontrino nell’ufficio postale e qui un ragazzo di colore chieda loro delle semplici informazioni. Fin dall’inizio la reazione dei due uomini alla domanda dello straniero: «scusate, sapete dirmi, gentilmente, dove si trova lo sportello per il ricevimenti pacchi?» è molto diversa. Paolo, alias Odisseo, sorride allo straniero e con gentilezza risponde: « Buon giorno, guardi, lo sportello per il ricevimento pacchi è in fondo al corridoio a destra, segua il percorso».
Mario, alias Polifemo, guarda lo straniero con disprezzo, poi si volta dalla parte opposta dandogli le spalle. Quest' ultimo, pur accortosi dell’indifferenza di Mario, ringrazia Paolo che sorride dicendo: « Di nulla, arrivederci! »
|
Paolo, persona molto intelligente e matura, evita di polemizzare e criticare il comportamento di Mario che invece, appena lo straniero si allontana, usando parole pesanti, giudica e critica l’atteggiamento di Paolo verso quel ragazzo straniero.
« Paolo, ma sei impazzito?! Hai visto di che colore era?! Hai dato risposta ad “uno” che non sai neanche chi sia…. Mi sembrava un poco di buono ».
«Mario, forse tu non ti rendi conto di quello che dici. Ho semplicemente risposto ad una domanda postami con estremo rispetto e non mi importa se la persona che me l’ha chiesta sia di colore o del mio stesso paese. Quell’ 'uno' è un ragazzo di una differente nazionalità che vive in un paese molto diverso dal suo. È più semplice insultare un ragazzo solo, piuttosto che riflettere sui suoi problemi di adattamento in una terra straniera, sulla ricerca di un lavoro e sulla socializzazione con gli altri. Bisogna pensare anche alla nostalgia che questi ragazzi provano quando si allontanano dalla loro patria e dalla loro famiglia. ……Ammettilo Mario, quelle che dici sono fesserie basate sull’ignoranza, sul sentito dire. Tu credi a ciò che la grande massa pensa e dice, non sei in grado di pensare con la tua testa …. .»
« Comunque resto della mia idea: non voglio dare confidenza a persone di colore, di loro non mi fido ».
Con questo semplice esempio, penso che le persone debbano capire che il “diverso“ non è “il nero”, “il giallo”, “il rosso”, ma diversi siamo tutti, l’uno dall’altro e una persona di colore deve essere trattata con rispetto, lo stesso con il quale trattiamo i nostri compagni di scuola, i nostri insegnanti, i nostri amici.