Rassegna dei risultati ottenuti dai Greci.
I Greci ottennero risultati importanti nello studio della
matematica,e quando quest'ultimo fu ripreso dagli Europei, dopo interpolazioni di minor
importanza dovute agli Hindu e agli Arabi,venne completato in maniera determinante.
Ai Greci viene attribuito il merito di aver reso astratta la matematica. Questo
contributo fondamentale ha un significato e un valore incommensurabile, perchè il fatto
che lo stesso triangolo astratto o la stessa equazione algebrica possano essere usati in
centinaia di situazioni fisiche diverse si è rivelato il segreto della potenza della
matematica.
I Greci insistettero sullimportanza della dimostrazione deduttiva e anche
questo fu un passo avanti di portata straordinaria. La decisione di richiedere
dimostrazioni deduttive è in completo contrasto con i metodi che luomo aveva
utilizzato in tutti gli altri campi, anzi, è quasi irrazionale perchè anche
lesperienza, linduzione, il ragionamento per analogia e la sperimentazione
possono fornire conoscenze di cui ci si può tranquillamente fidare. Si accorsero anche
che, per giungere alla verità, bisognava partire da verità e assicurarsi inoltre che non
venisse assunto alcun fatto che non fosse stato verificato...Di conseguenza enunciarono
esplicitamente tutti i loro assiomi e adottarono la prassi di elencarli allinizio
delle loro opere in modo che potessero venir esaminati criticamente.
I Greci dettero anche prova di una sofisticatezza che sarebbe stato difficile
aspettarsi e di unacutezza di pensiero fuori dal comune. La loro capacità di
intuire teoremi e dimostrazioni è attestata dal gran numero di essi trattati nei manuali
di geometria pervenutici (es."Elementi" di Euclide;" Sezioni coniche"
di Apollonio).
Il contributo dei Greci ai contenuti della matematica - la geometria piana e solida,
la trigonometria piana e sferica, gli inizi della teoria dei numeri, lestensione
dellaritmetica e dellalgebra babilonesi ed egiziane - è immenso, soprattutto
se si pensa al numero esiguo di persone che vi si dedicavano e ai pochi secoli di
attività intensa.
Un contributo ugualmente importante, fonte di ispirazione per tutte le generazioni
successive, fu la concezione della natura. Essi andarono abbastanza avanti nella
razionalizzazione della natura da stabilire saldamente la convinzione che luniverso
obbedisce a un disegno matematico risultando così controllabile, soggetto a leggi certe e
comprensibile alluomo.
I limiti della matematica
greca.
Nonostante le sue meravigliose realizzazioni, la matematica greca
aveva delle incrinature. I suoi limiti stanno a indicare le vie del progresso che dovevano
ancora essere percorse.
Il primo limite è la sua incapacità di cogliere il concetto di numero irrazionale.
Questo significava non soltanto una restrizione dellaritmetica e dellalgebra,
ma anche un volgersi di preferenza verso la geometria, perchè il pensiero geometrico
evitava di confrontarsi esplicitamente con lirrazionale come numero. La prevalente
attenzione rivolta alla geometria alterò la visione delle generazioni successive
mascherando lintima corrispondenza esistente fra operazioni e concetti geometrici e
aritmetici. Lincapacità di definire, accettare e concettualizzare
lirrazionale come numero portò alla distinzione fra numero e grandezza e di
conseguenza lalgebra e la geometria vennero considerate discipline totalmente prive
di legami fra loro.
La restrizione della matematica rigorosa alla geometria portò ad un altro
svantaggio: a mano a mano che la matematica si estendeva, luso dei metodi geometrici
condusse a dimostrazioni sempre più complesse, soprattutto nel campo della geometria
solida. Inoltre si evidenzia nelle dimostrazioni più semplici la mancanza di un metodo
generale, come ora appare chiaro a noi che conosciamo la geometria analitica e il calcolo
infinitesimale.
I Greci non si limitarono però soltanto a restringere la matematica entro i confini
della geometria, ma costrinsero anche questultima a confinare la sua attenzione alle
figure che potevano essere ottenute a partire dalla retta e dal cerchio. Ricordiamo che i
Greci accettavano solo ciò che era chiaro e sembrava essere vero, ed erano portati a
rifiutare tutto ciò che non era immediatamente chiaro alla mente (numeri irrazionali). La
matematica greca portava in sé i germi della propria morte: langustia del suo campo
dazione, lesclusività del suo punto di vista e le esigenze estetiche molto
stringenti.
I Greci non riuscirono a capire linfinitamente grande, linfinitamente
piccolo e i procedimenti infiniti. Ciò è dovuto alla concezione dei Greci che associava
ai canoni di bellezza e perfezione solo gli enti limitati e finiti.
I problemi lasciati irrisolti
dai Greci.
Le limitazioni del pensiero matematico greco indicano quasi
automaticamente i problemi che i Greci lasciarono alle successive generazioni.
Senza dubbio, l' incapacità di accettare lirrazionale come numero lasciò
aperta la questione di decidere se si potesse assegnare un numero ai rapporti
incommensurabili, in modo che fosse possibile trattarli algebricamente. La necessità di
una fondazione logica del sistema numerico venne resa impellente dal libero uso che gli
Alessandrini facevano dei numeri, compresi gli irrazionali, portando così avanti le
tradizioni empiriche degli Egiziani e dei Babilonesi. Così i greci lasciarono in eredità
due rami della matematica profondamente diversi e sviluppati in modo disuguale: da un
lato, cera la geometria rigorosa, deduttiva e sistematica, dallaltro
laritmetica euristica ed empirica e la sua estensione allalgebra.
Inoltre il fatto di considerare in geometria solo quelle figure ottenute tramite
rette e cerchi lasciò ai matematici il compito di ampliare i criteri di esistenza, per
costruire tutte le figure che non vengono trattate nella geometria euclidea.
Limpossibilità di concepire linfinito portava ad una serie di problemi:
la difficoltà nellenunciare il concetto di parallelismo; il concetto di retta; e la
decisione se lo spazio fisico sia finito o infinito.
Un altro problema lasciato irrisolto fu quello del calcolo delle aree limitate da
curve e dei volumi limitati da superfici. Per evitare il problema, i Greci utilizzavano il
metodo di esaustazione, ma esso era difettoso poichè ogni problema richiedeva
lutilizzo di schemi ingegnosi e inoltre il risultato risultava approssimato.
Un altro problema irrisolto sta nei rapporti incommensurabili, espressi nella
matematica moderna dai numeri irrazionali, ovvero quei rapporti non misurabili assieme (in
relazione ad un'altra grandezza), cioè privi di un sistema di misura comune: due
grandezze omogenee sono incommensurabili se non esiste alcun multiplo di un sottomultiplo
dell'una che sia eguale all'altra (es.: lato e diagonale di un quadrato, diametro e
circonferenza, ecc.)
Per la risoluzione di tali problemi dovremo aspettare Dedekind e Cantor: il primo
diede definitiva sistemazione alla teoria dei numeri irrazionali; introdusse la formula
del postulato della continuità della retta, si occupò di integrali euleriani, di
equazioni algebriche e di funzioni ellittiche. Il secondo celebre soprattutto per gli
studi sulla teoria degli insiemi e sul concetto di infinito. Per i loro studi sulla teoria
dei numeri, degli ideali e per le ricerche, si possono considerare due dei fondatori
dell'algebra moderna.