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Kyushu costituiva l’obiettivo principale; l’attacco fu fissato per il novembre 1945, anche se una facile vittoria sembrava improbabile. Lo sbarco a Kyushu non avvenne mai: il governo americano adottò una nuova strategia che si basava sull’uso delle armi nucleari. La prima esplosione atomica, per così dire “di prova”, fu eseguita ad Alamogordo, nel New Mexico, il 16 luglio 1945. Altre due bombe erano state costruite e si decise di usarle per costringere il Giappone alla resa. Il presidente americano Truman, succeduto a Roosevelt, ordinò i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, effettuati il 6 e il 9 agosto. Intanto, l’8 agosto, l’Unione Sovietica aveva dichiarato guerra al Giappone; il giorno dopo invase la Manciuria. l 14 agosto l’imperatore Hirohito fece trasmettere via radio un comunicato che annunciava la resa incondizionata del Giappone. Il 2 settembre, a bordo della corazzata Missouri, nella baia di Tokyo, i rappresentanti del governo nipponico firmarono davanti al generale Mc Arthur il documento di capitolazione. La prima bomba atomica fu sganciata sulla città giapponese di Hiroshima il 6 agosto 1945, durante la seconda guerra mondiale. L'esplosione rase letteralmente al suolo un'area di oltre 10 km² e uccise almeno 100.000 persone. |
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La bomba atomica (o bomba A)
appartiene al novero delle armi nucleari ed è un ordigno esplosivo basato
sulla reazione di fissione nucleare, cioè la scissione, spontanea o
indotta, di un nucleo atomico in due o più frammenti più leggeri. La somma
delle masse dei frammenti è inferiore alla massa del nucleo di partenza,
la parte di massa mancante risulta trasformata in energia secondo la nota
equazione di
Einstein: E=mc2 .
Nella seconda parte di questa reazione è indicato
solo il decadimento più probabile; in realtà si formano anche frammenti
aventi pesi diversi, la maggior parte dei quali instabili a loro volta,
alcuni di loro estremamente pericolosi per l'ambiente e la salute umana
(cesio-137, stronzio-90 e iodio-131 in primis) data la facilità con
cui possono accumularsi nei tessuti degli esseri viventi.
La reazione sopra scritta libera circa 215 MeV di energia principalmente
sotto forma di raggi gamma e mediamente circa due neutroni che possono
andare a collidere con un nucleo vicino innescando quindi una reazione
a catena.
Quando l'energia si propaga in una massa supercritica di sostanza fissile
pura - uranio 235 o plutonio 239 - compressa in un volume, detto appunto
"critico", tale che i neutroni emessi impattino i nuclei vicini, la
reazione a catena procede incontrollata e produce una violenta esplosione.
La reazione causata da 1 kg di uranio genera un'energia pari a 20.000
tonnellate di tritolo (20 chilotoni).
Tenere tale reazione a catena sotto controllo attraverso sostanze capaci
di assorbire i neutroni è il principio della pila atomica.
Il materiale fissile comunemente usato nelle bombe
atomiche è il cosiddetto uranio arricchito. L'uranio presente in
natura è una miscela del 99,3% circa di isotopo a peso atomico 238 e dello
0,7% circa di isotopo a peso atomico 235; dei due, solo l'ultimo è
fissile. Per poterne accumulare una quantità sufficiente occorre quindi
"arricchire" l'uranio del proprio isotopo 235. Tale "arricchimento" (di
fatto, una separazione dell'isotopo 235 dall'isotopo 238) avviene
convertendo l'uranio in esafluoruro di uranio (UF6),
gassoso, e sfruttando successivamente la diversa velocità di diffusione
che contraddistingue 235UF6 da 238UF6
per separare i due isotopi.
Il sottoprodotto di questo processo è il cosiddetto uranio impoverito, un
metallo pesante usato per farne proiettili per sistemi d'arma
convenzionali. La tossicità dell'uranio impoverito, sia essa di origine
chimica, sia essa legata alla residua radioattività, è ancora oggetto di
controversia, ma è stata accertata nel caso esso venga inalato o ingerito.
Il materiale fissile della bomba atomica viene
comunemente diviso in due o più masse sottocritiche e l'innesco è
costituito da una carica di esplosivo convenzionale che spara le masse a
collidere una con l'altra in modo che si formi istantaneamente la massa
supercritica. In questo modo le bombe A risultano inoffensive durante la
fase di trasporto e stoccaggio. In alternativa, vengono piazzate delle
cariche di esplosivo attorno ad una sfera di materiale fissile di massa
sottocritica; la detonazione dell'esplosivo concentra la massa che diventa
così supercritica innescando la reazione detta più propriamente nucleare.