La sinecologia è la scienza che studia gli ecosistemi visti come un tutto unico, la loro dinamica e gli equilibri derivanti dall'interazione delle loro componenti. Studia le relazioni tra gli organismi, la loro interdipendenza e la loro coevoluzione (evoluzione congiunta di due o più specie che si influenzano vicendevolmente) nel loro ambiente di vita. Una suddivisione fondamentale di ogni ecosistema è quella in:

Gli organismi PRODUTTORI trasformano la materia inorganica in organica; il processo più importante al riguardo è la fotosintesi clorofilliana. I CONSUMATORI sono eterotrofi, ovvero si nutrono di altri organismi; quelli che si nutrono di Produttori, mediante il pascolo, sono detti CONSUMATORI PRIMARI. I consumatori, invece, che si nutrono di consumatori primari, mediante la predazione, sono detto CONSUMATORI SECONDARI. I resti e le escrezioni di tutti gli organismi vengono utilizzati dai DECOMPOSITORI, che li rimineralizzano. Si noti che tutta la materia "organicata" dai produttori ritorna, prima o poi, inorganica mediante il catabolismo ( insieme dei processi metabolici che hanno come prodotti sostanze strutturalmente più semplici e povere di energia, liberando quella in eccesso sottoforma di energia chimica o termica) dei produttori, dei decompositori e dei consumatori. Si ha, quindi, un continuo riciclaggio della materia ponderabile attraverso i cicli biogeochimici. La piramide trofica è un modello delle comunità; si può rappresentare simbolizzando i produttori e i consumatori di grado via via crescente come i gradoni di una piramide, con i decompositori a lato. Oltre alle relazioni trofiche già discusse, la piramide rappresenta visivamente la diminuzione di biomassa da un livello all'altro. Tale andamento è dovuto al fatto che la biomassa incorporata in un livello viene in parte consumata per sostenere il metabolismo degli organismi, e in parte degradata dai decompositori: solo in parte è disponibile per gli organismi del livello superiore, che, tra l'altro, la trasformano in loro biomassa con efficienza limitata. I livelli si restringono " verso l'alto" se si considera la massa degli organismi, ma anche se si considera l'energia incorporata o il numero di individui. La piramide trofica raggruppa gli organismi in categorie, i livelli trofici, semplificando la realtà. Ad esempio un animale onnivoro come l'uomo non è inquadrabile esattamente in un livello. Un ecosistema è in equilibrio se conserva le sue caratteristiche qualitative e quantitative col passare del tempo. Tale equilibrio presenta, naturalmente, oltre alle fluttuazioni stagionali, fluttuazioni minori da un anno all'altro nella consistenza delle popolazioni. L'equilibrio ecologico è un equilibrio dinamico, in quanto risultante da processi che si compensano. Le più ovvie cause di ricambio nell'ecosistema sono le nascite e le morti. Il mantenimento dell'equilibrio ecologico richiede meccanismi di regolazione nell'ecosistema: ciò è garantito da anelli di retroazione negativa. Per esempio, e un'epidemia riducesse significativamente una popolazione di erbivori, si innescherebbero direttamente due processi: - si ridurrebbe il pascolo con conseguente aumento della disponibilità di vegetali, che favorirebbe il recupero numerico degli erbivori - vi sarebbe un declino dei predatori di tale specie, il che diminuirebbe la pressione predatoria e quindi favorirebbe pure il ritorno alla normale consistenza numerica. Naturalmente vi sarebbero anche effetti indiretti su tutto l'ecosistema: proprio la rete ecologica permette i apprezzarli intuitivamente, anche se l'analisi quantitativa richiede una potenza di calcolo tipica degli elaboratori elettronici. La dinamica di crescita delle popolazioni di esseri viventi viene regolata dlla natura mediante una pressione sui fattori limitativi )resistenza ambientale) che impedisce che una determinata popolazione si sviluppi a tal punto da raggiungere livelli non sostenibili.

Immagine presa da Google,  raffigurante la piramide trofica.