MAO TSE-TUNG nasce il 26 dicembre 1893 nel villaggio di Shaosha, nel 1911 entra nell'esercito repubblicano e intanto intraprende gli studi magistrali.

Nel 1918 ottiene il diploma magistrale e insegna in una scuola serale. Nel 1921 entra a far parte del PCC (il Partito Comunista cinese) ,nel settembre del 1922 Mao e Liu Shaoqi organizzano lo sciopero dei minatori di Anyuan. Per questo nel 1923 Zhao Hengti ordina l'arresto di Mao, che abbandona il Hunan, continua ad appoggiare il movimento contadino, organizzando "l'insurrezione del Raccolto d'Autunno " e attirandosi l'odio dei latifondisti locali. Nel 1928 organizza un esercito partigiano che ben presto costituirà la IV Armata Rossa , l'Armata inizia ad invadere il Jiangxi e nell'Ottobre del 1934 Mao da avvio alla lunga marcia. Nel 1949 il progetto di Mao giunge a conclusione: viene fondata la Repubblica Popolare Cinese.

Mao viene nominato presidente e da inizio alla rivoluzione agricola. In primo luogo Mao promosse la riforma agraria attraverso una ridistribuzione delle terre, ma l'opposizione dei latifondisti alimentò il malcontento anche tra le masse, Mao diede vita allora al periodo dei "Cento Fiori": "Che cento fiori sboccino, che cento scuole gareggino,soltanto col metodo della discussione e del ragionamento si possono sviluppare le idee giuste" .

Il programma di liberalizzazione non andò avanti a lungo poichè come sottolineò lo stesso Mao :insieme ai fiori erano cresciute troppe erbe velenose , Mao diede avvio al "Grande balzo in avanti" che portò a un imponente sviluppo dell'industria cinese. Nel 1966 in contrasto con la linea politica-economica del presidente Liu Shao-Chi e di Deng Xiaoping Mao promuove la

"Rivoluzione Culturale"
mobilitando le folle giovanili contro l'apparato del partito. Il pensiero di Mao, condensato in un opuscolo, con la copertina rossa, divenne il vademecum del rivoluzionario:fu diffuso in milioni e milioni di copie, non solo in Cina ma anche all'estero. Questa offensiva ideologica che si chiamò Rivoluzione Culturale tendeva ad annientare quegli elementi provvisti di autorità che imboccavano la via del capitalismo

Nel 1976 Mao muore a Pechino. Con la morte del padre della patria si aprì un processo revisionista e venne abbandonata la linea della rivoluzione culturale sebbene almeno in parte il problema storico del riformismo cinese, cioè il rapporto terra-contadino ,almeno in parte era stato risolto.

Il successore di Mao, Deng Xiaoping si allontanò dalla politica del suo predecessore dando avvio a un regime basato su due pilastri:esercito e burocrazia.
Il 13 Maggio 1989 gli studenti cinesi, memori delle gesta di Mao, danno inizio con un Manifesto alla Madre Cina allo sciopero della fame in piazza Tienanmen sfidando il regime corrotto e oppressivo di Xiaoping e Li Peng. Gli studenti Universitari, già protagonisti in passato quando appoggiavano Mao agitando il Libretto Rosso, questa volta sono insorti ispirati da un'esigenza etico-civile di libertà. Il Manifesto è molto bello, le sue parole sono più spirituali che politiche: "è insieme una preghiera e una sfida dolorosa ma convinta e decisa alla morte per amore della libertà".
Eccone uno stralcio:

La Democrazia è un'ideale della vita umana come la libertà e il diritto. Ora per ottenerli dobbiamo sacrificare le nostre giovani vite. Lo sciopero della fame è la scelta di chi non ha scelta. Stiamo combattendo per la vita con il coraggio di morire. Caro padre, cara madre non siate tristi, che non vi si spezzi il cuore mentre diciamo addio alla vita. Abbiamo una sola speranza che questo permetta a tutti di vivere in modo migliore. Abbiamo una sola preghiera: non dimenticate che non è assolutamente la morte quello per cui stiamo lottando. La democrazia non è un affare che riguarda poche persone. La battaglia democratica non può essere vinta da una sola generazione..."

Per esaltare la grandezza di Mao, più che parlarne, basta leggere le sue parole:


"Un comunista deve essere di ampie vedute, sincero, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre ed ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata ; deve pensare più al Partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso . Solo così può essere considerato un comunista.
Noi comunisti siamo come i semi e il popolo è come la terra. Ovunque andiamo, dobbiamo unirci al popolo, mettere radici e fiorire in mezzo al popolo"