Cause culturali e religiose della decadenza italiana

La decadenza italiana è, per lo storico Georges Gusdorf, un processo quasi esclusivamente culturale, e culturali sono i sintomi e le cause di questa decadenza: il Concilio di Trento (1545-63), l’istituzione dell’Indice da parte di papa Paolo IV nel 1557, il processo postumo a Copernico nel 1616, il processo di Galileo e la sua condanna, che sarebbe stata certamente più grave senza la protezione medicea, nel 1633. L’intolleranza religiosa soffoca progressivamente il pensiero scientifico, e in generale il pensiero in tutte le sue forme. L’Italia, nel cuore della Controriforma, paga per contraccolpo gli enormi successi che la Chiesa riporta, con l’aiuto spagnolo, nell’opera di ricattolicizzazione dell’Europa, quella riconquista che sbocca sul duplice limes del Reno e del Danubio, dove Roma, ancora una volta, si insedia e si arresta di nuovo. In questa violenta lotta ideologica si verificò un irrigidimento di Roma e, oltre ad essa, di tutta l’Italia. La Riforma apre la via alla decadenza italiana: essa pone Roma in situazione di difesa, obbligandola a rafforzare le sue posizioni minacciate, che devono essere accadute a qualsiasi costo.
Giordano Bruno viene consegnato all’Inquisizione da uno dei suoi amici a Venezia, la città più liberale d’Italia. E come dimenticare le tante evasioni, le fughe verso altri paesi e le terre riformate di tanti uomini disperati, in cui Croce scorge giustamente i testimoni di una età intollerante? Si pensi, poi, ai roghi su cui sono arsi i libri condannati. Il primo viene acceso nel 1524 a Venezia il 29 Giugno, giorno dei santi Pietro e Paolo, che resterà in seguito stabilito per questo triste rito che avviene regolarmente sul Ponte di Rialto. Le altre città seguono l’esempio che dura oltre la fine del secolo. Nel 1600 a Ferrara, città ritornata in possesso del papa, vengono bruciati i libri eretici della bibliotecaria Renata di Francia, moglie di Ercole d’Este. Un aneddoto può simboleggiare la situazione: quando il pio Benedetto Castelli, appartenente all’ordine benedettino, chiede di poter rendere visita al suo vecchio maestro Galileo, ammalato e ormai morente, dichiarando di volerlo "preparare a morire da buon cristiano", ottiene il permesso, ma a condizione che l’incontro avvenga alla presenza di un frate inquisitore.
Proprio grazie ad un fenomeno di compensazione la Spagna e l’Italia daranno vita alla potente fioritura estetica del Barocco. La rivendicazione di libertà, soffocata dalle discipline repressive della Controriforma, viene soddisfatta attraverso la scappatoia sublimata della creazioni plastiche. Non potendo padroneggiare il mondo con la scienza e trasformarlo con la tecnica, l’immaginazione barocca s’incanta a giocare con le forme e le dimensioni del reale.

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