Ogni
settimana il programma prevedeva una gita: il mercoledì. Un pulmino, una volta
un ferry, ci ha portato vuoi a fare un giro di orientamento panoramico del
centro; a cogliere in uno sguardo d’insieme i dintorni di Auckland da uno dei
numerosi colli vulcanici (non tutti addormentati, anzi…); a visitare il Museo di
Auckland sulla storia maori (molto ricco e interessante!), polinesiana e della
colonizzazione; una cittadina marina neocoloniale (Devenport); la Sky Tower, il
punto più alto in assoluto dell’emisfero sud, visitata in una giornata dove
magicamente tutto era avvolto dalla nebbia ma quando questa si sollevava si
vedeva a 360 gradi!; l’Arts Museum di arte moderna nazionale ma con dipinti di
pittori europei; l’acquario con la fauna marina locale; uno sports centre
attrezzato in cui è stato possibile giocare anche a golf.
I fine settimana erano volutamente lasciati liberi per poterli trascorrere con
la famiglia. O con le/i nuovi amici neozelandesi o stranieri.
L’esperienza più interessante e stimolante è stata quella di entrare in
contatto con gli altri ragazzi neozelandesi e non. È stato bellissimo vedere
come moltissimi ragazzi hanno dimostrato disponibilità e amicizia nei nostri
confronti cercando sempre di coinvolgerci nel loro mondo e di non farci mai
sentire estranei. (Enrico 3D)
Una gita di fine settimana, insieme a studenti di altre nazionalità, con
pernottamento in ostello a Rotorua, merita una menzione a parte. Rotorua è nel
centro dell’isola del nord e sede principale della popolazione maori, per questo
meta del nostro viaggio. Sulla strada abbiamo anche visitato le meravigliose
incredibili Waitomo Caves, sia con stalattiti e stalagmiti che la magica
glow-worm Cave. La sera in un villaggio maori ricostruito abbiamo assistito alle
danze di guerra e non, ai canti e ai giochi come antipasto prima di una
succulenta e abbondante cena tipica maori (hangi, cotta tra piastre bollenti
sotto terra). Il giorno seguente ci siamo concessi delle rilassanti Polinesian
Thermal Baths, la visita all’Agronome, dove abbiamo visto la straordinaria
quantità e varietà delle pecore che in gran numero pascolano nei verdi prati
neozelandesi e per concludere ci siamo fermati per la pausa pranzo nel paese
ribattezzato Hobbiton in seguito alle riprese lì e nei dintorni effettuate per
il film “Il Signore degli Anelli”.
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