Il dominio sul Mediterraneo dopo la sconfitta dei Turchi.

A lungo il mare era appartenuto ai cristiani del Mediterraneo, prevalentemente ai marinai italiani; ma a partire dal secolo XVII le guerre marittime più importanti avvengono nell’Atlantico (con scarsi e limitati episodi nel Mediterraneo). È questo oceano a lanciare i suoi velieri verso il mare interno, condannato come l'Italia alla decadenza di una pace generale. Il centro di gravità mondiale ha ormai abbandonato il vecchio mare interno. Ciò non significa, per altro, recessione economica generale per questo mare.Verso il 1573 si verifica una nuova invasione di navi nordiche, che sommerge, infesta, trasforma tutto. In questo gioco il Mediterraneo perde a poco a poco le sue flotte mercantili (eccettuata la marsigliese, destinata a durare): quelle del nord – inglesi, olandesi, anseatiche e perfino bretoni – le hanno sostituite. Migliori marinai, equipaggi meno esigenti, difese più efficaci, noli più modici, tutto va a vantaggio dei nuovi venuti. Perfino i Ragusei, con i loro grossi velieri da carico, non riescono a resistere a questa concorrenza così potente, spesso aggressiva, che va dal servizio accordato al contrabbando fino a qualche pratica occasionale di pirateria. Se tralasciamo le navi bretoni e marsigliesi, vediamo che in tal modo la Riforma ha invaso il Mediterraneo e si svolge su entrambe le sponde di questo mare, quella cristiana e quella musulmana, senza troppe differenze. Algeri diventa una tappa obbligata per inglesi e olandesi, che arrivano fino ad Istanbul, dove l’ambasciatore del re Cristianissimo e il balio di Venezia li vedono con malcontento insediarvi ambasciatori e consoli. Tuttavia questa fitta presenza che si insinua nel mare interno diventa, con la fine del secolo, un segno di attività che avvantaggia tutti i porti: da Napoli, che riceve il pesce salato del nord, cibo prezioso per i suoi poveri, e non solo per loro, fino a Venezia, dove arriva, portata da navi olandesi, la lana spagnola indispensabile alla sua Arte della Lana. Venezia, che, nonostante la decadenza della sua flotta, rimane il porto più frequentato del Mediterraneo, è soltanto un caso di tutto l' insieme.

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