Nel 1875 le
potenze occidentali e il Giappone iniziarono a smantellare il sistema cinese
degli stati tributari del Sud-Est asiatico. Le Ryukyu furono poste sotto il
controllo giapponese; la guerra franco-cinese del 1884-1885 incorporò l'Annam
nell'impero coloniale francese, mentre l'anno successivo la Gran Bretagna
subentrò definitivamente, in Birmania, all'impero cinese. Nel 1860 la Russia
conquistò le province marittime della Manciuria settentrionale e le zone a nord
del fiume Amur. Nel 1894 gli sforzi giapponesi di togliere alla Cina la
sovranità sulla Corea provocarono la guerra sino-giapponese, nella quale
l'impero celeste patì una pesante sconfitta (1895) che lo costrinse a
riconoscere l'indipendenza della Corea e a cedere al Giappone l'isola di Taiwan
e la penisola del Liaodong, nella Manciuria meridionale.
Le potenze
occidentali reagirono immediatamente, esigendo che il Giappone restituisse la
penisola del Liaodong in cambio di una considerevole indennità di guerra. Nel
1898, incapace di far fronte alle molteplici pressioni di cui era oggetto, la
Cina era ormai stata divisa di fatto in diverse zone di influenza economica.
Alla Russia fu concesso di costruire ferrovie attraverso la Manciuria e la
penisola del Liaodong, oltre a una serie di diritti economici esclusivi su tutto
il territorio della Manciuria. Altri diritti esclusivi sullo sviluppo di
ferrovie e di giacimenti minerari furono concessi alla Germania nella provincia
dello Shandong, alla Francia nelle province meridionali di confine, alla Gran
Bretagna nelle province rivierasche del Chang Jiang e al Giappone nelle province
costiere del Sud-est. A seguito della guerra russo-giapponese del 1904-1905, i
diritti russi sulla Manciuria meridionale furono trasferiti al Giappone. Gli
Stati Uniti, nel tentativo di preservare i loro diritti senza entrare in
conflitti territoriali, lanciarono la politica della porta aperta (1899-1900):
la posizione paritaria di tutte le nazioni sul territorio cinese non avrebbe in
nessun modo dovuto essere mutata, ovvero, nessuna nazione avrebbe potuto
esercitare alcun diritto di prelazione rispetto alla libertà di accesso nei
porti cinesi, dando così alle potenze europee eguali diritti commerciali entro
le sfere d'influenza.
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