LEdipo dellinterpretazione freudiana è quello che troviamo nelle due
tragedie sofoclee "Edipo Re" ed "Edipo a Colono", ma la nascita del mito di
questo personaggio è precedente ad esse. Ne troviamo già traccia nellOdissea di
Omero (XI, 271-280) anche se Giocasta si chiama Epicasta e sposa Edipo senza sapere di
essere sua madre; venuta poi a conoscenza della verità si impicca dopo aver maledetto il
figlio che, differentemente dalle tragedie, non si acceca e non viene spodestato né
esiliato; oltre che in questa testimonianza troviamo Edipo nel ciclo tebano, un insieme di
leggende sulla fondazione di Tebe, ma qui con un ruolo marginale.
Prendendo quindi in considerazione questo personaggio bisogna tenere presenti due metodi interpretativi: il primo riguarda le tragedie e ne evidenzia il significato e la sua relazione con il genere drammatico; il secondo riguarda lanalisi mitologica e sottolinea limportanza di analizzare tutte le versioni che vengono date del mito.
LEdipo di Sofocle è il prototipo delleroe tragico: è sovrano di Tebe, è stato il suo salvatore, ma ora è anche la sua rovina; dice di voler vedere la verità, ma si comporta in realtà come un cieco; è da un lato innocente, ma dallaltro colpevole; viene invocato, ma anche allontanato e, mentre prima era tutto per la città, ora non è più nulla per nessun uomo.
La sua colpa è quella di aver unito le tre generazioni successive rappresentate dai tre stadi umani dellenigma della Sfinge e di essere diventato quella creatura del caos da essa richiamata, sconvolgendo lordine della città poiché da adulto su due piedi è diventato vecchio con tre piedi ed è genitore e fratello dei nipoti del padre che camminano a quattro zampe.
Lanalisi dei diversi miti di Edipo segue due strade: una è tracciata da Marie Delcourt, laltra è percorsa da Claude LéviStrauss:
La prima cerca di individuare alcune tematiche che riguardano usanze, antiche istituzioni o credenze dal cui insieme deriva una leggenda di presa del potere che si conclude con la vittoria del giovane sul vecchio re; così Edipo esposto sul Citerone richiamerebbe lespulsione di esseri malvagi al momento della nascita e le prove di iniziazione a cui erano sottoposti i giovani; la lotta con il mostro Sfinge invece richiamerebbe le credenze riguardanti la sopravvivenza delle anime dei morti come esseri alati e loppressione di incubi, che sono demoni, su chi dorme; luccisione del padre rappresenterebbe la vittoria del giovane sul vecchio e lunione con la madre la conquista di un territorio.
La seconda invece procede con unanalisi di tipo strutturale ed, evidenziando i passaggi essenziali del racconto, cerca un rapporto tra queste unità narrative elementari; a tale scopo queste vengono incolonnate secondo le loro somiglianze tematiche e contemporaneamente vengono inserite nei contesti più ampi della saga dei Labdacidi. Le unità narrative si trovano in quattro gruppi uniti a due a due: quelli che rappresentano la sopravvalutazione o la sottovalutazione dei rapporti di parentela e quelli che non accettano il legame delluomo con la propria patria o affermano il suo profondo attaccarsi alla Madre Terra testimoniato dalle malformazioni del piede (Edipo = piede gonfio) o da un modo di camminare zoppicante e sgraziato (Labdaco = lo zoppo, Laio = il mancino). Si stabilisce quindi un uguale rapporto tra la sopravvalutazione del legame di sangue e la sua sottovalutazione e tra lo sforzo di sfuggire al legame con la patria e limpossibilità di raggiungerlo.
Allinterno della seconda interpretazione Clémence Ramnoux ha proposto di collegare Edipo alla mitologia delle origini di Tebe con gli amori di Afrodite e di Ares; entrambe infatti verterebbero sul problema dei pericoli di un avvicinamento e di un allontanamento eccessivi.
Sempre allinterno della seconda lantropologo Terence S. Turner ha cercato di applicare le regole dellanalisi mitologica alle diverse versioni della saga dei Labdacidi. Lindagine verte in primo luogo sulle relazioni, normali o irregolari, tra parenti e non, in secondo luogo poi sui rapporti, regolari o distorti, tra generazioni. Questa analisi mostra alcuni allontanamenti: e nella trasmissione del potere che in genere viene usurpato e nei rapporti sessuali che sono o omosessuali o anche se eterosessuali tuttavia violenti e nei rapporti tra genitori e figli.
I problemi di fondo quindi sono come possa il figlio prendere il posto del padre legalmente e senza violenza e come si possa trasferire lordine nei suoi diversi aspetti, ma sempre uguale a se stesso. A questi è difficile dare risposta e il mito di Edipo andrebbe interpretato in termini di comunicazione e in tutta la vastità del quadro sociale.
Quindi Vernant dopo aver presentato vari spunti di analisi mitologica di Edipo, indica come ipotesi di studio fondamentale sempre la contestualizzazione, ma che si dispiega in analisi di respiro vasto, e che soprattutto non esclude la nuova potenzialità euristica di discipline tradizionalmente estranee all'ambito filologico.