VITA DI STALIN

Iosif Vissarionovic Dzugasvili detto Stalin, vive dal 1879 al 1953. Georgiano, ex seminarista, nel 1905 si fa conoscere per bolscevico e terrorista. A partire dal ’12 inizia protetto da Lenin la sua carriera di dirigente di partito e teorico. Pensa di sostenere il governo borghese provvisorio della rivoluzione del febbraio ’17, ma in seguito all’arrivo di Lenin ne sposa le tesi che miravano a accentrare tutto il potere nelle mani dei soviet. Abbastanza defilato durante il colpo di stato bolscevico dell’ottobre, ritorna in luce durante la guerra civile. Nel ’22 inizia la sua ascesa ai vertici del partito. La morte di Lenin (’24) oppone "l’internazionalista" Trotzskij al burocrate Stalin, partigiano "del socialismo in un solo paese", il quale ha la meglio. Iniziano le epurazioni, poi l’esilio di Trotzskij, la liquidazione delle opposizioni e una serie di persecuzioni con connotati decisamente criminali. La denuncia russa poststaliniana ha contato milioni di vittime. L’industrializzazione forzata, voluta da Stalin, sortisce comunque il risultato di uno spettacolare rafforzamento della potenza russa. Durante l’aggressione tedesca Stalin non rivela doti di brillante comandante, sa perĂ² abilmente sollecitare il patriottismo tradizionale del popolo russo che risponde cacciando l’invasore, con un prezzo di sangue immenso.