ETNIA, TRIBU', NAZIONE

• Le popolazioni africane furono definite "etniche" e "tribali" e la forma "nazione" è stata considerata non una costruzione endogena, ma l'imitazione di forme e ideologie importate dall' esterno per mezzo dell' imposizione di forme statuali coloniali.

• Termini "etnia e tribù" usati per definire e classificare i popoli dei continenti extraeuropei che, si riteneva, non avessero elaborato forme di civiltà politiche avanzate.

• Viene codificato l'uso di terminologie che sottolineava una gerarchia dei livelli di "civiltà", gerarchia fra società "primitive" e società "evolute". Le società preindustriali diventarono oggetto privilegiato di ricerca etnologica, etnografica, antropologica, proprio perché considerate società "senza storia".

• Criteri di diversità:
  • Razza: si attribuiscono a ciascuna di esse caratteristiche morali.
  • Organizzazione sociale e politica: società africane catalogate come società allo stadio tribale (tribù= dal punto di vista dell' organizzazione sociale vengono definite tribù le società fondate sull' omogeneità e la solidarietà all' interno di gruppi di discendenza, lignaggi, clan, segmenti di clan, classi d' età; riguardo all' organizzazione politica sono tribù le società fondate non sul contratto e sulla scelta individuale, ma su status ascritti, ereditati con il sangue e dunque immutabili.)

• Colonizzazione teorizzata e giustificata come "missione civilizzatrice": il white man's burden, il fardello dell' uomo bianco (Kipling).

• Si è pensato per lungo tempo che i gruppi etnici fossero gruppi culturalmente omogenei, che avevano sviluppato tali caratteristiche in isolamento. In realtà i confini etnici, quando esistano e sia possibile individuarli, sono sempre il risultato di interazioni e quindi per definizione mutevoli. Nel XIX secolo non esistevano in Africa confini: le tribù come entità culturali, politiche ed etniche omogenee e ben definite non  esistevano, esistevano stati premoderni a diversi livelli di centralizzazione di poteri e autorità.

• La nomenclatura e la classificazione etnica che usiamo oggi è un prodotto della ricerca etnografica, delle classificazioni linguistiche e delle divisioni amministrative coloniali. Nomi antichi sono rimasti, ma spesso stanno a indicare società diverse dalle originarie; molti nomi etnici derivano da nomi geografici; altri ancora sono stati trascritti da esploratori e amministratori sulla base di informazioni imprecise e distorte. Di fatto la maggior parte delle popolazioni africane si identificava con il proprio nome di lignaggio o di clan e segmento di clan.

• L' identità etnica primaria, nel caso di grandi stati precoloniali, diventò quella dell' appartenenza politica (per esempio è il successo delle guerre di conquista del clan zulu che ha messo in moto un processo di assorbimento di entità politiche diverse nell' identità zulu, identità che si forma in un' identificabile epoca storica.)

• E' in periodo coloniale che si definiscono le categorie etniche che sono arrivate fino a noi: con la definizione territoriale, la redistribuzione del potere, la concessione di privilegi alle comunità disposte a collaborare. Ogni categoria etnica viene descritta a seconda delle caratteristiche che l' amministrazione considerava più funzionali al dominio.

• Identità etnica non è solo un' invenzione delle  amministrazioni coloniali, ma rappresenta anche un sistema di autoidentificazione delle popolazioni africane in un mutato quadro spaziale, istituzionale e politico. Addirittura si sono costruiti  miti storici al fine di rivendicare posizioni di vantaggio nel controllo di risorse (terra) e nell' accesso a posizioni di privilegio nell' ambito delle amministrazioni coloniali. Ancora oggi nella formazione di partiti e nell' organizzazione del consenso l' identità etnica diventa strumento dell' affermazioni di interessi economici e sociali.