"Quantunque il simular sia le più volte
(Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, IV 1-8) |
![]() [Leonardo da Vinci, Isabella d'Este, 1500] |
"La realtà non si discute", scrive Isabella a un tratto nelle sue memorie, nel momento in cui la situazione politica si fa tanto delicata da provocare addirittura l'imprigionamento di Francesco presso i veneziani1.
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Isabella, nel suo ferreo realismo, rinuncia spesso consapevolmente al potere lenitivo dell'illusione, benchè talvolta sul banco delle trattative tra i principati o nell'occhio del ciclone si trovino i suoi affetti più cari: è questo il caso di suo marito Francesco, nell'ambito dell'ostilità tra Mantova e Venezia; è questo il caso del figlio Federico, che ventenne sogna una seconda Fornovo e la riscossa contro i francesi, destando la preoccupazione e lo sgomento di Isabella.
"Non potete farcela, madre cara," le risponde Federico in tale circostanza, "a considerarmi un uomo? Sono un soldato, devo guadagnarmi i miei giorni di gloria. E questa non è anche la vostra lezione?" 2
1 Maria Bellonci, Rinascimento Privato, Mondadori 1998, pg. 154.
2 Maria Bellonci, op. cit., pg. 344
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