Il Foro Bonaparte di G.A. Antolini
Giovanni Antonio Antolini (Castel Bolognese 1753 - Milano 1841) è stato architetto, teorico e studioso dell'architettura, insegnante all'Accademia di Brera e membro dell'Académie des Beaux Arts di Parigi; ha contribuito alla realizzazione dell'Ala Napoleonica di piazza San Marco a Venezia,
Nel volgere di
pochi mesi però, il quadro politico muta
radicalmente: la situazione economica della
repubblica diventa pesante e Napoleone, il
fondamentale referente della proposta, dopo la
pace di Lunéville orienta la sua politica in
senso decisamente più moderato. Già nell'autunno
del 1802, venuti meno i fondi e lo spirito, il progetto viene di fatto
accantonato.
Il nuovo
centro della città non verrà mai realizzato, ma
l'idea di uno spazio circolare intorno al
Castello ritornerà verso la fine del secolo, in
forme e con modalità completamente diverse,
quando verrà costruito l'emiciclo che oggi tutti
conosciamo.
Il Foro Bonaparte dell'Antolini rimane comunque
l'espressione più completa di un momento di
grandi fermenti intellettuali e di audaci
sperimentazioni; inoltre testimonia una capacità
progettuale di pensare in
grande la città e il suo sviluppo.
Planimetria generale del progetto
Il
gigantesco anello che imprime la forma allo
spazio pubblico è costituito da un lungo
portico, sopraelevato rispetto al livello della
piazza. Questo percorso porticato è ritmato da
14 edifici pubblici, concepiti come veri
monumenti alla nuova era e ai suoi ideali. Sono
sei le principali funzioni previste per tali
edifici: la borsa, il teatro, il museo, il
pantheon, le terme e la dogana, mentre sono otto
le sale ad
uso delle Assemblee Nazionali o della pubblica
Istruzione. L'anello ha un diametro
di oltre 600 metri e contiene un canale
circolare che si raccorda in due punti al
sistema dei Navigli.
Dietro i portici, i monumenti sono congiunti da
edifici in linea con piccole corti rettangolari
che accolgono le residenze e le botteghe. Al
centro dello spazio pubblico, il palazzo del
governo.
Bibliografia: