L' attacco di Pearl Harbour avvenne il 7 dicembre 1941quando forze navali ed aeree giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbour, nelle isole Hawaii. L'attacco, portato senza una preventiva dichiarazione di guerra da parte giapponese, causò l'intervento statunitense nella Seconda guerra mondiale. L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto che sperava di distruggere la flotta americana nel Pacifico. In effetti l'operazione fu un grande successo poiché in circa un'ora i 360 aerei partiti dalle portaerei giapponesi affondarono 4 delle 8 corazzate americane mentre le altre furono fatte arenare o subirono gravi danni; solo le portaerei si salvarono essendo in navigazione lontano dalla loro base. Questa vittoria permise al Giappone di ottenere momentaneamente il controllo del Pacifico e spianò la strada ai successivi successi nipponici prima che gli USA riuscissero ad armare una flotta in grado di tenere testa a quella giapponese. L'impero del Sol Levante aveva bisogno di espandersi, per far fronte alla crisi economica affermatasi dopo quattro anni di guerra con la Cina che avevano dissanguato il Paese: la miseria è diffusa, molti prodotti di essenziale necessità erano razionati e l'industria tessile, motore dell'economia giapponese, lavorava circa al 40% delle proprie possibilità. Per far fronte a questi problemi, l'esercito sostenne la tesi di un fulmineo colpo di mano contro il Sud-Est asiatico, al fine di arricchirsi con prodotti del suo mercato, come riso, petrolio, stagno, zucchero, tabacco. Così, contemporaneamente all'attacco tedesco alla Francia, il Giappone decise di occupare l'Indocina francese che, nel luglio del 1941 entrerà a far parte di quella sfera nipponica di circolo di interessi commerciali denominato Coprosperità della Grande Asia Orientale. L'impero giapponese assicurava agli Stati Uniti che la progressiva espansione nel Sud-Est dell'Asia sarebbe stata pacifica, ma il presidente americano Roosevelt, grazie a un sistema chiamato Magic della Marina statunitense, che riusciva a decifrare i codici segreti dei Giapponesi, sapeva con certezza che le intenzioni del Giappone erano tutt'altro che pacifiche. La Marina nipponica sferrò così un attacco fulmineo che avrebbe dovuto vibrare un colpo mortale agli Stati Uniti e assicurare al Giappone la supremazia assoluta sul Pacifico, che il paese si era prefissato sin dalla firma del patto tripartito. |