La religione degli antichi Egizi, oggi completamente
sostituita dall'Islamismo, era di tipo politeista. Gli dei
erano rappresentati in diversi modi, spesso sotto forma di animali, e venivano
costruiti enormi templi in loro onore.
I miti attinenti agli antichi dei egizi erano moltissimi e spesso all'interno di essi c'erano molte contraddizioni, dovute in gran parte al carattere per niente unitario della religione. Tra essi, ce n'è uno molto famoso ed importante: si tratta del mito di Osiride, nel quale viene narrata l'intricata vicenda familiare nata dalla gelosia di Seth.
Gli egizi usavano seppellire i morti
insieme agli oggetti di uso domestico più frequente. Questo perchè credevano
che,dopo la morte, nell'Aldilà il defunto avrebbe ripreso una vita normale, e
quindi doveva assolutamente avere i suoi oggetti con sè. Nelle tombe, inoltre,
sono state ritrovate anche alcune piccole statuette, dette "sciaubti", che
sarebbero servite all'individuo come degli schiavi, e avrebbero svolto per lui
il suo lavoro. Quindi, secondo gli egizi, la vita nell'Aldilà era persino più
bella di quella terrena. Tuttavia, il passaggio nel nuovo mondo non era così
facile, il defunto doveva compiere un lungo viaggio ed affrontare diversi
ostacoli. Per questo, i sacerdoti scrivevano i cosiddetti "libri dei morti", che
consistevano in grosse pergamene interamente scritte a geroglifici le quali
venivano deposte nella camera di sepoltura. Il contenuto degli scritti avrebbe
aiutato il defunto a compiere il viaggio, grazie a saggi consigli e ad
indicazioni.
I faraoni, per passare nell'Aldilà ,
dovevano però affrontare un grande ostacolo, e la loro strada era molto più
complicata rispetto a quella della gente comune. Essi, infatti, dovevano
affrontare il Tribunale di Osiride. Qui, il Dio dei morti stabiliva se il
faraone era del tutto innocente o se aveva commesso qualche errore durante la
sua vita terrena. Nel tribunale, secondo gli antichi Egizi, si trovava una
grossa bilancia che avrebbe aiutato Osiride a giudicare il faraone. L'esecuzione
avveniva in presenza di tutti gli dei, e vi prendevano parte direttamente, oltre
che Osiride, anche Anubi, Toth e Maat. Per prima cosa, una piuma di Maat veniva
posta su un piatto della bilancia. Sull'altro, Anubi metteva il cuore del
faraone. A questo punto si stava a vedere ciò che accadeva: se il cuore pesava
di meno, l'anima era pura ed il faraone passava nell'Aldilà ; se invece il cuore
pesava di più, il faraone non era innocente e veniva dato in pasto ad un mostro
dalla testa di coccodrillo, la criniera di leone, metà corpo da leopardo e metÃ
da ippopotamo. Durante l'esecuzione, il Dio Toth annotava tutto.
In una società in cui si
attribuiva tanta importanza al culto dei morti, la maggior parte dei templi
erano funerari: costruiti cioè col duplice scopo di onorare la divinità e di
offrire un'adeguata sepoltura a un re o a un grande della corte.
Di questi templi ricordiamo quello di Memnone, fatto costruire presso Tebe da
Amenofis III, e il cui ingresso era adorno dei due colossi di pietra che ancor
oggi rimangono; il Ramesseum, innalzato da Ramses II, a nord-ovest del tempio di
Memnone; il tempio di Deir-el-Bahari, ideato dall'architetto Senmut, prediletto
dalla regina Hatscepsut; infine, il tempio di Medinet Habu, anch'esso situato
nella necropoli tebana.
Naturalmente, vi erano anche altri templi, come quelli di Tebe e Abido, di cui
sono rimasti molti resti.
Tutte queste costruzioni grandiose ed imponenti erano in pietra, ed erano
precedute da viali fiancheggiati da sfingi, ornate di sculture, di colonne, di
affreschi, di iscrizioni in caratteri geroglifici.
Presso ogni tempio vivevano molti sacerdoti, che venivano preparati in apposite
scuole, o centri culturali annessi ad ogni santuario, chiamate case di vita.