Swaziland (nome ufficiale Umbuso weSwatini, Regno di Swaziland), stato indipendente nell’ambito del Commonwealth, situato nell’Africa meridionale. Privo di sbocco al mare, è delimitato dal Sudafrica, tranne un breve tratto a est, dove confina con il Mozambico. Con una superficie di 17.363 km², è uno dei paesi più piccoli dell’Africa continentale. Capitale amministrativa e giudiziaria è Mbabane; capitale legislativa è Lobamba.
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IL TERRITORIO
Il
territorio dello Swaziland occupa il margine dell’altopiano sudafricano,
digradando di altezza da ovest a est. Morfologicamente è suddiviso in tre
regioni geografiche principali che si estendono longitudinalmente da nord a sud:
una sezione occidentale, l’Highveld, montagnosa, con punte che superano i 1.800
m di altitudine sul livello del mare; una centrale, il Middleveld, collinare,
con una altitudine media di 610 m; una orientale, il Lowveld, con altitudini che
oscillano tra i 120 e i 305 m, che confina a est con la scarpata dei monti
Lebombo. I fiumi principali sono il Komati, l’Usutu e l’Umbuluzi.
Il clima è tropicale nelle pianure del Lowveld e
temperato nelle zone montane. Le precipitazioni, concentrate nell’estate
australe tra novembre e marzo, si presentano scarse a est e più abbondanti a
ovest. Le temperature medie di Mbabane, situata nelle alteterre occidentali,
oscillano tra i 15 e i 25 °C in gennaio e tra i 6 e i 19 °C in luglio.
LA POPOLAZIONE
La
popolazione dello Swaziland ammonta a 1.128.814 abitanti, con una densità media
di 66 abitanti per km² (2008); il 77% della popolazione vive in insediamenti
rurali. Stanziata soprattutto nel Middleveld, la popolazione è formata quasi
totalmente da swazi di discendenza nguni. Il territorio è per circa il 40%
di proprietà di europei o di società straniere: il 60% circa è in
amministrazione fiduciaria al re per l’uso esclusivo del popolo swazi.
Lingue ufficiali sono il siswati, di ceppo
bantu, e l’inglese.
La religione maggiormente professata è il
cristianesimo, ma sopravvivono in parte
culti
animisti. L’istruzione non è
obbligatoria; nel 2005 il tasso di
alfabetizzazione della popolazione adulta
raggiungeva l’82,9%. Kwaluseni è sede dell’Università dello Swaziland, istituita
nel 1964. Oltre alla capitale amministrativa e giudiziaria,
Mbabane (70.000 abitanti), altri centri
di rilievo sono Lobamba (capitale legislativa) e Manzini.
LA STORIA
La
regione, abitata sin dall’antichità, venne raggiunta da popolazioni provenienti
dall’Africa centrale e in particolare da genti
xhosa. Verso la metà del XVIII secolo, il
re Nqwane III costituì uno stato nella parte meridionale del paese, estendendo
in seguito i suoi domini verso nord. Nei primi decenni dell’Ottocento, durante
il periodo del movimento migratorio denominato mfecane, per ripararsi
dagli attacchi degli
zulu il re Sobhuza I spostò la corte a
occidente, presso l’attuale città di Lobamba. Il conflitto con gli zulu indusse
il re Mswati II (o Mswazi, da cui i nomi attuali di swazi e Swaziland) a
ripiegare ulteriormente a nord.
Nella seconda metà dell’Ottocento, i territori swazi
furono soggetti alla pressione della colonizzazione boera, entrando nel contempo nelle
mire della Gran Bretagna. Passato sotto l’amministrazione del
Transvaal nel 1889, nel 1902, alla fine
della
guerra anglo-boera, lo Swaziland diventò
protettorato britannico. Non incluso nel
dominion dell’Unione sudafricana che si formò nel 1910, lo
Swaziland rimase sotto l’amministrazione britannica, ma soggetto al predominio
economico dei coloni boeri. Il re Sobhuza II, salito al trono nel 1921, grazie
ai proventi dell’industria mineraria avviò il riscatto delle terre possedute dai
boeri, rafforzando la propria autorità sul paese.
Nel 1967 lo Swaziland ottenne l’autogoverno e nel 1968 (6 settembre)
l’indipendenza, con il re Sobhuza II in qualità di capo di stato. Questi nel
1973 sospese la Costituzione poiché non rispondente alla “tradizione swazi” e
proibì qualsiasi attività politica. Una parvenza di democrazia rappresentativa
fu ripristinata nel 1978, ma il potere effettivo rimase nelle mani del monarca.
In seguito alla morte di Sobhuza II nel 1982, si
scatenò una lotta tra le cento mogli per la reggenza e tra gli oltre 60 figli
per la successione al trono. Nel 1986 fu nominato re il principe Makhosetive,
con il nome di Mswati III. Le crescenti pressioni internazionali a favore
dell’introduzione di un sistema democratico e le promesse di Mswati di istituire
una commissione alla quale affidare la stesura di una nuova Costituzione non
ebbero alcun esito. Negli anni Novanta nel paese crebbe la richiesta di
democratizzazione, sfociata nel 1997 in estesi scioperi contro i quali il re
oppose lo stato d’emergenza. Accese proteste accompagnarono il rinnovo del
Parlamento nel 1998 e nel 2003.
L’ ECONOMIA
Il
PIL
del paese, nel
2006, era di 2.648 milioni di dollari USA, equivalenti a 2.327,10 dollari USA
pro capite. Una buona parte della popolazione attiva (26%) è occupata
nell’agricoltura e nell’allevamento (bovini, ovini e caprini), destinati quasi
interamente al fabbisogno interno; il mais è il prodotto principale, seguito da
cotone, zucchero, tabacco, sorgo e agrumi. Il settore minerario è in grande
sviluppo, con giacimenti di diamanti, oro, amianto, carbone e caolino; intensivo
lo sfruttamento del patrimonio forestale.
Nelle vicinanze dei centri principali è presente una
certa attività manifatturiera; il comparto industriale occupa il 27% della forza
lavoro, fornendo il 45,6% (2006) del PIL. Il turismo, soprattutto dal Sudafrica,
è una voce di non secondaria importanza per la bilancia commerciale del paese;
gli arrivi, nel 2006, furono 873.000.
Tra i maggiori prodotti di esportazione si
annoverano zucchero, amianto, prodotti chimici, agrumi e pasta di legno; nel
2002 il valore totale delle esportazioni fu di 974 milioni di $ USA, a fronte di
importazioni per 891 milioni di $ USA. Lo Swaziland è membro dell’Unione
doganale sudafricana (SACU, South African Customs Union) insieme al Sudafrica,
al Botswana e al Lesotho. La valuta nazionale è il lilangeni, parificato
al rand sudafricano che è l’altra valuta in circolazione.
Il paese dispone di una rete stradale di 3.594 km
(2002), asfaltata per il 28%. A questa si aggiungono 370 km di ferrovia, che
mettono in comunicazione lo Swaziland con i porti di
Maputo in Mozambico e di Richard’s Bay e
Durban in Sudafrica.