Ciclopi con due occhi


 di Bianca Cepollaro

Melinda, la figlia di Telemaco, per tutta la vita aveva sentito sempre raccontare delle imprese di Odisseo e del viaggio di suo padre affiancato da Atena. A lei, però, che non aveva mai visto Atena e non era mai neppure uscita da Itaca, non restava che imparare a memoria i canti di Femio. Un giorno il suo famoso nonno aveva iniziato l’ennesimo racconto e Melinda, in parte scettica di fronte a racconti inverosimili, ma in parte affascinata, decise di ripercorrere il viaggio di Odisseo.

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Così, partì in gran segreto per Troia, dove non trovò che un aedo cieco e brontolone che cantava tra le rovine, si doveva chiamare Opero, Onero o qualcosa di simile.

Arrivò poi dai Ciconi un po’spaventata, certo i racconti di Odisseo non potevano rassicurarla. Trovò invece con gran sorpresa un popolo cordiale che la riempì di così tanti doni che Melinda era quasi tentata di rimanere con loro. Dopo feste e saluti, partì per la terra dei Lotofagi, che concentrati sui loro frutti non si curarono molto di lei, né vollero offrirle del loto. Melinda ripartì un po’ offesa. Era persa nei suoi pensieri, quando vide le coste della terra dei Ciclopi. Rabbrividì ricordando i sanguinosi racconti e pensò che quando si è concentrati ad imparare a memoria qualcosa o se ne sente sempre parlare, ne si può perdere la sostanza. Cercò di mantenere la calma, in fondo quello che voleva da Polifemo era solo la sua versione sull’incontro con Odisseo. Sbarcata, si trovò davanti ad un pascolo enorme e raggiunse una grotta che spiccava dal resto per la sua altezza. Si fermò all’entrata e vide un essere gigantesco, ma più grazioso di quello che si aspettava. Sarebbe stato quasi carino se non avesse avuto un’orrenda bruciatura in mezzo alla fronte. Gli si avvicinò con una cautela che le stava più nei geni che nella mente, ma Polifemo si accorse della sua presenza e tuonò: “Chi sei ? Uno straniero ? Sappi che non esiterò a divorarti. Se poi sei un umano, allora non avrai davvero scampo. ” Melinda trattenne il fiato.

Non era il caso di rivelare la sua identità, ma doveva pur provare a non farsi mangiare. Così, tentò: “Sono giunta fin qui per raccogliere le prove di quanto infido sia Odisseo e per sapere di te. Raccontami cosa è successo, te ne prego, e poi sarò lieta di farti da pranzo. ” “A chi mi fai pensare! ” disse il Ciclope “Meriterebbe d’essere divorato e con lui tutti gli uomini! Esseri inutili, che tentano solo di farti del male! Mi chiedo perché non li abbiano ancora fatti sparire. Bisognerebbe pur trovare un modo per difendersi! ” E Melinda, che del nonno aveva i difetti, lo volle provocare: “Difenderti ? Da un piccolo uomo ? Non avrai mica paura ? ” “No, che vai dicendo ? Senti; stai zitta se non vuoi essere mangiata subito! E poi gli uomini hanno la stessa forza dalle mie pecore” “Ma allora perché li vuoi eliminare ? Cioè, non che io non sia d’accordo con te, ma sembri contraddirti…” Il Ciclope si stava innervosendo: Io non mi contraddico mai! La realtà è una ed è la mia. Punto. Io ordino perché tutto sia perfetto e non sfugga al mio controllo. Comando le mie pecore e prevedo cosa fanno e quando lo fanno. Esse sono creature amiche: non nascondono nulla. Il reale è solo quel che vedo col mio occhio. ” Quel discorso avrebbe certo potuto funzionare se si fossero ignorate alcune cose, una in particolare:” “E gli uomini ? ” “Gli uomini sono esseri pericolosi. Non li puoi prevedere, come posso sapere cosa tramano in quel loro esile corpicino ? L’ultima volta che ho commesso l’imprudenza di non diffidare di un uomo ho perso il mio occhio. ” “Si, ma tu li volevi mangiare! ”obbiettò Melinda. E Polifemo: “Scusa, ma tu da che parte stai ? Io me ne stavo tranquillo a mungere le mie capre e loro, degli estranei, sono venuti nella mia grotta. Li ho mangiati per difendermi . ” “Forse hai ragione, ma pensa:se tu non avessi mangiato i suoi compagni, Odisseo non ti avrebbe accecato”. Il Ciclope esitò un attimo e poi disse alzando all’improvviso la voce: “Questo lo dici tu. E poi non voglio sentire ‘se’, i fatti sono fatti e basta. Senza complicazioni. Mi hai stufato con le tue domande strane. Sei un pranzo irritante. Comunque, se proprio lo vuoi sapere, Odisseo mi stava infastidendo con discorsi sull’ospitalità e su cosa avrei dovuto fare. Vivo da secoli solo con le mie pecore per non dover sentire queste storie, poi arriva lui e pretende di insegnare tutto. Gli uomini credono di essere migliori di me, ma non sanno. ” “Cosa non sanno ? ” Chiese Melinda non poco incuriosita. “Non sanno di essere Ciclopi con due occhi. ”