di Maddalena Desana
La terra dei Ciclopi è simile nella natura a quella dei Feaci: tutto cresce spontaneamente, né gli uni né gli altri lavorano, non arano i campi, ma il frumento e l’orzo crescono da soli per volere di Zeus. Entrambe le terre sono ricche di vegetazione, ma ciò che le differenzia sono gli abitanti: da una parte vivono esseri mostruosi, prepotenti e selvaggi, dall’altra uomini ospitali e gentili. I Ciclopi non rispettano le divinità perché pensano di non averne bisogno, si credono superiori; a differenza di loro, i Feaci non sono un popolo superbo, chiedono aiuto agli Dei senza timore e con umiltà.
isola di Kalymnos |
I Ciclopi vivono sulla stessa isola ma sono lontani l’uno dall’altro, non comunicano se non per necessità, trascorrono la giornata in modo sempre uguale: si alzano, portano il gregge a pascolare, vanno a caccia, mangiano, dormono… Polifemo è uno di questi; poiché ha un occhio solo non riesce a percepire tutta la realtà e si limita a rispondere esclusivamente alle proprie esigenze. Infatti, il Ciclope guarda solo ai suoi bisogni primari e col passare del tempo agisce meccanicamente, senza porsi domande. La sua rozzezza lo porta ad isolarsi, finendo per chiudersi in una caverna come in se stesso. Preoccupandosi solo di sé, non ha rapporti con nessuno, né con gli uomini, né con gli Dei. Guardando il mondo con un unico occhio, secondo una logica precisa ed ordinata, che non esce dagli schemi, non riesce a gestire un imprevisto o una situazione complessa. Inoltre non ha speranza del cambiamento. Tutti questi motivi lo portano ad avere uno sguardo deformato ed una visione egocentrica del mondo: la vita comincia e finisce con lui.
panorama da Kalymnos |
La figura che si contrappone a questa è Odisseo. Egli è un osservatore
scrupoloso ed attento alla realtà ed alla circostanza in cui si trova; infatti
si scontra volontariamente con essa, per l’irrefrenabile desiderio di conoscerla
e di capirla. Una volta conosciuta, cerca indizi utili, li valuta e sceglie
quello più adatto, dopo di che può agire, individuando il punto debole del
nemico; può così ingannarlo. Tutto questo è possibile per l’apertura a tutta la
realtà, non solo a quella più vicina alla sua. Questo atteggiamento permette di
saper sperimentare molte novità diverse ma anche di saperle manovrare.
Viene spontaneo confrontare questo mondo fantastico con il mondo presente.
Infatti, dopo aver analizzato i due diversi sguardi nel mondo di Polifemo e di
Odisseo, mi sembra di aver capito che io stessa, molte volte, mi comporto come
entrambi: a volte egoista ed abitudinaria come Polifemo, a volte generosa ed
aperta come Odisseo. Mi è più facile giudicare la gente intorno a me, quando è
così squadrata e rigida come Polifemo, ma non mi accorgo che spesso mi comporto
anch’io così. Credo che in fondo quasi tutti siano un po’ Polifemo ed Odisseo e
diventa interessante la vita, quando uno si accorge ed ammette di esserlo;
infatti prima di leggere l’Odissea, non avrei mai pensato di arrivare a
confrontarmi con i suoi personaggi, pensavo fossero troppo irreali; invece ora
mi sembrano molto vicini a certi tipi umani, al modo di ragionare attuale… Io mi
trovo all’interno di un mondo, come Odisseo si trova all’interno del poema. Tante
sono le persone che si incontrano e tanti sono gli sguardi che si gettano sulla
realtà e tante sono le riflessioni che si fanno. Il rischio di deformare la
realtà per un proprio progetto è presente in tutti. A questo proposito mi viene
in mente un esempio, così tragicamente vicino a tutti: il terrorismo. Ai
terroristi non interessa la vita, a loro non importa distruggere o ammazzare
le persone, ma importa solo di esaltare la morte, invece che la vita. Anche a
Polifemo non importa degli altri, egli non rispetta il prossimo, non gli importa
dell’uccisione degli uomini, perché ciò che gli interessa è il suo mondo, non
quello che gli è attorno. Proprio per questo penso che i terroristi abbiano una
sola prospettiva: uccidere, esattamente come fa il Ciclope, perché quando un
individuo perde
il senso delle cose, il senso del perché di tutto e l’interesse per le cose,
allora è capace di guardare solo a sé, quindi è capace di uccidere per eliminare
chi è altra cosa da sé.
isola di Kalumnos, località Palace |